Un Cantoniere a New York
un altro ponte controllato per voi
Aprile a New York
diario
1° giorno - 22 Aprile 2007 -
Partiamo da Bosio alle 5,45 e alle 6,15 siamo al G3, preleviamo il Bruco e con andatura tranquilla ma
non troppo arriviamo a Malpensa per le 7,15. Come al solito parcheggiamo al Sommese ed appena
in aeroporto troviamo Enrico che va a farsi un giretto a Caracas.
Sbrighiamo le formalità doganali con una certa apprensione, con la valigia del Bruco che rimane
nel limite per 12 grammi e alle 10,30 si decolla con una ragazzotta disattenta che rimane a
terra con il passaporto scaduto. Appena seduti ecco che il Canto si
accorge di aver dimenticato i suoi bellissimi e tecnicissimi occhiali
da sole sull'auto: riuscirà a trovarli al ritorno, resisteranno al Sommese ad una tale leccornia
tecnica? Risultato: viaggia nervosissimo e si ripassa il manuale del perfetto controllore di ponti.
Dopo 9 lunghissime ore di viaggio, con il solito servizio scadente dell'Alitalia atterriamo a Newark.
Il benvenuto ci viene dato da una poliziotta che con maniere gentili e garbate e accennando
al manganello rammenta al Bruco tecnologico di non usare il cellulare altrimenti si concilia
con 550$ oppure.... Nascosti per bene nel doppiofondo delle valigie i nostri cellulari,
notiamo che almeno 405 persone attorno a noi lo stanno usando, sembrano turisti ma sicuramente
saranno o della CIA o della FBI. In dogana ci chiedono che cosa siamo venuti a fare,rispondiamo: "i turisti"
il Canto viene tacitato con un calcio negli stinchi mentre sta per rivelare la sua missione di
controllare i ponti, ci chiedono pure se siamo dei salami, ci guardiamo, ma era solo un errore di
traduzione istantanea del Bruco, volevano solo sapere se avevamo salami al seguito, ma per fortuna
li abbiamo lasciati tutti a casa. I Paparazzi doganali ci fanno una foto ci prendono le impronte
digitali che rimangono bellissime e finalmente al pari di Colombo siamo sul suolo americano.
Prima sorpresa: anzichè i 12° C previsti, ce ne sono 25° , ci sarà stata una variazione del tasso
di cambio e questo è il meno, il problema è che le valigie sono piene di roba invernale, per cui
si prevedono grandi sudate o grandi alleggerimenti del portafoglio. Siamo alloggiati all'hotel
Gerswhin dove arriviamo alle 15,30 con pulmino con autista messicano che nel viaggio include anche
una sua visita parenti. L'hotel è situato in posizione strategica sulla 27° strada all'angolo con
la 5th avenue, a pochi passi dall'Empire State Building ed ha una facciata fuori dal comune con
gocce di vetro in rilievo ed illuminate e la lobby disegnata da Andy Wharol, il tutto carino ed
accogliente.
Al 13° ed ultimo piano esiste forse anche un Bar Terrazza per Vips che noi troveremo sempre chiuso.
La nostra cameretta è al terzo piano ed è piccola, adatta al famoso zainetto nepalese del Canto,
non esistono ne sedie ne attaccapanni ed il terzo letto, va bene che è per un Bruco, ma è
poco più che un pagliericcio, pare che i proprietari siano ebrei genovesi incrociati con
scozzesi e quindi vanno un po al risparmio. Il futuro delle nostre schiene è in pericolo,
ma il Cantoniere che non è ebreo ma di nobili discendenze genovesi ed anche noto pignasecca
riesce con maestria, mimando la forma a V del pagliericcio e piangendo un po, a fare sostituire il
materasso con uno quasi nuovo ed ortopedico. Dopo la doccia regolamentare ed un riposino tattico
andiamo a cena in una birreria nelle fondamenta dell'Empire, Per 82$ ceniamo così così con birre
salate (idea del Merlaccio?) e quindi a letto abbastanza provati, il Canto si addormenta per ultimo
perche deve pensare un po alla sorte dei suoi bellissimi occhiali.
Secondo giorno 23 Aprile
Sveglia alle 7 dopo 10 ore di sonno ristoratore, ciarliamo un po mentre il Bruco fa la doccia per
togliersi la paglia di dosso.
Lindi e profumati usciamo per colazione e andiamo al Caffè 28 un
bar-ristorante-supermercato-tabaccheria che abbiamo sotto casa.
Siccome vogliamo ambientarci, scendiamo a passo lento verso DownTown;
per via dei molti grattacieli la testa è sempre rivolta all'alto e nel tragitto vediamo da vicino il
Flatiron Building, il Singer Building, la Saint Paul's Chapel, l'arco di Washington, la Federal Hall,
Ground Zero, il Woolworth Building, Wall Street. La strada è lunga ed arriviamo in fondo alle 15.
Il Bruco con la sua Ferrania Special scatta le sue prime 100 foto, surriscaldandola non poco.
Pranziamo con tre insalatone condite con gli unici semiliquidi che abbiamo a disposizione,
dopo aver scartato la birra per il veto del Cantoniere, usiamo yogurth e senape. Guardandoci
intorno scopriamo che hanno approvato un ottima riforma delle pensioni, da giovani si va
in guerra e da vecchi si lavora con un buon risprmio per le casse dello stato e delle multinazionali,
infatti buona parte del personale dei ristoranti non è più di primo pelo.
A Battery Park saliamo per 45$ sul battello che fa il giro della baia con passaggio rituale sotto
la statua della libertà e gran vista su Manhattan. Ci siamo preparati per benino sul giro in barca,
per cui per una migliore vista ci sediamo a destra all'andata e a sinistra al ritorno.
Dopo un passaggio sotto il ponte di Brooklin, dove il Canto fa le prime visure e la vista sul
frenetico eliporto turistico, torniamo a terra. Acquistiamo per 72$ 3 abbonamenti settimanali
della Metro e rientriamo in hotel per na doccia rigeneratrice.
Notiamo un marcato arrossamento degli occhi del Bruco e dopo una breve indagine interna
scopriamo il motivo: era sprovvista dei suoi bellissimi occhiali da sole, finiti come per magia
sul naso del Canto; l'aggiustiamo con due litri di collirio. Dopo il riposino il Canto prende
in mano la situazone e decide di andare a cena a Time Square, zona famosa per la sua tranquillità
e ristoranti economici, il Merlaccio propone in alternativa un ristorante sotto casa ma viene
guardato di storto e rimproverato.
Sotto la guida del Bruco, una delle viaggiatrici più intrepide del G3, G8, e Fasciolo,
entriamo nella Metro e commettiamo una gravissima infrazione, Conversione ad U non autorizzata,
subito beccati facciamo ammenda, la faccia triste e diamo la colpa al Canto che ha le spalle larghe,
proseguiamo come se nulla fosse e arriviamo da "Virgil Redel Grill" dove data un'occhiata al menu,
la bistecca più piccola e dura di mucca malnutrita costa 31,95$ senza contorno, tiriamo i remi in
barca e viriamo per altri lidi. Troviamo infine un pub davanti al Fantasma dell'Opera dove per
tre birre e tre piattini spendiamo 100$. Gironzoliamo abbagliati dai molti cartelloni pubblicitari
illuminati, sembra di essere al luna park, entriamo in un sexy shop dal quale usciamo subito perche
il Merlaccio voleva comperare tutto, inclusa la cassiera e rientriamo in taxi con autista indiano con
tanto di turbante e barba bianca. Andiamo a letto pelati e contenti.
Terzo giorno 24 Aprile
Giornata della convenienza. Il Bruco oggi è in gran forma e si sveglia un ora prima, ma a causa di
qualcuno ben identidìficato, siamo in strada due ore dopo, facciamo colazione e con la Metropolitana
( la provincia non passa altro) accompagniamo il Cantoniere a controllare il famoso ponte di
Brooklin, lo attraversiamo a piedi, lo giriamo e rigiriamo e dopo due ore di ispezione arriva
il verdetto: è bello ma è un po piccolo! Nella relazione tecnica inoltre raccomanda una mano di
vernice e si rammarica perche in foto sembra più bello. A meta del ponte e nel mezzo del cammin
di nostra vita(avanzato) ci sediamo da bravi aspiranti pensionati su di una panchina a
fare riflessioni sulle cose serie della vita, pensa e ripensa non ci viene in mente niente e così
il Bruco accende la macchina e scatta delle foto anche alle nostre vane riflessioni.
Nel mentre transitano diversi ciclisti e per completezza annotiamo le marche di tutte
le bici di passaggio tra cui due rarissime Masi ed una Colnago. Arriviamo a Dumbo e con
la Metro raggiungiamo Chinatown: sembra davvero di essere in Cina, gente che va e che viene,
negozi e bancarelle con tutto il contraffato possibile. Il Bruco che la sa lunga ma non troppo
compera un carica batteria per gli USA a 19 $ paga con 20$ e niente di resto, esce dal negozio
e dopo due passi trova lo stesso articolo a 5$, scorrono le lacrime ma ormai il latte è versato.
Il Canto che ama il rischio e non ha imparato la lezione, acquista un paio di occhiali da sole
con lenti superfiltranti e forse raggi x per soli 5$: dopo un paio di ore di uso è costretto a
riporli nella bellissima custodia per un netto calo della vista. Passeggiamo su e giù alla ricerca
di un posto per pranzare, ma è tutto troppo unto e così ci spostiamo a Little Italy dove mangiamo
quasi come a casa. Del vecchio quartiere è rimasta solo una via Mulberry Street, tutto il resto è
ormai inghiottito dai cinesi. Entriamo in uno Starbuck ed il Merlaccio viene rimproverato da una
tipa alla quale voleva rubare il caffè. Passeggiamo per Soho ed in metropolitana andiamo a Central
Park(oggi dai guardiani niente rimproveri ma solo elogi) Gironzoliamo per il parco, facciamo una
puntatina alla casa di John Lennon, comperiamo un pacchetto di sigarette per soli 7$ e rientriamo per
una doccia. In Hotel abbiamo una brutta sorpresa: la camera non è stata rifatta, il Canto minaccia
una sommossa ma si scopre presto che la cameriera addetta al piano si era spaventata dall'esagerato
casino lasciato dal Bruco e si era licenziata. Ceniamo in un Irish
Pub sulla 35° con zuppa di cipolle e bistecche miste. Nel rientro a piedi non ci fà piacere vedere i
grossi sacchi dell'immondizia ammucchiati sui marciapiedi ma il progresso è il progresso ed i
bidoni vanno eliminati, peccato... coi loro bei colori stavano così bene davanti alle casette.
Come nei film da tutti i tombini esce vapore e le Limousine e Rolls Royce lasciate accese in
ogni dove si sprecano. Pernserino della sera: "come si sta bene a Bosio e Fasciolo!"
Quarto giorno 25 Aprile
La sveglia è alle 7,30 ma il Bruco non ne vuole sapere e dice che forse si alzerà
alle 9,00. Gli serviamo la colazione a letto e tutto si aggiusta. Oggi saliremo verso Central
Park a piedi percorrendo tutta la 5° Strada. La via è piena di negozi di stilisti, la maggior
parte italiani. Strada facendo visitiamo anche la Cattedrale di San Patrizio dove accendiamo
due candele per le Franche. La Chiesa è in arenaria e crea un forte costrasto con i gattacieli
a specchio dai quali è circondata. Arrivati a Central Park acquistiamo degli hotdog da passeggio
ed un bretzel ripieno di formaggio tipico newyorkese, il tutto leggerissimo(almeno 4,8 kg)
e digeribile. Siamo diretti al lago per un giretto in barca, tutto va per il meglio fino a
che il Bruco non si mette ai comandi, bastano quattro colpi di remo e siamo incagliati tra gli
scogli. Il Cantoniere sempre ottimista dice: "di qui non usciamo più" e cerca di avvisare la
guardia costiera, ma per fortuna interviene il Merlaccio che avendo il babbo imbarcato
sui transatlantici, risove tutto e la gita può continuare. Per le 14 siamo in Hotel per
un riposino e doccia obbligatoria ma alle 16 siamo nuovamente in strada. Abbiamo i biglietti per
il Rockfeller Center, il secondo grattacielo più alto di New York, ma purtroppo piove e la visita
sarà breve. In meno di 30 secondi saliamo i 67 piani, arriviamo in terrazza, e nonostante il tempo
il Bruco riesce a scattare qualche bella foto. Il Merlaccio, noto alpininista di vecchia data ed
abituato alle incredibili altezze del Tobbio dice: "per me è basso, bello ma basso".
Belli zuppi andiamo a cena nella 48° da Chanel 4, un bel pub pieno di gente dove troviamo anche
una coppia di Perugia. Mangiamo cose buone non meglio identificate per 90$. Alle 23 siamo a letto.
Il Cantoniere stamane si è impiantato sottocute il contapassi avuto in prestito da Marino,
lo scarpinatore della Gasthaus, e cosi scopriamo oggi di aver fatto 24.500 passi e a detta
del Canto, di aver percorso 14km