I viaggi del Milodonte
Londra fuori stagione
Febbraio a Londra
Gitarella in un fine settimana di inizio anno
Si parte da Milano Malpensa terminal 2 con Easy Jet il 21 02 2007 alle 11,00 con arrivo a Gatwick South Terminal alle ore 12,00
Si ritorna da Gatwick south terminal con Easy Jet il 26 02 2007 alle 17,55 con arrivo a Malpensa alle 20,50 - prezzo: 70 € p.p
Con il Gatwick Express (25.25 £ p.p)
si arriva alla Victoria Station da dove si prende la Metropolitana per
l'albergo prescelto.
Mitre House Hotel - SUSSEX GARDENS 180
W2 1TU LONDON Tel.. 0044 2077238040
vicino alla Stazione di Paddington
Per i trasporti è conveniente fare una TravelCard (info center alla Victoria Station) di tre o sette giorni (22,20£).
.
Nel sito www.londontransport.co.uk
ci sono tutti i prezzi di tutti gli abbonamenti possibili a Londra
Pernottare a Londra non è economico, ed in genere le stanze sono anche
piccoline
Ecco un breve elenco di alberghetti trovati sul Web
Westpoint Hotel
St David Hotel
Britannia Court Hotel
Jurys Inn Croydon
Mitre House Hotel
Melbourne House Hotel
Lancaster Hall Hotel
Balmoral House Hotel
Hamilton House
Hotel Meridiana B&B
Westminster House Hotel
una opzione da valutare per viaggio di 5 o 7 giorni è l'affittto di
un appartamentino
London Apartments Rentals
London House apartment hotel
Apartment Hotels in London UK
Manor Court Apartments
diario
1° giorno - Mercoledì - 21 febbraio 2007 -
Parto per le 6.40 da casa e passo a prendere Angiolino a Gavonata, il tempo è bello, sereno
e non fa freddo. Ad Alessandria preleviamo il Merlaccio ed il Cantoniere e via verso Malpensa.
Ci fermiamo per colazione in un bar a Somma Lombardo dove ci propinano dei focaccioni
stopposetti(distanza abissale dalla focaccia dop di Novi a cui siamo abituati).
Solita sosta al parcheggio Sommese ed in un attimo siamo in Aereoporto al terminal 2, dove facciamo check in anticipo e ci assegnano al gruppo A ,ovvero i primi ad essere imbarcati dopo i bambini.
Si parte in orario e dal finestrino si puo godere dello spettacolo delle alpi illuminate da uno splendido sole.
Sull'aereo acquistiamo i biglietti del Gatwich Express a 101 £ per 4 persone, pagabile solo con carta
di credito. Il trenino ci aspetta all'arrivo e in una mezzoretta siamo alla Victoria Station, dove nell'ufficio informazioni facciamo una travel card di sette giorni che da quest'anno viene abbinata ad un Oyster Card , comodissima , basta passarla in entrata ed uscita su appositi scanner predisposti.
La Truppa inizia a rumoreggiare ed allora si sale al pub della catena Wetherspoon all'interno della stazione Vittoria dove abbiamo un primo incontro con le Ale inglesi e con le Pie, torte per modo di dire, sono infatti dei cassonetti di pane pieni di carne e verdure.
Il Canto sceglie porri(leek) e gallina, mentre gli altri vanno sul classico spezzatino di Angus con carote cipolle ecc.
Contorno tipico o mash potato (puree di patate) o Jacked potato, la nostra preferita, una patatona al forno con buccia , tagliata in mezzo e a volte (filled) riempita con salse a base di yogurt.
Che dire delle birre, spesse, pastose, a volte tiepide, praticamente un pasto.
Terminato il pranzo con la Circle Line(gialla) andiamo a Paddington dove nei
pressi dovrebbe esserci il nostro albergo. Meno di duecento metri e siamo
in Sussex Gardens ed al 180 ecco il Mitre House Hotel.
Consegniamo il voucher e ci assegnano due linde stanzette al 2° piano, c'è
un po di odore di vernice fresca per lavori in corso, ma non disturba più
di tanto. Sembra una buona sistemazione.
Doccetta di ordinanza, e siamo pronti per la città. Ci portiamo alla fermata
dei bus proprio di fronte alla stazione e ci perdiamo il Cantoniere, attimi
di sgomento ma presto lo ritroviamo all'interno di un negozio di Trolley a
discutere con un cinese di volumi di carico, trazione a due o tre ruote,
colore meno richiesto dai ladri ecc ecc. ovvero il Canto ha deciso di
comperare un trolley, per cui inizia la sua solita procedura: visita di
almeno una ventina di negozi , in ogni negozio prova tutti i trolley a
disposizione e se ne va lasciando i commessi disperati a rimettere tutto a posto. Angiolino guarda e non favella, vorrebbe anche lui comperarsene uno, pare sia il suo sogno nel cassetto, ma Sherpa è stata irremovibile: niente trolley! Dopo aver smanettato per una mezzoretta il Canto ci raggiunge e saliiamo su di un bus diretto al centro e ci sistemiamo sul soppalco da dove si ha una bella vista delle vie che si attraversano.
Ci fermiamo in Oxford Street ed iniziamo a passeggiare nelle vie del centro dove c'è un bell'andirivieni
Passiamo per Carnaby Street, Oxford Circus, Piccadilly Circus, Bond Street entriamo anche in un Virgin Megastore dove il Merlaccio ed ildott iniziano a buttare le prime sterline. Ci vuole un richiamo ufficiale del Cantoniere per metterci tutti in riga e dopo vari km di passeggiate a vuoto entriamo in un Aberdeen Steack House dove mangiamo un bel filetto ma ci pelano per bene ed in più lasciamo anche una mancia esagerata alla figlia del Camera che fa la cameriera.
Ancora qualche passo nella affollata notte londinese e poi quattro passi lungo il Tamigi
nella zona del Tower Bridge con vista dello skyline notturno e poi a casa con il Bus.
Appena coricati dormiamo.
2° giorno - Giovedì - 22 febbraio 2007 -
In strada passa un gruppo di cavalli al trotto che ci svegliano e contemporaneamente
sentiamo bussare alla porta: sono i Cantomerli già colazionati che ci sgridano per il ritardo.
Controlliamo l'ora ma sono solo le otto ed allora scopriamo che nella
stanza accanto viaggiano con l'ora di Ankara invece dell'ora di Greenwich. Scendiamo anche noi per colazione e ci facciamo un bell'ovetto strapazzato. La colazione non è abbondantissima, ma giusta e con un ottimo servizio.
Tempo coperto, coperti anche noi ci infiliamo nella metropolitana per andare a trovare la Regina, c'è molta gente che la cerca ma lei non si fa vedere, e nemmeno le sue guardie che per dispetto oggi non effettuano il famoso cambiao della guardia.
Gironzoliamo allora un po nel parco ed incontriamo i famosi scoiattoli inglesi che ha differenza dei nostri portano un cappotto color
fumo di londra. I parchi a Londra sono tanti e ben tenuti e popolati da una miriade di animali, nel laghetto del Green Park ci sono anche i pellicani.
Sentendo un certo languorino allo stomaco decidiamo di andare alla mensa dei Frati Neri per un pasto caldo. Inizia a piovviginare e la sosta giunge provvidenziale.
L'indirizzo è 174 Queen Victoria Street, Blackfriars, London, EC4V 4EG e si trova subito all'uscita dell'omonima stazione della metropolitana. Lo stretto pub è in un edificio a forma di fetta di polenta, costruito nel 1875 vicino al sito di un vecchio convento domenicano che da il nome alla zona. Il Pub è subito individuabile da un bassorilievo di un frate proprio sopra l'ingresso principale.
Gli interni sono molto belli con decorazioni in legno marmo e bronzo che si ispirano alla vita monastica. Nel 1960 il pub doveva essere abbattuto ma il Poeta Sir John Betjeman guidò una campagna contro la demolizione.
Ci sediamo e proviamo cibo, buono, e le birre proposte che sono molte.
Sazi, facciamo due passi nei dintorni per esplorare le arcate del ponte tristemente note per l'impiccagione del" banchiere di Dio" Roberto Calvi. Il Tamigi scorre lento, c'è ma è come se non ci fosse, non un rumore, non un odore, lo passi lo rippassi, lo trovi a destra, a sinistra: una presenza metafisica, anche dove non c'è, incombe.
Il tempo è bruttino per cui decidiamo di andare da Harrods per vedere qualche trolley di lusso, in effetti c'è ne un reparto intero, quello che costa meno vale il viaggio che si vuole fare. Desistiamo, e lasciamo perdere anche i bar interni dove per un caffè ci vuole un mutuo. Su pressante insistenza di Angiolino grande chitarrista, visitiamo invece a gratis la mostra delle chitarre dei grandi del rock che è al secondo piano.
Il Merlaccio nota nel Canto un calo della pressione dell'olio ed insiste per portarlo a prendere un caffè, dicendo: "è da ieri che non ne prende uno e non è abituato". Messi alle strette ci sediamo nella prima caffetteria di fronte al grande magazzino ordiniamo quattro caffè, ma il Canto dice:" No, No io voglio un te!" Di fronte ad Harrods c'è anche un Harrods 012 ovvero abbigliamento per i bambini, almeno così afferma ildott che la sa lunga ma ha anche qualche arteria intasata; Angiolino nega e si arrabbia fino a portarci davanti all'ingresso e ci fa leggere la scritta - Harrods 102 - ildott cerca di giustificarsi: è per bambini accompagnati dai nonni, ma poi per non far arrabbiare troppo Angiolino si raggiunge un compromesso controfirmato dal Canto: è un supermercato per bambini poveri che non possono permettersi Harrods di fronte accompagnati o dai nonni o dai genitori.
Ci imbarchiamo sulla metro e ci fermiamo in Backer Street la strada di Sherlock Holms, troviamo infatti la sua statua con pipa e subito di fronte il Metropolitan Pub della catena D.J. Wetherspoon, dove ci facciamo una birretta per merenda.
La sera usciamo in bus, soliti posti sul soppalco ed attraversiamo tutta la città fino alla City, scendiamo davvanti alla corte di giustizia che sembra una chiesa e ci infiliamo in Fleet Street una volta sede dei principali giornali londinesi che ora si sono tutti trasferiti a Canary Warf. La via è ricca di pub, proviamo l'Old Bank, con interni straordinari ma è tutto pieno, solo posti in piedi, ed allora andiamo nel forse più conosciuto Ye Olde Cheesire Cheese, particolarissimo, è formato da sale e salette che si rincorrono su diversi piani collegate da scalette di legno che si restringono man mano che si sale. Troviamo posto in una saletta in cima alla scale, l'ambiente e da ristorante con tanto di tovaglia e servizio personalizzato. Ci sediamo vicino ad una coppietta che cena al lume di candela ed il primo pensiero è: qui ci pelano! Invece mangiamo bene e spendiamo il giusto. Un indirizzo da ricordare.
Per digerire facciamo due passi fino alla cattedrale di Saint Paul che sorge imponente in posizione dominante sulla City.
I trasporti sono efficienti a tutte le ore, attraversiamo il centro e ritorniamo a casa sempre sul soppalco.
3° giorno - Venerdì - 23 febbraio 2007 -
Stamani abbiamo un appuntamento importante con la Regina per le 11 a Buckingam Palace, quindi dopo colazione ci vestiamo per benino e speranzosi ci infiliamo nella metro per Westminster. Purtroppo sulla Circle Line ci sono "severe delay" per lavori per cui iniziamo ad accumulare ritardo. A Westminster facciamo quattro passi davanti al Parlamento e qundi prendiamo un bus per Victoria che però inizia a procedere a passo d'uomo per cui scendiamo e ci avviamo a piedi. Non ci hanno aspettato ed hanno iniziato la cerimonia senza di noi.
Sarà un "must" per Londra ma il tutto è un pò noiosino e la tirano anche per le lunghe.
Per ora di pranzo con la metro andiamo a Monument, come si esce dal sottosuolo si ha davanti la grande colonna progettato da Christopher Wren e Robert Hooke costruita per commemorare il grande incendio di Londraed è meta di turisti da oltre 300 anni.Oggi i visitatori possono raggiungere la cima di questa colonna, costruita nel 1677, salendo 311 scalini, per ammirare lo straordinario panorama della città.
Ad ogni persona che porta a termine la scalata del Monument viene rilasciato un certificato che ne attesta le capacità atletiche. Rinunciamo perchè già pieni di certificati, facciamo ancora due passi e siamo arrivati. Bisogna sapere cosa si cerca altrimenti non si vede, infatti il Crosse Keys è un pub
posto all'interno di una ex banca e l'ingresso importante si confonde con quello di altri portoni vicini di uffici.
Entriamo, il pub è enorme e pieno di impiegati che bevono qualcosa nella pausa pranzo, molti sono in giacca e cravatta. Facciamo le ordinazioni con le sollite quattro ales, cominciamo ad avere una preferenza per la London Pride, ma per distrazione del dott salta l'ordinazione del Merlaccio.
Con una astuzia degna di una volpe del Brisco il Merlaccio va a farsi l'ordinazione in proprio, e sfuggendo al controllo del Cantoniere
arriva con una London Pride supplementare. Mangiamo bene, quindi passeggiando nei dintorni troviamo il mercato di Leadenhall in un "arcade" dove Angiolino compera dei saponi odorosi da una Jamaicana esperta nell'arte dei pacchetti. Passeggiamo nella city fino ad arrivare al palazzo più scenografico di tutta Londra: il Suppostone che finalmente riusciamo a vedere fin dalle fondamenta, nelle vicinanze hanno lasciata intatta una piccola chiesetta, il bello di Londra è questo nuovo ed antico mescolati con gusto. Poche fermate di Metropolitana e siamo al Tower Bridge, il Cantoniere noto controllore di ponti lo esamina per bene, ed il Merlaccio ne approfitta per perdersi in un sottoscala, lo ritroveremo a valle dopo mezzora. Pioviggina ci affrettiamo e riusciamo a prendere un bus che costeggia il fiume, poche fermate e scendiamo davanti alla casa del luppolo un palazzo davvero particolare con balconi con ringhiera nel grande cortile coperto all'interno e decorato con affreschi botanici.
Dietro il palazzo si apre il Borough Market in un impianto vittoriano, il mercato è aperto il venerdì e il sabato, è il più famoso di Londra non solo per le varietà e la qualità dei prodotti, ma anche per la storia millenaria del luogo.
Ci sono all'incirca 70 banchi che offrono il meglio dei prodotti tipici regionali britannici e non solo, non ci sono rivenditori, ma solo produttori, da ogni parte vengono a vendere i loro migliori prodotti (vedere sezione dello Slowfood dedicata al UK)
Un personaggio catatteristico è Peter Gott "The Butcher" con bombetta marrone, camicia scozzese, allevatore di cinghiali e maiali nella Sillfield Farm in Cumbria.
Da non perdere gli Arbroath Smokie (merluzzetti affumicati con legno di quercia) il Cumbrian Flitch Bacon (pancetta stesa, trattata solo con sale e spezie, dalla razza di maiali Iron Age Pig) Stornoway Scottish Black Pudding, un sanguinaccio di cinghiale all'avena; Morecambe Bay Potted Shrimps (gamberetti conservati in burro aromatizzato alla cannella) di Fumess Fish & Game; ostriche e capesante selvagge di Colchester, pane fatto a mano, sidro e birre "real ales", sali speciali della Cornovaglia come l'Anglesey Sea Salt ecc. ecc,
Troviamo anche tra le birre, alcune bottiglie del Gavi della Cantina Sociale a !8 £, forse un po caruccio!
Di fronte a Borough Market Street c'è la Neal's farm Diary, vero tempio del formaggio, con selezioni di piccole produzioni casearie tipicamente britanniche, e dove si possono trovare i migliori Stilton e Cheddar del UK.
Girovaghiamo tra le goloserie, e poi all'imbrunire entriamo nella Cattedrale di Southwark, bella, mistica dove i cantori iniziano le prove per la funzione della domenica. Proseguiamo lungo il fiume, siamo nella zona di Vinopolis, il Merlaccio trova il museo della tortura e non resiste, i restanti si torturano bevendo una London Pride nell' Anchor Pub nell'attesa.
Riprendiamo il Bus costiero che ci porta fino al Covent Garden, è una zona piena di vita con molti artisti di strada che si esibiscono ad ogni angolo. Noi cerchiamo la Porter House per cenare, e dopo qualche andirivieni la troviamo, ma non è il posto adatto, è pienissimo, musica a volume assordante, anche se il posto è intrigante, una miriade di sale e salette, c'è da perdersi, ma il casino è infernale, gironzoliamo nei dintorni per trovare un posto abbordabile e finiamo nel Porter Restaurant, che a parte il nome non ha niente a che fare con il locale precedente. Ceniamo benino con prezzi nella norma, beviamo 4 birre buone non meglio identificate.
Gironzoliamo ancora nella zona e poi a casa.
4° giorno - Sabato - 24 febbraio 2007 -
Ci svegliamo con il riscaldamento spento e si sta benissimo, strano: la temperatura fuori è bassa, ma ben presto troviamo l'inghippo. Il calore proviene dalla stanza 212, riscaldata dai nostri amici, e la parete comunicante è tutta un grande termosifone.
Anche se il tempo non è dei più belli il sabato è dedicato ad una gita fuori porta: andiamo a Greenwich a mettere a posto l'orologio!
Con la metropolitana si arriva prima a Tower Bridge e quindi pochi passi ed in un edificio accanto c'è la Stazione della DLR (Dockland Light Railway), la metropolitana di superficie (senza conducente) che serve la zona est di Londra: in particolare è interessante il tratto dalla stazione di Bank, (dove cambiamo) fino a Greenwich, che corre sopraelevato infilandosi fra i grattacieli e i laghetti del Canary Wharf attraversando la cosiddetta "Isola dei Cani" . Scendiamo a Greenwich che ha una bella stazioncina da paese di campagna ed andiamo a cercare il CuttySark il veloce veliero famoso per le traversate dell'atlantico, ma è in fase di manutenzione, praticamente tutto smontato. Sul Tamigi si affaccia il Royal Naval College un progetto del famoso architetto Sir Christopher Wren ora sede della Università di Greenwich e del Trinity College of Music; in questo complesso visitiamo la grandiosa Painted Hall, sala barocca dipinta da James Thornhill.
Attraversiamo la strada ed entriamo nel parco, di fronte ci troviamo la Queen's House, opera di Inigo Jones e di lato il National Maritime Museum, entriamo e gironzoliamo per un po trovando un mitico reperto: la James Caird, barca usata da Shekleton nella sua odissea nell'Antartide. - Dopo la Framm di Amundsen, Il palo di attracco del dirigibile di Nobile, la Discovery di Scott, in pratica sull'esplorazione dell'antartide abbiamo visto tutto.
Ma è ora di mettere a posto l'orologio per cui si sale verso la collina sulla cui sommità sorge il Royal Greenwich Observatory che è il posto preposto
Il meridiano di Greenwich (o meridiano fondamentale) è il meridiano che per convenzione ha longitudine pari a zero ed è la linea di longitudine che passa attraverso l'Osservatorio di Greenwich.
Arrivati sul posto passeggiamo su e giù per il meridiano, in compagnia di molti giapponesi, e quindi visitiamo il museo che spiega l'importanza della longitudine e dell'orologio e sono in mostra i famosi cronometri di
John Harrison's. Pieni di scienza dobbiamo riempirci anche d'altro per cui scendiamo a valle verso il centro.
Entriamo nel famoso Greenwich Market, affollato nei weekends dove ildott ed il Merlaccio si riempono di polonio mangiando Sushi in una bancarella, mentre il canto guarda disgustato ed Angiolino tentenna.
Cerchiamo un localino per pranzare e finiamo nel Fish&Chips più unto del mondo e per di più non ha nemmeno la licenza per alcolici quindi niente birra per digerire. Andiamo quindi a prendere il trenino per tornare a casa.
Sosta a Canary Warf per un caffè e per vedere cosa c'è negli edifici che dal di fuori sembrano deserti. Finiamo in un moderno centro commerciale con come al solito uno Starbuck Cafè, una catena di caffetterie presente ad ogni angolo della città.
Ripartiamo per andare alla ricerca del Jerusalem Pub nelle vicinanze della stazione di Farrington, lo troviamo purtroppo chiuso in una bella zona dal sapore antico con vicoli e vicoletti che sembrano evocare Oliver Twist, quasi disperati ci rifugiamo nel Pub The Castle dove sorseggiando una London Pride ci godiamo dallo schermo gigante la storica vittoria dell'Italia del rugby sulla Scozia. Ci avviamo qundi verso casa in anticipo per un riposino. Quando usciamo pensiamo di essere in anticipo per la cena, per cui la prendiamo con calma cercando il Warrington Pub passando prima per Little Venice, una bella zona attorno ad un canale con molte barche ormeggiate ai lati. Quando troviamo il pub, peraltro molto bello situato in un vecchio Hotel adibito a bordello, inizia ad essere tardi, ed il locale non serve pasti. Quasi disperati torniamo sulla vecchia strada ed
andiamo sul sicuro al Metropolitan, dove ci pappiamo delle buonissime sirloin steak, accompagnate dalle solite Real Ale. Proviamo ad andare in centro c'è un casino bestiale, orde di giovanissimi che imperversano, code interminabili per l'accesso ai locali, fa freddino, noi siamo tutti impiumati mentre i giovincelli girano in maniche corte. Stasera non è la nostra serata, ci ritiriamo di buon grado ed inizia a piovere, un vero e proprio acquazzone che pare non abbia fine. Dobbiamo fare 500 metri allo scoperto di gran carriera e quando siamo quasi arrivati il Merlaccio si ricorda di essere un atleta e prova a fare i 110 ad ostacoli: il secondo ostacolo, è una bella catenella e la centra in pieno, finendo coricato per terra. Per fortuna solo escoriazioni leggere ai jeans e contusione al polso ma poteva andare peggio. A passo lento varchiamo bagnati la soglia dell'ingresso di casa.
5° giorno - Domenica - 25 febbraio 2007 -
Oggi giorno di mercato, dopo la solita trafila burocratica del mattino, si parte con il bus che abbiamo sul comodo per Cadmen Town dove si tiene il mercato più particolare di tutta Londra. La giornata non è delle più belle, pioviggina ogni tanto, ma l'affollamento del posto riscalda, inoltre è un susseguirsi di posti riparati per cui
lo shopping prosegue senza interruzioni. C'è l'imbarazzo della scelta, si trova di tutto, cominciamo con un set di Batik uno a testa, disegni di elefanti per ildott ed il Cantoniere con colori azzurrini mentre Angiolino ed il Merlaccio optano per colori sgargianti e temi buddisti. Verso mezzogiorno ci viene un certo languorino ed approfittiamo di uno dei molti food stalls del mercato non prima di una mezzoretta di trattative. Il canto mette il veto sugli spezzatini africani e arabi che a dire il vero sembrano invitanti, quindi dopo una timida apertura al mercato cinese con le sue pesciolerie(il Canto è ghiotto di gamberi di cui è campione regionale di pulitura) ci buttiamo senza rimpianti sul Sudamerica mangiando una golosissima bistecca argentina inglobata in un paninazzo con peperoni, insalata e salse varie. Una vera leccornia che purtroppo dobiamo accompagnare a softdrinks per mancanza di alcolici. Per digerire Angiolino compera il te per la moglie mentre ildott ed il Canto optano per l'incenso. Semicarichi decidiamo di dare un senso culturale al viaggio ed andiamo a Trafagar Square per visitare la National Gallery. Non abbiamo fatto i conti con l'immensità di questo museo per altro ad ingresso gratuito, per cui il Cantoniere contingenta i tempi e ci guida tra i capolavori dell'arte antica e moderna. Il Merlaccio che dopo Sgarbi è il più grande osservatore di quadri del mondo, ogni tanto si perde ma viene riportato sulla retta via dal Cantoniere che nel suo precedente viaggio in Scozia aveva inparato l'arte del cane pastore. Anche i cani pastore a volte sbagliano e proprio nell'uscire il Merlaccio sfugge al controllo e dobbiamo impiegare tattiche militari per ritrovarlo. Concordiamo sul bisogno di una birretta e cerchiamo il Salisbury Pub che dovrebbe essere nei dintorni. Lo troviamo quasi (non) subito ed è sicuramente un bel posto con interni ricchi di specchi e vetri decorati. Beviamo una Young Best Bitter che troviamo gradevole in piedi al banco perchè è tutto pieno, ed assistiamo anche ad un set fotografico con due modelli, purtoppo uomini che posano
ad un tavolo.
6° giorno - Lunedì - 26 febbraio 2007 -
Ultimo giorno e ultima colazione all'inglese per le 8,30, prepariamo le
valige e le lasciamo in una apposita stanza al pian terreno con tanto di
ricevuta di deposito: un bel servizio. Abbiamo già pagato tutto in
precedenza, dobbiamo solo pagare la Carbon Tax per la stanza 212,
era talmente calda che ha provocato problemi a tutto il quartiere, pare si
sia vista persino arrivare una rondine in anticipo. Prendiamo la metro
ed andiamo a Brixton, la zona Afro-Giamaicana per uno sguardo al mercato
e all'atmosfera: deludente! Il Dott cerca di intervistare uno spazzino,
ma questo scappa spaventato grinando No! No! No! Sarà già fatto, o ha visto nel Dott la reincarnazione di qualche sciamano già incontrato nei riti Woodoo. Facciamo un giro dell'isolato con la mano sul portafoglio, e poi verso il paradiso del consumismo: Oxford Street dove ci fermiamo davanti ad un Hmv, un grande negozio di dischi da dove a stento riusciamo a tirare via il Merlaccio che cercava di leggere i codici a barre di tutti i dischi in esposizione. In un clima di sfiducia totale visti i precedenti ildott propone un pasto a Nothing Hill, l'adesione avviene per inerzia, prendiamo l'ultimo bus e scendiamo a Nothing Hill Gate, ci infiliamo in una via ed all'orizzonte appaiono due pub scartato il primo, ci infiliamo per disperazione nel secondo dove pare si possa pranzare. Ci siamo noi, la barista che sta mettendo a posto delle bottiglie di vino, ed un "tallonatore" dal collo taurino, probabilmente il proprietario che ci accoglie benevolmente e ci accende il caminetto.
Fuori è una bella giornata ma c'è un'arietta tagliente. Il Merlaccio che
è il meno perplesso dice: L'ultimo che ha mangiato in questo pub ha fatto
la guerra dei trentanni! Ed invece pian piano le cose si aggiustano,
il camino inizia a scaldare l'ambiente, le birrette aiutano, arriva gente
e sorpresa! arriva anche il Fish and Chips più buono del viaggio con una
deliziosa insalatina, anche il Cantoniere che si mangia un hamburger è
contento. A pochi metri c'è la stazione della metro, un caffè nero
bollentè, un goloso a caso si fa anche una torta al cioccolato,
e quindi ritorniamo all'albergo per raccogliere i nostri bagagli.
Sosta al bar per un wiskettino e via con i Trolley verso Paddington con
la circle a Victoria dove il Gatwich Express ci attende ed in mezzoretta
ci porta all'aereoporto.
Check In immediato, si passano quindi tutti i controlli compreso quello
delle scarpe e si finisce in un grande salone circolare a due piani, ricco
di bars e Duty Free Shop dove si attende l'assegnazione della porta di
imbarco che avviene all'ultimo momento.
Il nostro aereo è leggermente in ritardo, ma poi le operazioni di imbarco
sono veloci e si parte verso casa.Arriviamo per le 21, la gita a Londra è finita.