Messico 2004



Travel Mexico




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1° giorno - 24 febbraio Alessandria - Mexico City


Partenza da alessandria con A26 fino a Malpensa
parcheggio Malpensa 16gg 66 Euro
oppure Golden parking16 gg 56 Euro
imbarco su KLM volo n KL1618 per Amsterdam ore 6,30
arrivo ore 8,35 ed imbarco alle 14,05 su volo KLM KL685.
Arrivo aereoporto Mexico City ore 18,55
Dopo aver ritirato i bagagli e prima di uscire ricordarsi di:

  • cambiare i dollari (Euro) in pesos (Euro) 1 Euro = 13 pesos
  • acquistare il biglietto prepagato per il taxi (tra 8$ e 12$)
  • Con i primi giorni già prenotati ci rechiamo all'Hotel prescelto nella zona del centro serata a disposizione per un primo impatto con la cucina messicana.
    hotel nella zona centrale (circa 15 euro a testa)
  • Hotel Catedral 540 Pesos per tre 610 pesos junior suite con jacuzzi 45 Euro , Donceles # 95, Col. Centro, Mexico D.F., C.P. 06020
  • Hotel Lepanto tripla 560 pesos - 10% sconto con prenotazione e-mail - 40 Euro Hotel Lepanto, Guerrero # 90, Col. Buenavista, Mexico D.F., C.P. 06300
  • Hotel Gillow 550 pesos per tre oppure junior suite 600 pesos Isabel La Católica #17, Col. Centro, Mexico D.F., C.P.06000



  • Diario

    Ore:2,00 - Due fari nel buio; sono il cantoniere ed il Merlaccio che passano a prelevare il dottore nelle innevate colline ovadesi. Malpensa ci aspetta e noi partiamo con un po di anticipo. lasciamo la macchina nel parcheggio Sommese pagando in anticipo 58 Euro per 16 notti con ricevuta.Fa un freddo cane e noi siamo vestiti leggerini. Con il furgone arriviamo nell'aereoporto ancora deserto; c'è solo lo zio di Bin Laden che passeggia indisturbato e qualche turista giapponese disperso. Siamo tra i primi ad effettuare il check-in: con il biglietto elettronico basta presentare il passaporto e viene consegnata la carta d'imbarco. Saliamo e come al solito abbiamo il posto dei misci con vista sull'ala sinistra. L'aereo è semivuoto (alle 6,30 partono solo i masochisti) è cosi ci spostiamo a nostro piacere godendodi una bella vista delle alpi che vale il prezzo del biglietto. In orario arriviamo ad Amsterdam: Skipool è un aereoporto esagerato, pieno di negozi, bar e ristoranti. Il Canto che ha avuto un improvviso calo della vista si compera un bellissimo paio di occhiali da lettura a soli 8,20 Euro. Pranziamo nell'isola del sandwich al piano superiore e quindi gironzoliamo per negozi carissimi dopo di che aspettiamo l'imbarco su poltrone comodissime. Saliamo per primi e indovinate dove ci sistemano?.... sull'ala sinistra come al solito. L'aereo è un Airbus 747/426 con 426 posti su due piani. Il viaggio è interminabile, ma il servizio è ottimo: si mangia e si beve di continuo senza limitazione per gli alcolici. Arriviamo alle 19,00 a Città del Messico ora locale: in Italia sono le due. Il disbrigo delle formalità doganali è semplice e veloce; dopo l'immigrazione che appone un timbro su fogli già compilati sull'aereo si ritirano i bagagli e alla dogana si viene invitati a premere un pulsante: col verde si passa con il rosso perquisizione accurata. Scansato il rosso per un pelo cambiamo un po di US$ al tasso di 10,91, buono e spendiamo i primi 240 Pesos per il biglietto del Taxi piu grosso e più caro di tutto l'aereoporto, quasi largo come la moto del Canto in vacanza. Alle 19,30 siamo già nell'Hotel Catedral situato proprio dietro la Cattedrale metropolitana. Siamo cotti e ci ritiriamo nella nostra stanzetta con vista cupola col primo pensiero di andare a nanna, ma dopo una bella doccia ci ripensiamo ed andiamo nel ristorante dell'hotel dove abbiamo il primo positivo impatto con il servizio e la cucina messicana. Alle 22 siamo già nel mondo dei sogni.


    2° giorno - 25 febbraio Mexico City


    Giri corti per riprendersi dal Jet lag in città ci sono parecchie cose da vedere:

  • ristorante al 7° piano del Majestic
  • Casa de Los Azulejos con ristorante ***
  • lo Zocalo, piazza principale con la bandiera più grande del mondo (se non si riesce a dormire al mattino alle 5,00 c'è la cerimonia dell'alza bandiera.
  • Palacio National nella piazza con famosi murales di Diego Rivera
  • Cattedrale (se di domenica non perdere la messa)
  • Tempio Major empre accanto alla cattedrale
  • Alameda Central e Belles Artes , parco con vicino il palazzo con murales da non perdere.
  • Plaza San Domingo
  • Zona Rosa magari per cena
  • Plaza Garibaldi dove sostano i mariachi e ci sono le cantine e le pulquerie
  • pulquería La Hortensia (Amargura 4), vicino a Plaza Garibaldi ,la Paloma azul en el eje 8 y el eje central.Pulqueria Ana Maria: vicino al mercato (Necaxa No. 153 Casi Esq. con Lazaro Cardenas, in Portales, 532-8381),
  • Chapultepec il parco con anesso lo zoo (ci sono i Panda)
  • Tamales in un baracchino sotto il grattacielo "Canada", in Avenida Insurgentes.



  • Diario

    Alle 6,00 siamo già svegli ed alle 8,00 già in strada: non c'è nessuno in giro.Visitiamo con calma la cattedrale vecchia e quella nuova ed il Palacio National dove si entra previo il controllo dei documenti: all'interno ci sono bellissimi murales tra cui ne spicca uno enorme sulla scalinata, di Diego Rivera. Tutto il corridoio superiore del patio ne è ornato e si conclude il giro con la visita della camera del Parlamento, piccolo ma bello. Tutto questo a stomaco vuoto (mai successo a memoria di dottore). Affamati gironzoliamo per le vie Madero e 5 Mayo e finalmente troviamo la Casa de los Azulejos posto bellissimo anche perché all'interno c'è un famoso Sanborn's dove fare colazione. Più che colazione la giriamo in un pranzo senza bevande alcoliche. Non insensibili al richiamo della cultura entriamo di filato nel palazzo Bellas Artes che per l'occasione ha anche l'entrata a pagamento: c'è infatti la grande esposizione di tutte le opere del famosissimo pittore Alberto Gironella, il preferito del Cantoniere di cui vediamo anche l'urna con le ceneri. Su insistenza del Canto rimaniamo parecchie ore. Facciamo due passi nell'Alameda, il parco vicino e qiundi rientriamo in albergo per un riposino. Usciamo belli freschi e cercando una scorciatoia per lo Zocalo finiamo nel mercato più affollato del mondo dove banchetti, strilloni, autobus, bambini, donne, mendicanti e borseggiatori si mescolano formando un caos infernale. La regola principale è la contraffazzione. Vendono film in DVD che devono ancora uscire sul mercato. Giunti finalmente allo zocalo entriamo nel Metro dove il biglietto costa 2 pesos: la stessa tariffa dei cessi pubblici! Da racconti ci aspettavamo l'inferno ed invece è un posto tranquillo e pulito. Cercando di andare a Coyocan imbocchiamo la direzione opposta fino ad Indios Vertes, posto spessissimo, dove non si riesce a riprendere il metro nella direzione opposta. L'aggiustiamo prendendo un Taxi fino alla Basilica di Guadalupe che è nelle vicinanze. C'è un gran piazzale con diverse chiese che hanno una pendenza incredibile, altro che torre di Pisa! Ascoltiamo qualche minuto di messa per riposarci ed osserviamo anche fedeli che attraversano tutto il piazzale in ginocchio. Quasi tutti anche in città hanno una croce sulla fronte e finalmente scopriamo il perchè: oggi è il mercoledì delle ceneri. Comperiamo qualche santino e dopo un pezzetto di metro raggiugiamo Plaza Garibaldi a piedi. Ad un incrocio invece di nostri venditori di fazzoletti ed accendini vediamo una novità: gli intrattenitori, c'è infatti un ragazzo fachiro che si sdraia in mezzo alla strada su dei vetri rotti. Siamo verso sera, la piazza non è ancora affollatissima ma iniziano ad arrivare i Mariachi con i loro strumenti. Ci sediamo alla Pulcheria La Ortensia dove beviamo il rarissimo Pulque e qualche birretta. A richiesta ci facciamo suonare dai Mariachi una canzone: Cielito Lindo a soli 40 Pesos. Con un Taxi finiamo nella zona Rosa dove ceniamo in un Sanborn's. A casa con taxi a tariffa notturna e quindi carissima con doccia fuori tempo massimo.



    3° giorno - 26 febbraio - Mexico City -


    Diario

    Al mattino ci svegliamo come al solito di buona ora, i negozi sono ancora chiusi e le bancarelle sembrano scomparse (i messicani se la prendono con comodo) Prima di ogni cosa andiamo in calle Isabela la Catolica 83 per acquistare i biglietti per Oaxaca per l'indomani ed aver così i posti migliori.(680 pesos in tre) Con il metro andiamo al terminal del Norte per il bus che ci porta a Teotihuacan. La scelta è ampia, prendiamo il primo ed il tragitto è breve attraversando la immensa periferia di Mexico City. Alla fermata Piramides c'è subito il chiosco per la vendita dei boletos, quindi un breve tragitto fino al all'edificio dell'ingresso con annesso museo dove siamo abbordati dai primi venditori. Appena entriamo nell'area archeologica tutti ci cercano per venderci qualcosa. Il sole è a picco. il Canto ed il Dott che hanno già perso per strada parecchi capelli si travestono da muratori mettendosi in testa un bel "mandillo". La scenografia è imponente ed il sito enorme. Prima di addentrarci nello spesso pensiamo bene di goderci due belle birrette al fresco di un bar. Ed ora eccoci all'impresa della giornata: l'ascesa alla piramide del sole che è la terza in ordine di altezza nel mondo: le scale sono ripidissime e dopo un lungo battibaleno siamo sulla vetta sudati marci ed esposti ad un pernicioso venticello. Una meraviglia! Si ritorna in basso e comperiamo due statuette facendoci pelare da un venditore simpatico( al termine del giro ci sono bancarelle dove si possono comperare le stesse cose senza alcun assillo). Ritorniamo al terminal norte con lo stesso autobus. Arriviamo in albergo e dopo una rinfrescata andiamo a cena al caffè Tacuba, locale tipico dove il Dott assaggia il Pozole, un minestrone messicano. La cena è allietata da un gruppo di musicisti che intonano struggenti melodie, il tutto termina con conto salato e mancia obbligatoria.


    4° giorno - 27 febbraio - Oaxaca -



    Si parte per Oaxaca o con il Bus dal central Tapo o in Aereo se possibile prenotare prima
    Arrivati in città possibilità di sosta a

  • Hotel Reforma, vicino allo Zocalo
  • Posada Catarina 20 noviembre
  • Hotel Real de Antequera Av. Hidalgo #807Av. Hidalgo No. 807 Col. Centro C.P. 68000, Oaxaca, Oax. México. Tels: 01(951) 516-4020 / 516-4635 Fax: 516-4020 488+100 pesos - 45 Euro
  • Posada del Rosario - 508, 20 noviembre
  • Hostal Santa Rosa Trujano #201.
  • Hotel Monte Albán Alameda de León #1.



  • Diario

    Con un maggiolino preso al volo in una città deserta arriviamo al Central Tapo dove ci attende il bus dell'ADO per Oaxaca. La periferia di Mexico City si allontana e in lontananza ci accompagna la sagoma innevata del vulcano Pocapetl. Siamo diretti verso Puebla città industriale con la fabbrica della Volkswagen , l'autostrada è bella e con un buon asfalto. Dopo Puebla un percorso sinuoso si incunea tra colline ricoperte di cactus. quando la strada si spiana siamo ad Oaxaca, che in lontananza non è per nulla invitante.Anche il terminal dei Bus non promette nullla di buono .Con un Taxi arriviamo all'hotel prescelto: Il Real di Antequera che si trova in un bell'edificio coloniale in una via ai margini dello Zocalo. Siamo messi proprio bene, e appena usciti la città ci appare subito accogliente, fresca ed ordinata con gli edifici del centro ben tenuti. Prima sosta al bar, per entrare nell'atmosfera giusta; ci beviamo le soolite birrette con i soliti stuzzichini e con bambini che gironzolano tra i tavoli cercando di vendere di tutto senza però infastidire più di tanto. La cena è in un locale tipico sulla piazza, dove dopo un bel margarita assagiamo il mole Oaxaqueno, una salsa a base di cioccolato e peperoncino che per l'occasione condisce carne di pollo in un azzeccato abbinamento. Proseguiamo la serata passeggiando per le affollate vie della città con sosta per la Tequila della staffa.


    5° giorno - 28 febbraio


    Vita da messicani ad Oaxaca da visitare:

  • Mercato Benito Juárez
  • Mercado 20 de Noviembre
  • Decano è un restaurant/bar inn 5 de Mayo, fa buoni margaritas.

    Ecco alcuni piatti da non perdere

  • Huitlacoche, un fungo che cresce sul mais.
  • I Formaggi di Oaxaca:il queso (morbido)e il quesillo (arrotolato)
  • le chapulinas (cavallette fritte).
  • I mole negro: salsa con chili e cioccolato
  • i gelati i particolare il "leche quemada" che sa di latte bruciato: in piazza Socrates di fronte alla Basilica de la Soledad
  • il cioccolato a sud del 20 Noviembre market in Mina o Chocolate Street
  • i tamales

    Luoghi da visitare

  • Monte Albán tour
  • Santa Maria el Tule 10km NE sulla 190 cipresso di 2000 anni alto 40m
  • Hierve el Agua terme tipo Pammukale
  • Arrazole pupazzi fatti di copal e poi dipinti detti"alebrijes": incenso di copal



  • Diario

    La notte scorre tranquilla nella nostra cameretta di stampo coloniale . Usciamo di buon mattino e ci fermiamo nel primo bar per la colazione e poi andiamo nell'hotel ... dove c'è l'agenzia che organizza le visite di Monte Alban fronte al mercado San Juan. La partenza è per le 10,45 così abbiamo una buona oretta per gironzolare nel mercato coperto.Il van arriva con il solito orario messicano e si parte: ci siamo noi tre, un tedesco di Salerno che parla toscano di nome Eugenio e madre e figlia messicano-canadesi. Il posto è bello con una bella vista sulla valle; ci separiamo dai nostri amici perchè abbiamo il tour dei poveri senza guida(basta e avanza il dott). Al termine inizia a fare caldo ed il van per il rientro non si vede. Dopo un'ora ecco che arriva e ci rifila per il ritorno la compagnia di un gruppo di americani iperobesi da spolpare. Ed infatti eccoci in una fabbrica di ceramica con annessa mostra vendita Mentre gli americani restano nella tela noi ed Eugenio beviamo birrette e mangiamo ottima "nieve di Oaxaca", e trovo anche il gusto"leche quemada" rarissimo. Cercano anche di rifilarci un pranzo con gli americani, ma gridiamo un po e ci riportano in centro. Ormai Eugenio è dei nostri. Ha una pizzeria a Stoccarda e ogni tanto gira per il mondo. Facciamo una merenda anticipata in un localino chic nel retro di una libreria; una vecchietta ci prepara deliziose tortillas, enchilladas e quesadillas accompagnate da aguacate e peperoncini piccanti , beviamo le solite Negra Modelo e si inizia a stare un po meglio. Ritorniamo al mercato e dopo ore di trattative il Merlaccio aquista un dipinto fallato con buco tipico su carta di legno. Si accorge del buco in ritardo e ci tocca girare per un'ora tra i meandri del San Juan, per ritrovare l'ometto e farsi sostituite il disegno. Sorge però il problema del trasporto del prezioso oggetto ed allora dopo una riunione si decide per un tubo di scarico per il lavandino. Il problema è ora quello di trovare un idraulico ma in poco tempo troviamo la via giusta e per pochi spiccioli ci facciamo tagliare un pezzo di tubo della misura giusta, ed in più acquistiamo una introvabile "Trampa per Coyote" regalo per il Camera. Il giro prosegue con la visita del mercato nella periferia: è grandissimo e si può trovare di tutto. Il Dott ed Eugenio mangiano qualche cavalletta fritta a sbafo "chapulines", comperiamo un coltello, il "sal de gusano" da prendere col mescal per Bubu e frutta matura al peperoncino. Prendiamo anche un sacchetto di habanero bianco fresco da portare a casa che però non resisterà per il resto del viaggio. Rientriamo verso casa e ci fermiano in una torrefazione del cacao per un assaggio di cioccolata. Stanchi, rientriamo in albergo per la doccia con Eugenio che approfitta perchè ha lasciato la sua camera essendo in attesa di partire nella notte per Mexico City. Passiamo la serata in un ristorante frequentato dai giovani bene della città e gestito da un messicano che è stato diversi anni a Bologna. Buonissimi i margarita e ottima la cena con cucina messicana tradizionale elaborata per il gusto dei giovani. Trascorriamo il retso della serata passeggiando per le animate vie del centro, dove bambinetti suonano e cantano per qualche pesos. Imbarcato il tedesco, mandiamo a letto il Canto e beviamo due Tequilette prima di ritirarci.

    6° giorno - 29 febbraio - Oaxaca


    In proramma gita ai paesi vicino a Mitla con visita ad un albero antichissimo "el Tule" e a una distilleria di mescal

    Diario

    Per la colazione troviamo un posticino speciale nella zona pedonale con frittatine biologiche e caffè di montagna: il posto è bello , c'è anche una esposizione di "alebrijes" animali fantastici fatti con il legno di copal e dipinti a mano con colori sgargianti, peccato per il servizio lentissimo. Con l'autobus andiamo al terminal di seconda classe per il "totolero" di Mitla. Totolero è un termine onomatopeico per indicare un pulman sgangherato che sobbalza e arriva a destinazione nel maggior tempo possibile. Il nostro lo è di sicuro e con le sospensioni posteriori completamente andate ci avventuriamo in una strada piena di buche colossali.sembra di essere in groppa ad un cammello; il Merlaccio diventa l'attrazzione di un gruppo di ragazzine in gita con le sue evoluzioni per evitare i contraccolpi e le varie smorfie e maledizioni espresse in stretto dialetto di Bosio. Finalmente arriviamo a Mitla: il sito è carino vicino ad una chiesetta e circondato da una staccionata di cactus. Comperiamo una borsata di animaletti di legno colorati"alebrijes", e dopo un'ora di contrattazioni il Dott ed il Merlaccio si prendono due splendide camicette mentre il Canto si prende del "codo" ovvero pigna secca dalla simpatica vecchina. Ci fermiamo a mangiare qualcosina ovvero le solite tortillas, quesadillas, guacamole e aguacate in un bel portichetto lindo lindo e ci accorgiamo però che non c'è l'acqua corrente. Come faranno' meglio non chiederselo. comunque il mangiare è buono e le birre fresche. Saltiamo il giro di Mescal per il troppo caldo e ci incamminiamo per il ritorno. sosta successiva a Tule dove c'è un albero larghissimo, monumento nazionale, e all'ombra assaggiamo la "nieve" al Mescal. Ritorno con un bus decente e riposino prima della uscita serale. Appena usciti iniziano i bisticci: il Canto vuole mangiare la paella ed il Merlaccio si oppone fermamente. Finisce in parità andiamo dove vuole il Canto ed il Merlaccio solo mangia la paella più cattiva del mondo, mentre la carne alla tampiquena degli altri è buonissima. dopo cena per riportare la pace in famiglia il Canto ci concede una sosta per una ottima "Don Julio" mentre lui se ne va a nanna.



    7° giorno - 1 marzo Oaxaca - Puerto Escondido


    Puerto Escondido è considerato tra i dieci migliori posti al mondo per la pratica del surf una occhiata: se piace ci fermiamo c'è un po di vita notturna casini ecc. altrimenti ci spostiamo subito verso Puerto Angel

    Pernottamento e ristoranti

  • Hotel Arco Iris (954) 582-0432 (voice/fax) a sud del Santa Fé sulla Playa Zicatela e mail - arcoiris@ptoescondido.com.mx
  • Castillo del Reyes (954) 582-0442 in Avenida Gasga.
  • Rincon del Pacifico (954) 582-0056, 582-0101 (voice/fax).
  • Barlovento ad ovest di Perez Gasca.

  • Carmen's Cafecito vicino ai Bungalows Acuario alla Zicatela beach. Colazione con buon caffè.
  • Hermann's Best ad est della zona pedonale vicino a Mario's Pizzaland. Buono il pesce
  • Junto al Mar ad ovest della zona pedonale . Pescioloni.
  • Super Cafe vicino al ristorante La Gota De Vida in Perez Gazga. Colazione buona



  • Diario

    Notte tempestosa nella nostra silenziosa cameretta , la paella ha fatto effetto ed il merlaccio sembra l'ebreo errante. Al mattino le penne sono bagnatissime e non si sa se riusciremo a partire. Imbottiamo il malato di Imodium e Bimixin ed usciamo a fare colazione; rientriamo e riusciamo a metter il nostro amico malpreso in un sedile reclinabile lo copriamo bene e partiamo per Puerto Escondido. Il viaggio è lunghissimo poche soste e tutte curve ma il merlaccio che ha la tempra dei naviganti riesce a sopravvivere. Arriviamo ed è già buio, troviamo subito il "Petit Hotel" raccomandato da Eugenio e ci sistemiamo: il malato ha ancora qualche penna bagnata e la pelle a macchie di leopardo, buon segno, ma preferisce restare in camera. Il Dott ed il Canto si concedono una mangiata di pesce compreso un delizioso Huachinango a la Veracruzana da Junto al Mar.

    8° giorno - 2 marzo - Puerto Escondido


    Diario

    Dopo una notte di "ohi me mì ohi segnù" il Merlaccio si alza zampettando come un fringuello in amore, è solo un po maculato. Dopo una colazione negativa in un posto raccomandato dalle guide ci avviamo verso Playa Marinero dove siamo assunti come clienti da "El Negro" proprietario di quattro tombones e di una palapa sulla spiaggia. Il Dott. che dopo il training in altura si sente un atleta si fa un giretto a piedi fino al termine della lunghissima spiaggia di Zicatela. con solo 10 pesos in tasca, perchè dicono che il posto sia pericolosissimo. Al ritorno vaneggia di maratone da fare ma ha riportato ustioni di primo grado al collo del piede e al basso stinco che lo segneranno per tutta la vita.Il mare è molto bello e così giochiamo a sfidare le onde del Pacifico che a poco a poco riusciamo a domare con molto divertimento. A detta del Dott. noto nuotatore da ginocchia, questo è uno dei più bei posti al mondo dove fare il bagno. Stanchi siamo rifocillati con sollecitudine dallo schiavetto del Negro che ci porta a getto continuo birrette e spremute di arance in grandi copponi. Per far contento il Negro siamo anche costretti ad ordinare il piatto più ricco di tutto il messico: La Parillada Gigante Platinum Plus servita su di un asse di portata di 1m x 1m con tanto di Coco Loco annesso ed aragosta. Tutto buonissimo finiamo la giornata con 5 kg in più e 1000 Pesos in meno che sono il reddito annuale di un Campesino. Vergogna! Per mettere la coscienza a posto comperiamo 5 pesos di semini di zucca da una vecchietta di passaggio. Dopo un altra cavalcata sulle onde e vista la condizione degli atleti ritorniamo in albergo per un po di refrigerio. distrutti dal mare dal sole e dai pesci optiamo per un'insalata di frutta serale e ci mettiamo a letto prima dei bambini.



    9° giorno - 3 marzo - Puerto Escondido - Masunte


    Diario

    Nella notte il Merlaccio si volta e si rivolta nel suo sudario, ma al mattino è in forma come gli altri (ci vuole poco) Ci spennelliamo di creme e cremine per proteggerci dal sole visto che ormai abbiamo ustioni ovunque e dopo una colazione buonissima a casa di un Tedesco sul Malecon andiamo alla fermata del bus per Pochutla. Cerchiamo di prendere un bel bus ma l'autista ci guarda di storto e non si ferma e così ci accontentiamo di un micro con autista tonto che sbaglia due o tre fermate e quindi è sostituito da Pancho Villa, che subito alza la radio e guida da cattivo indossando la divisa del rubacuori. Scendiamo al bivio per Mazunte e con un taxi che ci aspetta arriviamo alla spiaggia. Ci infiliamo nella prima ombra disponibile in compagnia di 2 litri di succo d'arancia e ci abbandoniamo al dolce far niente. Facciamo il bagno con onde cattivissime e sabbia abrasiva con il proponimento di almeno oggi saltare il pranzo. Dura poco , non resistiamo ed ordiniamo tre tonni giganti pagati ad un prezzo ridicolo con tanto di contorno di verdura e patate. Sazi facciamo una passeggiata fino al centro della Tortuga dove facciamo una visita guidata dell'allevamento delle testuggini di mare con tanto di audiovisivi. Sulla strada decidiamo di prendere il primo mezzo che passa; ed ecco che arriva un collectivo diretto a Zipolite. Saliamo nel cassone tra i mugugni del Canto. Scendiamo al capolinea, due passi e siamo sulla spiaggia. La prima ombra a sinistra è la nostra, una palapa piccolina dove ci dissetiamo guardando il bel panorama e qualche bella signorina con le pudenda al vento. Non ci sono molte persone anche per il fatto che Zipolite è molto estesa. Lasciamo una bella mancia alla signorina che ci ha serviti e ci avviamo per il ritorno sempre in collectivo e con sempre più gente nel cassone. Serata finale da Junto al Mar con grande huachinago e passeggiate sulla spiaggia.

    10° giorno - 4 marzo - Puerto Escondido - Acapulco



    Due opzioni pernottare nella zona dorada in un bel grattacielo in compagnia dei gringos e con vita notturna oppure rimanere in acapulco alta vicino allo zocalo ed alla Quebrada la rupe da cui tuffano i clavadistas

  • Hotel Aca Bay sulla costa Dorada con spiaggia
  • Acapulco Park Hotel sulla costa Dorada
  • Hotel Sands
  • Hotel el Cid sulla costa Dorada
  • Romano Palace Hotel COSTERA MIGUEL ALEMAN NO 130 Acapulco, 39690 MX 52$
  • Hotel Casa Inn
  • Hotel Mision vicino allo Zocalo hotel coloniale - pochi americani - prezzi sotto i 40$
  • Hotel Los Flamingos Telephone (744) 482-0690, 2-0691 or 2-0692. - hotel storico ci soggiornavano i divi di Holliwood negli anni 50 in posizione incantevole tariffe a partire da 60$



  • Diario

    Oggi si prevede giornata durissima con circa dodici ore di viaggio per raggiungere Acapulcoo Si parte di buon mattino, una piccola sosta per il pranzo a base di paninetti e si arriva a destinazione Siamo nella città dei Gringos, prenotiamo nel terminal una caamera aal Romano Palace, un grattacielo sul lungomare. Pessima scelta, da lontano sembra tutto luccicante ma alll'interno inizia a cadere a pezzi. Siamo in oordine di marcia per l'ora di cena, attraversiamo la strada ed eccoci, troviamo tra i tanti bar luccicanti un buco all'aperto che sembra non valere due soldi, ed invece ci mangiamo un ottimo pesciolone ad un prezzo ragionavole. La città non ci piace, troppi gringos maleducati.



    11° giorno - 5 marzo - Acapulco


    Diario

    Stamattina tutti in giro in ordine sparso: il Merlaccio cerca di ravvivare il nero delle penne mentre il Canto ed il Dott gironzolano nella città vecchia scoprendo con grande stupore che il Canto nonostante le diete e la vita da atleta è ancora la persona più pesante del viaggio. Lo certifica una modernissima bilancia trovata in un supermercato che emette uno scontrino chhe non ammette repliche. Il Canto decide subito di rinunciare il pranzo: il Dott per non contrariarlo si adegua mangiando qualche biscotto di nascosto. Recuperiamo il Merlaccio nerissimo e verso le 16 rimangiamo tutti i nostri propositi e ci facciamo delle insalatone giganti in un"100% Natural" una catena di ristoranti dove non si mangia male. A stomaco pieno affrontiamo quindi il clou dellla serata: i tuffatori. Il posto è davvero speciale una spettacolare rocca con stretta insenatura in cui si insinua il mare. I tuffatori sono molto giovani e tra di loro aanche una bambina che si butta comunque con bello stile da una distanza comunque considerevole. Lo spettacolo è bello e si gode da molto vicino con una bella illuminazione. Tutti contenti ritorniamo nella città bassa a piedi e ci fermiamo a mangiare due pesciolini anonimi in una piazza dello zocalo. Rientriamo in hotel ma al piano della piscina c'è una festa di ragazzotti gringos che non termina mai, anzi continua nei corridoi del nostro piano tanto che dobbiamo uscire e minacciare dei dinoccolati lentigginosi che si dileguano velocemente.

    12° giorno - 6 marzo - Acapulco - Taxco



    Bella città a 260 km da Mexico City famosa per l'argento: adagiata sul fianco di una collina ha una atmosfera rilassante



  • Hotel Aguaescondida con splendida vista sulla città - Plaza Borda No. 4, Col. Centro - MéxicoTels. (762)622-0726 * 622-0736



  • Diario

    Nervosissimi per la notte passata ci togliamo di mezzo bisticciando con gli addetti alla sicurezza che vogliono controllare se abbiamo pagato il conto. Via da questo labirinto di americani. Saliamo sul nostro Estrella de Oro per Taxco una cittadina che ci incuriosisce . Arriviamo dopo un viaggio di cinque orette in un terminal defilato che non dice molto, non c'è nemmeno un taxi. Ma dove siamo capitati? Finalmente arriva un maggiolino, carichiamo i bagagli, svoltiamo l'angolo e cambia la musica. La citta è fatta di un dedalo di stradine che si arrampicano sul monte con pendenze che ridicolizzano il Mortirolo. Il motore rimbomba che è un piacere nelle strette vie e non perde un colpo. Una frizione delle nostre non resisterebbe a queste sollecitazioni nemmeno per un giorno. Ed eccoci sulllo Zocalo che è un gioiellino, piccolo ma attorniato dalla chiesa e da begli edifici coloniali tra cui il nostro alberghetto: l'Hotel Agua Escondida, dove però dobbiamo accontentarci di una stanzetta della servitù ai piani bassi con la promessa di un cambio per il giorno seguente. Ci sistemiamo nel seminterrato e visto che ci troviamo bene non cambieremo. L'hotel è molto bello ed è anche facile perdersi in quanto e formato da molte case annessi con corridoi e ponticelli, c'è anche una piccola piscina ed uno splendido bar terrazza che da sullo zocalo. Sentendo qualche languorino allo stomaco scendiamo al mercato dove troviamo un ristorante carino dove mangiamo bene e beviamo meglio. In questa città è bello far niente, perdersi nei vicoli, osservare le case e prendere i taxi che sfrecciano tra le viuzze. Anche i bar non sono malaccio e ci godiamo la brezza serale sorseggiando coktails. Ceniamo nello stesso posto del pranzo ma c'è meno atmosfera perchè il mercato messo su più piani è chiuso. Fine serata a sorseggiare comodamente seduti qualche coktails nel bar dell'albergo


    13° giorno - 7 marzo - Taxco - Xocicalco - Cuernavaca - Taxco


    Diario

    Questa mattina rimaniamo intrappolati nella colazione a buffet gigante preparata per la Domenica. ci sono un mucchio di cosette tra cui molti piatti a base di carne e trippa, ma bisognerebbe avere uno stomaco da elefante per approfittarne. Con un maggiolino scendiamo velocemente al terminal dell'Estrella Blanca dove raccomandati dall'autista ci sediamo nei primi posti con biglietto pagato direttamente al conducente. Ci scarica dopo meno di un'ora alla Caseta del Cobro di Xocicalco, dove un taxi ci aspetta e ci porta al sito archeologico. Il posto è bello, pochi turisti ed il percorso inizia con la visita di un bel museo, quindi si va a piedi verso la collina dove c'è il sito vero e proprio, molto bello e ben tenuto e si respira una bella atmosfera. Assistiamo anche ad una specie di processione con canti e incensi di persone tutte vestite di bianco (esseni?). Per il ritorno ci mettiamo sulla strada ed aspettiamo un taxi che in una mezzoretta arriva. Parlando del più e del meno il ragazzo ci suggerisce una strada alternativa per Cuernavaca e ci lascia ad un bivio sulla strada. Aspettiamo pochi minuti gustando una "nieve" e siamo già sul bus che in meno di mezz'ora ci porta a Cuernavaca. Giriamo un po il centro che non ci appassiona, sosta in un bar ed eccoci di ritorno con parternza dal terminal della città. A Taxco si sta certamente meglio, rifiniamo le ultime commissioni comperando argenti e set di salamandre di terracotta da muro. Aperitivo al bar più famoso della piazza, dove pare sia stato inventato il Margarita, e poi cena in un bel posticino che però non ci convince del tutto. Per consolarci finiamo la serata con un bel giro in taxi fino al Cristo che domina la città e susseguente discesa a tutta velocita tra le strette stradine del centro, meglio di un giro alle giostre. Finiamo nella rete dei soli coktails che aiutano il giusto a prendere sonno.


    14° giorno - 8 marzo - Taxco - Mexico City


    Diario

    Facciamo una colazione economica nell'Hotel, dopo che il Merlaccio mattiniero è già uscito per le ultime commissioni: un servizio di salamandre di terracotta da muro dipinte a mano. Con un maggiolino per l'ultima volta facciamo un giro per il dedalo di viuzze della città fino al terminal dell'Estrella Blanca dove per ultimi ci imbarchiamo su di un pulman della Futura . Siamo fortunatissimi: ci assegnano una suite in fondo al bus con bagno , doccia e sedili completamente reclinabili, dove il Dott ed il Canto si fanno una bella dormita. Per le 12 siamo al terminal del Sur dove spinti dal virus del viaggiatore, lasciamo le maletas in un "guardaequipaje" e prendiamo il tren Ligero per Xocimilco l'ultima riga da tirare. Ci vuole una mezzoretta per arrivare poi sospinti da pedoni, ciclisti travestiti da procacciatori si arriva all'imbarcadero. Per 400 pesos abbiamo una bella barchetta gialla, rossa, e verde tutta per noi con manovratore compreso e ci inoltriamo per una oretta in un labirinto di mangrovie. Ci svincoliamo a stento dagli abbordaggi dei mariachi che ci vogliono regalare a suon di pesos struggenti canzoni e ritorniamo finalmente sani e salvi al punto di partenza. Facciamo quattro passi nel mercato di Xocimilco e ci fermiamo a mangiare in una taqueria i tipici "tacos al pastor". Tutto buonissimo, il Canto guarda e non favella. Passiamo a riprendere i bagagli e quindi al nostro punto di riferimento: l'Hotel Catedral dove ci concediamo una camera extra large con "tres cama king size". Ultimo giro al mercato dove comperiamo una borsata di dvd falsissimi mentre il Canto quatto quatto si infila in una farmacia (forse) ed esce con una compilation di fiale di estratto di Ginseng da usare per le performance ciclistiche. Ceniamo bene al ristorante dell'albergo con l'assistenza di camerieri premurosissimi.


    15° giorno - 9 marzo - Mexico City


    Diario

    Ultima dormita in Messico; al risveglio decidiamo di fare colazione nel ristorante dell'hotel con buon pane e ottime briosques. Alle 9,30 siamo già alla "ciutadela" : un centro artesanal vicino al Metro Balderas. Non tutti i negozi sono aperti date le abitudini messicane.C'è comunque parecchia scelta e compriamo gli ultimi regali. Tra una cosa e l'altra ritorniamo in hotel alle 12,30, ci prepariamo(il check out è per le 14,00) e lasciamo in custodia le "maletas" al portiere per fare l'ultimo giro in città a Coyocan. La zona è bella con tanto verde e belle strade acciottolate Mangiamo due cosette in un Sanborns ed in taxi ritorniamo al centro. Colti da un improvviso raptus e con la disapprovazione del Cantoniere, prendiamo un maggiolino e ci facciamo portare in una autoboutique alla affannosa ricerca delle mitiche "sirenitas" clacson da toni stravaganti mai sentiti.Per 315 pesos con fattura portiamo a casa:

  • sirenita parlante di retromarcia per i Semini.
  • Sirenita 6 toni per il Dott
  • Potentissima 3 toni per il Merlaccio(ora istallata sulla BMW senza dire niente alla signora franca e al Cantoniere)


  • Di ritorno restiamo invischiati in un taxi a chiamata lussuosissimo e larghissimo per 110 pesos, che ci porta all'aereoporto facendoci fare l'ultimo giro nel mercato pestando qualche piede a destra e a manca. All'arrivo c'è già coda per l'imbarco con perquisizione minuziosa dei bagagli. Una doganiera mi chiede cosa ne facciamo delle sirenitas ma non pone obiezioni. Come al solito siamo al posto dei misci ovvero con vista ala ma ci siamo abituati e anzi ci infonde sicurezza. Partiamo in orario e dopo una bella cenetta cerchiamo di riposare.


    16° giorno - 10 marzo - Mexico city - Milano


    Diario

    Solo il cantoniere riesce a dormire bene appoggiato al finestrino, gli altri vivacchiano, tra film e bibite distribuite di continuo con il sorriso sulle labbra. Dopo una piccola colazione atteriamo a Skhipol: nevischia! L'atterraggio è perfetto, le pratiche doganali minime e siamo pronti in un baleno per gironzolare tra i negozi dell'aereoporto. Facciamo gli ultimi acquisti tra cui gli immancabili tulipani e trovate due belle poltroncine(quasi lettini) anatomiche ci rilassiamo in attesa dell'ultimo imbarco. Questa zona dell'aereoporto è quasi deserta si anima solo all'ultimo minuto per una invasione di giapponesini diretti a Milano. arriviamo a Malpensa in orario e ...sorpresa: c'è la neve, almeno quattro dita. Ci parcheggiano in mezzo alla pista dove siamo prelevati da bus e scaricati allo scoperto in una zona vicino all'ingresso bagagli. Più si viaggia più ci si accorge diessere messi male. Il Merlaccio è l'unico (forse al mondo) a passeggiare nella neve con i sandali: forse cerca di farsi congelare qualche dito per poi dire di essere stato sull'Everest! L'addetto del parcheggio Sommese arriva con il furgone e ritroviamo la nostra auto già accesa e calda. Ci mettiamo un bel po ad arrivare a casa anche perchè le strade sono bruttine ed incappiamo in due treni di spartineve che ci rallentano notevolmente. Il Cantoniere quarda in alto: nevica anche a Bosio ricominciano le preoccupazioni.



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