il Curioso delle Birre

La Rauchbier

bamberga

Le birre di Bamberga

Bamberga è considerata la capitale tedesca della birra di qualità, zona senza pari persino in Germania (esistono testimonianze di produzione di birra gia dal 1015, in un monastero che ora ospita un piccolo museo della birra, e già nel dodicesimo secolo la città esportava birra).
La regione circostante conta quasi duecento birrerie, un sesto di tutte quelle tedesche, la più alta densità al mondo: esse producono più di 50 stili di birra diversi (purtroppo alcune piccolissime microbirrerie e brewpub rischiano di chiudere da un momento all’altro per la concorrenza dei colossi multinazionali o anche solo per problemi generazionali: oltre 60 hanno chiuso negli ultimi dieci anni).
Bamberga produce stupefacenti esempi di grandi e originali birre: solo in città esistono 9 birrerie artigianali che producono circa 40 birre, tutte molto buone, negli stili tradizionali.

I principali stili sono:

  • Vollbier, sia chiare che scure, maltose con retrogusto secco;
  • Ungenspundet , non filtrato Lagerbier o Kellerbier, con poco CO2, meno malto e più luppolo delle precedenti;
  • Bock, simili alle Vollbier ma più alte un gradazione e prodotte per il periodo prenatalizio;
  • Pils, comunque meno luppolate e secche di quelle ceche o della Germania del Nord;
  • Weiss/Weizen, di frumento ad alta fermentazione provenienti dalla Baviera meridionale e spesso disponibili in bottiglia;
  • Schwarzbier, le birre scure prodotte con i malti più tostati nello stile Munich;
  • Marzen,che si producevano una volta solo a Marzo come ultimo brassaggio, per essere bevute fino ad Ottobre, perché poi l’estate era troppo calda per le birre a bassa fermentazione, con il sottotipo Festbier prodotte per ricorrenze particolari – di cui si considerano fare parte anche le Rauchbier, le specialità affumicate di Bamberga, come la nostra Schlenkerla, che tra tutte è stata la prima ed è ancora la più famosa (Bamberga è considerato sinonimo di Rauchbier, ma in realtà solo due delle 9 birrerie ne producono, entrambe con la loro malteria), nonostante siano prodotte tutto l’anno.

La storia delle Rauchbier

Una leggenda narra che un incendio in una birreria, durante il quale la birra già pronta venne sottoposta al fumo, causò l’originalissimo aroma delle birre affumicate.
Il birraio, povero in canna, dovette comunque venderla e, inaspettatamente, i suoi clienti l’apprezzarono: da qui nacque il nuovo stile. Questo sono solo fantasie. La realtà risiede nella storia stessa della produzione della birra, specificamente della maltazione. I principi sono gli stessi dai tempi dei Babilonesi, solo la tecnologia è cambiata nel corso dei secoli. Il malto verde era, e continua ad essere, asciugato nei forni, e lo si può fare in due modi: lasciandolo al sole oppure con aria calda prodotta dal fuoco. Nel secondo caso era inevitabile che il fumo prodotto dalla combustione raggiungesse il malto conferendogli l’aroma affumicato.
A partire dal ‘700 nuove tecnologie permisero di asciugare il malto con aria calda riscaldata indirettamente, con carboni fossili come l’antracite o combustibili liquidi, senza un fuoco vivo e aperto, quindi senza gusto affumicato. Questi processi sono anche più economici ed efficienti e presto rimpiazzarono il vecchio sistema a fuoco diretto.
La Schlenkerla mantiene invece la vecchia tradizione di affumicare il malto con ceppi di legno di faggio: quindi in ogni sorsata avete un piccolo pezzo di storia della birra, oltre al suo eccezionale aroma e gusto.

Storia del nome

Nel 1877 Andreas Graser diventa proprietario della birreria, ed è un momento importante, sia perché i suoi eredi (sesta generazione!) la gestiscono tuttora sia perché è in questo momento che nasce il nome Schlenkerla (che è ormai universalmente conosciuto ed usato per indicare sia la Taverna sia la birra sia la birreria, che in realtà si chiama "Heller-Bräu".
Il Nome deriva da un diminutivo dialettale che significa "barcollante" e si riferisce proprio al modo di camminare molto strano , con le braccia ciondolanti, che Andreas aveva a causa di un leggero handicap (o forse perché beveva troppo!).
Andreas "Schlenkerla" Graser è rappresentato ancora oggi sulle etichette con la sua particolare andatura, così come nella splendida insegna della taverna, al centro della corona d’alloro. C’è anche una stella di David sulla sinistra dell’insegna , che non ha nessun significato religioso ma è il simbolo alchemico del birraio.
La taverna Schlenkerla è il centro segreto non solo della città vecchia, ma di tutta Bamberga, ed è l’orgoglio di tutti i suoi cittadini. E’ sicuramente uno dei più famosi e migliori locali al mondo per quanto riguarda la birra: i prezzi sono convenienti (2-2,5 Euro) per mezzo litro di birra, misura che in Franconia è quella tipica e viene detta Seidla.
Ci sono quattro stanze: la prima, Altes Lokal, cioè antica locanda, ha 70 posti ma è molto intima, con tavoli di legno tirati a lucido sotto un antico soffitto rivestito di legno più scuro della birra stessa. L’impressione è quasi di entrare in una chiesa. In effetti si tratta di un luogo sacro per i pellegrini della Rauchbier! Poi c’è il "DominikanerKlause" , originariamente un monastero costruito nel 1310, che ha graziosi soffitti ad arco, vari decori e disegni a muro. Anche la Bamberger Zimmer, è nell’antico monastero dominicano. C’è poi il cortile interno, in estate adornato di gerani come tutta la casa, dove si può bere vicino ad una botte di legno da 500l.

La produzione

Non è possibile produrre birra direttamente dall’orzo, bisogna partire dal malto. Il processo, che è sospeso in Estate ormai più che altro per tradizione perché oggi sarebbe facilmente possibile regolare la temperatura secondo necessità, si chiama maltazione, ed ha tre fasi:
1: Immersione (Steeping). L’orzo (si cerca di utilizzare il più possibile quello prodotto in Franconia) deve essere messo a bagno nell’acqua per iniziare la germinazione. I grani sono alternativamente bagnati e asciugati.
2: Germinazione. Quando il contenuto d’acqua nei grani raggiunge il 35%, questi iniziano a germinare e si formano gli enzimi, in grado di spezzare il contenuto dei chicchi (principalmente proteine e amido) in una fase successiva della produzione. Durante i 7 giorni della germinazione il cosiddetto malto verde, è continuamente girato ed areato.
3: Asciugatura (Kilning). Per bloccare la germinazione e stabilizzare i processi biologici in atto, il malto verde dev’essere asciugato. Ecco dove risiede il segreto della Schlenkerla Rauchbier. Un fuoco alimentato da ceppi di legno di faggio (ricerche storiche dimostrano che questo è sempre stato l’unico legno utilizzato) della Steigerwald, foresta appena ad ovest di Bamberga, posto sotto il forno scalda l’aria e il fumo dà al malto il suo tipico aroma.
Il metodo d’ammostaggio usato alla birreria Heller è quello a doppia decozione, particolarmente usato nell’Europa centrale per le birre con accentuato malto. Nell’infusione, tipica delle birre inglesi, si usa un solo recipiente di cottura.
La decozione prevede la rimozione di una parte di miscela che viene scaldata a determinate temperature in un secondo vaso e poi rimessa nel tino principale. Alcuni birrai per tradizione fanno questo a due temperature, ed è la decozione doppia, rimuovendo quindi il mosto di malto due volte, portandolo a due diverse temperature, scelte perché particolarmente adatte al lavoro degli enzimi presenti nell’orzo, che convertono il malto in zuccheri (che dopo la fermentazione diventeranno alcool e C02).
Il luppolo usato è in pellets: si tratta di Hallertauer Magnum tedesco per l’amaro e di Spalter, solo per la Helles Lagerbier (5% della produzione), per l’aroma. Per questa lager non è usato malto affumicato ma ne ha comunque un leggero gusto essendo prodotta negli stessi impianti ed usando il lievito della Rauchbier. Il lievito per la Schlenkerla è basato sui lieviti della Herrenbräu Bürgerliches Brauhaus di Ingolstadt. Per essere ancora più sicuri di ottenere un prodotto standard, due differenti brassaggi finiscono in un solo serbatoio di fermentazione. Quelli della Schlenkerla contengono 11.338 litri: la fermentazione dura da 4 a 5 giorni, a 7-9oC per la birra affumicata e a15-20oC per quella di frumento. La birreria produce 12.000hl l’anno.

L’Originale tra le Birre

Il vero nome della birra è Aecht Schlenkerla Rauchbier, dove Aecht è un’antica forma per Echt, che significa vera od originale.
Secondo la stagione ce ne sono vari tipi disponibili, almeno a Bamberga:la Märzen(5.1%, 13.5o Plato di gravità originale, aromatica, scura, a bassa fermentazione, filtrata ma non pastorizzata) è valutata un classico mondiale da Michael Jackson (www.beerhunter.com), il più famoso scrittore di birra al mondo. C’è anche uno Schnaps, Aecht Schlenkerla Rauchbier Edelbrand (Noble Spirit)(40%), prodotto, ma non direttamente dalla Heller, distillando questa Schlenkerla.
Dal 20% al 25% della produzione della birreria va in barili di legno per uso esclusivo della Taverna Schlenkerla, che ne spilla in Estate fino a cinquanta barili al giorno!
La birreria produce anche un’Urbock (Ur è un prefisso che significa “originale”) da 6.5° 17,5° Plato, disponibile alla spina da metà Ottobre fino all’Epifania, chiamata tradizionalmente "Stärke Antrinken", cioè “bere forte”. Anche questa, alla spina, è filtrata ma non pastorizzata. Per andare incontro ai gusti del pubblico la Heller produce ora anche un’ottima Schlenkerla Rauchbier Weizen (13,5°Plato), una Hefe Weizen, non filtrata (Hefe significa “lieviti” in tedesco ed indica appunto le birre non filtrate, quindi con lieviti ancora in sospensione) di frumento, ad alta fermentazione, e rifermentata in bottiglia.