Scozia 2003



The End Land (parte prima)




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Partecipanti


il cantoniere Honda Varadero 2003 - ispezione docce e garage

il merlaccio BMW R 1100 RT 1998 - caffettiera, addetto alle piombe

il dottore Honda XL650V Transalp 2000 - sacco giallo e pubbliche relazioni


1°giorno: Lunedì 26 - 05 - 03 Novi Ligure - Colmar



Diario

Come sempre ci ritroviamo al casello di Novi Ligure alle nove. Stranamente il Merlaccio ed il Cantoniere arrivano con un quarto d'ora di anticipo ma si riesce egualmente a partire con un'ora di ritardo perchè ora che non ha più la preoccupazione del grasso MacCanto ne sta cercando una nuova ed oggi sente dei problemi alle sospensioni . A Romagnano facciamo la prima sosta all'autogrill dove casualmente incontriamo i Campioni Europei di soste che ci danno alcune lezioni e ripartono. Dopo la colazione riprendiamo il viaggio e in 30 km riprendiamo i Campioni intenti in una sosta pericolosissima davanti alla cuspide di uno svincolo. Inizia a piovere ma intrepidi proseguiamo per il passo del Sempione a 2005 m di altezza. Al passo siamo accolti dall'esercito Svizzero in assetto da guerra; sparano due colpi in aria di benvenuto e guardando stupiti la moto di MacCanto mormorano in tedesco:"mai vista una moto così larga sul Sempione." Entriamoa a mangiare nel rifugio ristorante e riusciamo a spendere 40 Euro per 3 omelettes. Forse i gestori sono stati informati della nostra intenzione di non pagare il bollino dell'autostrada! fuori nevischia, ci sentiamo veri uomini in cima al passo. Scendiamo a Briga ed iniziamo a prendere l'autostrada a sbafo ed a fare soste. Il Merlaccio ha la piomba ed entra convinto nel gabinetto delle donne, inauguriamo la caffettiera e passando per Berna arriviamo a Basilea dove finiamo in un ingorgo per lavori in corso che durano da ben due anni. Siamo convinti di tenere una buona velocità di crociera quando siamo superati di slancio da un vecchietto su di una Norton Commando delgli anni sessanta. Visto che l'ora della doccia si avvicina il Cantoniere prende le redini in mano e ci porta a Colmar , una città a lui ben conosciuta. All'hotel Turenne contratta con un bel donnino con la decima di reggiseno ed i polpacci di Sivori che, soggiogata dal fascino nordico di MacCanto ci regala una camera pulitissima. Il garage è sicuro ma la moto di Maccanto essendo larga non entra nel parcheggio e viene relegata in un angolo provocando le sue rimostranze. Andiamo a cena in centro dove ordiniamo i piatti più pesanti del menù. Ci pelano, forse si è sparsa la voce che non abbiamo pagato l'autostrada in Svizzera. Mentre scriviamo il Cantoniere russa, domani negherà l'evidenza.


2° giorno: Martedi 27 - 05 - 03 Colmar - Bruges



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Questa mattina il dottore ha le piombe senza aver bevuto, invece di andare verso Nancy cerca di riportarci verso casa . Per fortuna interviene il Merlaccio che aveva una fidanzata da queste parti e mette tutto a posto, anzi di più, conoscendo bene le strade ci porta a spasso per la "route de vins d'Alsace" e quindi al rarissimo passo del "Col du Bonhomme" m.949 dove il dott. uno socio del club il Tirapassi si fa fare la foto di rito.Facciamo colazione al sacco con buonissini croissant ripieni di confettura di ciliege al fresco in mezzo al bosco. Scendiamo tra dolci colline fino a Nancy e proseguiamo fino al Lussemburgo per un lauto pasto: un panino carissimo, acqua al costo del Barbaresco e caffè di produzione propria . Qualcuno è un pò cotto e la sosta si allunga. Tutto regolare fino a Bruxelles ma appena effettuamo la svolta per il "Ring" c'è da mettersi le mani nei capelli:un traffico bestiale anche se ordinato. Noi non siamo ordinati e superiamo il pasticcio usando la corsia di emergenza, cosa peraltro proibitissima conosciamo uno di Asti che per un lavoro del genere fu messo a pane ed acqua per due mesi. In parole povere il "Ring" è un gran pasticcio più di 20 km di coda : MAI PIU'! Tirando come matti siamo a Bruges in orario doccia, ma non riusciamo a trovare subito l'albergo, sono tutti ipercari e senza garage. Un ciclista impietosito ci regala una piantina della città e finalmente il merlaccio che parla anche il fiammingo ci trova un posto carissimo in un abbaino del centro città con moto in un mini cortile con cancello aperto e tra la rumenta, ma con approvazione risicata del Cantoniere. Freschi come le rose dopo la doccia (ps doppia doccia), scendiamo a mangiare nel ristorante dell'Hotel: errore gravissimo avevano gia le nostre foto segnaletiche inviate dall'Interpol con tanto di appendice che recitava: "non hanno pagato il bollino delle autostrade svizzere" . Al solito, pelatissimi: un bistecchino da bambini 25 Euro in compenso la birra (Streffe) è buona e costa poco. Usciamo per digerire il conto è troviamo la città bellissima e tranquilla, è un piacere passeggiare tra le viuzze piene di alberghetti economici con garage. Ritorniamo in hotel con il Canto che da un ultimo saluto alle moto e recupera una ulteriore borsa - non si sa mai - Nella notte il Cantoniere viene assalito dalle zanzare che il merlaccio si portava dietro dall'ultima trasferta di Vercelli Ovest.



3°giorno: Mercoledì 28 - 05 - 03 Bruges - Zebrugge - Edimburgo -


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sveglia alle 7,30 e alle 8,30 siamo gia a fare colazione Il Dott ed il Canto escono di corsa per il giro della città completo di visita al Beginhof (_riga) mentre il Merlaccio fa i suoi giri corti al mercato. Caricate le moto ci dirigiamo verso Zeebrugge. Al primo semaforo il Merlaccio che in questa città non ha fidanzate, ma da giovane ha studiato da pecora si infila dietro ad un turista slovacco ed imbocca la tangenziale contromano . Prima di lasciare la città facciamo il giro panoramico attorno alle mura : è tutto bello, piste ciclabili , canali, mulini a vento e prati verdi. Arriviamo al porto ma quando arriviamo al banco del check in l'impiegata si mette le mani nei capelli:" ma come ? siete senza prenotazione? Gli ultimi senza prenotazione lo scorso anno sono finiti a fare i mozzi sottocoperta" Per fortuna riesce a bloccare l'ultima cabina disponibile della nave extra lusso AA4 (prendi 4 e paghi 3).Al momento di esibire i documenti il Dott che la sa lunga mostra la carta di identità mentreil Canto mostra il pasaporto pieno di timbri islamici. All'improvviso un gran silenzio nella sala: tutti indicano il Canto bisbigliando, le autorità gli trattengono il documento e tutti i dirigenti del piano terra si ritirano per un consulto. Si attende l'intervento di un esperto dei piani alti che dopo aver controllato il tesserino di capo cantoniere della provicia (un documento che mai nessuno è riuscito a falsificare) si scusa, ci lasciano aandare ma saremo spiati per tutto il viaggio. Manca ancora molto all'imbarco e così andiamo nella città vicina a mangiare nella CornerHouse bene ed a buon prezzo con cameriera che sembra la sorella di Fracasso. Andiamo a digerire sulla spiaggia dove ci facciamo un buon caffè e ci soffermiamo ad osservare un omino bibblico che gioca con la sabbia: la toglie con cura dal suo giardino e la posa dall'altro lato della strada, e il vento rimette tutto a posto come prima. All'imbarco tutto bene per il Merlaccio ed il Dott, per il canto esce un addetto che misura la moto in lungo in largo e poi lo mette nella colonna dei Tir esclamando: "mai vista una moto così larga." A bordo ci viene assegnata una cabina a 4 letti senza ospite; dopo la doccia regolamentare andiamoa mangiare al buffet della nave: carissimo 24 Euro escluso il bere e in più quando siamo al dolce chiudono baracca e burattini e tolgono un bellissimo gelato da sotto il naso del Canto. Sulla nave siamo quasi tutti motociclisti eccetto un pulman di bambinetti indemoniati. Tra i motociclisti ci sono anche Gino Bramieri, il Fuhrer con l'amichetto in tuta viola su di una rarissima Suzuki Katana, il cuoco della Gasthouse su di una moto Guzzi che fa finta di non riconoscerci e parla solo tedesco. Un po in disparte c'è il mitico Troy Bayliss con tanto di pancetta; appena scende dalla moto si veste da ometto con tanto di riga da una parte e si incolla al terzo sgabello di sinstra del bar di prua. Non si scolla da li se non dopo aver prosciugato il tutto fusto della birra, il tutto senza dire una parola e senza firmare un autografo.

Traghetto della Superfast Ferries da Zebrugge (15 km da Bruges) partenza tutti i giorni alle 18,00 arrivo ad Edimburgo il giorno successivo alle 10,00.
Moto + pernottamento in tripla interna a 157 Euro - Le partenze di Venerdi e Sabato richiedono un supplemento.


4°giorno: Giovedì 29 - 05 - 03 Rosyth - GlenClova



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All'ora dello sbarco c'è una bella processione che si snoda in un percorso obbligato tra cani antidroga e donnoni che controllano i documenti. Appena vedono la moto del Canto esclamano : "mai vista una moto così larga nella terra di Albione" e gli mettono sul libretto un timbro con scitto T.E. obbligo uscita prima stazione. alla prima rotonda presi dal panico per la guida a sinistra sbagliamo strada , alla seconda anche, alla decina iniziamo a prenderci la mano ma siamo ancora in porto. Arriviamo a Dundee e ci togliamo subito il fastidio del Discovery Point due orette e tutto fatto con il Canto entusiasta e lasciamo la cittàalla ricerca di una casetta per dormire . Facciamo sosta a Kirimoure per commissioni e poi diretti verso il mitico Glen Clova bunkhouse. Per fortuna c'è un buco libero per un giorno. Affamatissimi ci facciamo una bella pastasciutta accompagnata da una birretta scozzese, ma proprio mentre sta bevendo una meritata Tenent Super il merlaccio è redarguito da uno scozzese che gli dice: questa porcheria in Scozia non la beve nessuno! (Ed è sicuramente vero perché esiste solo in lattine e non come da noi anche alla spina.) Non lo prendiamo sul serio perchè il nostro esperto si sta bevendo un chianti cileno e una gappa di moscato di Modena. Dopo il caffè facciamo una passeggiata tra le pecore con il cantoniere che ci fa un master delle tecniche di asfalto usate in questa zona.


5°giorno: Venerdì 30 - 05 - 03 Glen Clova - Aviemore



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In mattinata pioviggina ma subito dopo la colazione il tempo volge al meglio e spunta un pallido sole Andiamo a visitare il castello di Glamis dove ai tempi visse la Regina Madre. Visita con guida molto interessante quindi dopo un leggero pasto facciamo nel mezzo dei Grampians la strada che porta al mitico Devil's Elbow e quindi al Cairnwell Pass 2,199 feet (670m), il passo stradale più alto del Regno Unito. Peccato! non c'è alcun cartello (non facciamo la foto) solo una statua e una stazione sciistica (Glenshee Ski Center) dove ci fermiamo a fare un bel caffè ricordo. Non c'è un'anima in giro tutto chiuso, solo noi e dei turisti in auto olandesi che ci chiedono informazioni. Scendiamo al Balmoral Casttle, ma senza Pound non te ne fanno nemmeno sentire l'odore e allora via verso Tomintoul ed ecco finalmente le Single Track tanto temute Il traffico è scarso ed il paesaggio piacevole, sembra di essere in alta montagna. Attraversiamo la valle del Dee sino alla valle dello Spey note zone di produzione dei Whisky piu conosciuti. Passiamo anche dalla distilleria del Glenlivet visitata dall'esterno perchè fuori orario di visita e ci fermiamo a Grandtown on Spey per la spesa. con l'acqua alla gola e quasi fuori tempo massimo troviamo posto all'ostello di Aviemore con camera da otto letti con ospite discreto (non l'abbiamo visto in faccia). C'è anche una cucina attrezzatissima e siamo gli ultimi a finire di mangiare.

6°giorno: Sabato 31 - 05 - 03 Aviemore - Inverness - Aviemore



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L'ospite si alza presto e lascia la camera senza salutare. Noi dopo una colazione ricchissima con ovetti cucinati in millemodi ci apprestiamo ad una bella gita al lago forse più famoso del mondo: il Lochness. Oggi è domenica (1-6-03), e la moto del Canto non puo circolare perche troppo larga per cui la lasciamo in garage e lui sale con il Merlaccio. Arriviamo ad Inverness e come da copione c'è la nebbia ed anche un bel frescolino un vero tempo da mostri. Appena arriviamo sul lago c'è un timido sole che fa capolino e così le nostre speranze di vedere il mostro tramontano. Iniziamo il giro del lago in senso antiorario. La prima parte è brutta con sosta impossibile. Dopo una decina di km ci fermiamo in una piazzola dove controlliamo la temperatura dell'acqua al suono delle cornamuse. Incontriamo anche una turista giapponese che ci sgrida perchè non abbiamo una Ducati. Vediamo da lontano il castello di Urquhar, (non si puo visitare tutto ci vogliono un mucchio di pound) e proseguiamo fino a Fort Augustus in un percorso a dire il vero un po noioso . Ci fermiamo per il pranzo sulle sponde del Calaedonian Canal all'altezza delle prime chiuse, mangiamo fish & chips godendoci il passaggio delle barchette. Al ritorno facciamo il lungolago dalla parte opposta e la situazione diventa più intrigante. Un bel single trek bordato di erica e ginestre si inerpica tra i colli e laghetti :è un bel viaggiare con traffico praticamente inesistente.Sbagliando strada arriviamo a Culloden, la Caporetto degli Scozzesi.Sembra di essere a Spinetta Marengo, manca solo la Montedison: si nota tuttavia una certa commozione e gande sfoggio di nazionalismo. Di ritorno ad Aviemore facciamo una capatina a Carbridge dove ci sono due ponti: uno per il passaggio ed uno antico in pietra a shiena d'asino. Mentre tutti i turisti sono sotto il ponte di pietra (ps. solo in provincia di Al ne abiiamo 25 più belli) , il Cantoniere si lamenta con il sindaco del paese perchè gli ha copiato il progetto originale del ponte di San Cristoforo appena inaugurato. rientriamo con le penne bagnate e ci facciamo un bel minestrone. Stiamo per andare a dormire quando siamo colti con le mani nel sacco dal gestore: stavamo bevendo alcolici,cosa proibitissima negli ostelli Dopo una bella strigliata ed aver giurato di non bere mai più ci lascia andare a dormire , questa sera senza ospite.

7°giorno: Domenica 01 - 06 - 03 Aviemore - Orcadi (St Margaret Hope)


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Finalmente si parte per il vero Nord nel nostro viaggio alla ricerca del mitico Pulcinella di mare. Facciamo una tirata unica fino a Bonar Bridge da cui inizia un percorso nel mezzo delle Highlands che ci porta ad Altnaharra. La strada e strettissima è così mandiamo il Cantoniere in avanscoperta per avere sempre la strada libera. Il paesaggio è variabile, dapprima lunare qundi verdeggiante mentre segue il sinuoso corso del fiume tra percore bianche e nere e bovini di ogni genere. Riusciamo persino a vedere il rarissimo bue dalla frangetta che il Merlaccio riesce a fotografare da vicino. arriviamo sul mare a Bettyhill e ci fermiamo a mangiare in un bel prato verde vicino al famosissimo museo(chiuso) delle pietre dei Pitti. Il Cantoniere è contentissimo (per il museo chiuso), per entrare nell'atrmosfera del luogo ordiniamo un piatto del famoso salmone scozzese appena pescato mentre saltellava nel fiume. Approfittiamo della sosta, del bel sole e della soffice erbetta per dare un po di respiro ai piedi da giorni rinchiusi negli stivali. Dal primo benzinaio che sembra il fratello di Barbieri Antonello ci mangiamo un bel gelato e facciamo il pieno. Proseguiamo per la strada che man mano diventa sempre più infestata dai ciclisti diretti come noi alla mitica "the End Land" la fine della terra dove forse vive anche il Pulcinella di mare. Il tempo è bello, il clima è duro con vento sferzante. Passeggiamo per le quattro case vicino al porto di John O'Groats dove il Merlaccio si compera un'effige del Pulcinella. Andiamo al vicino Dunchasby Head dove si mormora che alcuni tedeschi siano riusciti a vedere il timido volatile. Sul posto troviamo solo Sule e Gabbiani tridattili. Intervistato, il guardiano del faro ci dice che fino a 5 minuti prima era pieno dei paffuti pennuti ma senza appatente motivo sono volati via spaventati (sara stata l'imponenza della moto del Canto?). Andiamo al porto di Gills ma siamo senza prenotazione e ci mettono in un angolo in attesa. Ci imbarcheranno per ultimi con nave già in movimento e moto del canto a sbalzo sul mare. Dopo un'ora di viaggio tra la nebbia sbarchiamo a St Margaret Hope sulle isole Orcadi accolti da sguardi di sorpresa(sarà per la moto larga?) . Ad un tratto ecco la doppia tragedia: di casette per dormire neanche l'ombra ed è già tardissimo ed il Canto si accorge che la sua moto è stata per tutto il viaggio esposta alle onde ed il sale marinoo ha già iniziato il lento processo di corrosione e si vedono già i primi segnali di ruggine. Dulcis in fundo, anche sulla terraferma scende la nebbia. Dispersi in un paese straniero senza un'anima in giro, siamo vicini allo sconforto. Ma ecco che il Dott fiuta odore di casette su per una stradina in aperta campagna dove troviamo ospitalità in una stalla. Le camerette però sono molto belle, una rosa ed una verde con accesori e biancheria intonati. A questa vista il canto riacquista un po del suo solito colore. Affamati e lasciati i bagagli rientriamo nella nebbia e cerchiamo invano un ristorante. Dopo molte insistenze riusciamo ad avere due toast piccolissimi in un pub , beviamo due buonissime birrette e per le 22 siamo fuori e... sorpresa: la temperatura è aumentata di almeno 10 gradi, non c'è un filo di nebbia ed il mare è calmissimo, sembra di essere altrove.


Inverness - Tore - Alness 30 km A9
Alness - Bonar Bridge 30 km B9176
Bonar Bridge - Lairg - Altnaharra 50 km a 836
se si costeggia il Loch Never Altnaharra - Syre - Betthill - Melvich 50 km B873,B871,a836
Melvich - Thurso 26 km A836
Thurso - John O'Groats (the end land) 32 km per la A836


8°giorno: Lunedì 02 - 06 - 03 Tour completo delle Orcadi


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Oggi è la giornata del Canto e per farlo contento lo porteremo a visitare tutte le pietre antiche dell'isola. Dopo un full scottish breakfast a base di omelette, funghi, burro e altre cosette leggere, costeggiamo la base di Scapa Flow passando per le barriere di di Churchill fino alla "Italian Chapel"costruita dai prigionieri italiani durante la seconda Guerra Mondiale. Dopo Kirkwall inizia il percorso delle pietre: prima sosta a Stennes con passeggiata quindi pochi km ed altra sosta per il grande Ring of Broadgar dove c'è un imponente cerchio di pietre. Altri 7-8 km e arriviamo alla mitica Skara-Brae dove per sole 6,50£ ci fanno vedere pietre di 6000 anni fa, bellissime ed in un bell'ambiente. Il percorso obbligato ci porta anche a visitare una bellissima residenza nobiliare dell'ottocento con tanto di arredamento e suppellettili. Il Cantoniere, sarà per la stanchezza, sara per perchè ha smesso di fumare ,inizia a dare segni di nervosismo e ci porta fuori di corsa. Riprese le moto andiamo al Bring of Birsay dove danno per certa la presenza del Pulcinella. Arriviamo che c'è la bassa marea e la strada che porta all'isolotto è ben visibile ma del volatile nessuna traccia, forse è andato in città a fare le commissioni. Allora anche noi andiamo a Kirkwall, parcheggiamo in pieno centro di fianco alla chiesa e passeggiamo per la città. Affamati, comperiamo delle presunte leccornie locali ma il canto sbaglia ordinazione:una sfogliatina con gelido wurstel di foca, ed è costretto a ritornare sui suoi passi e fare la stessa ordinazione del Merlaccio che poco prima aveva criticato. Usciamo dalla città a colpo sicuro per visitare la Highland Park Distillery, ma l'ultimo tour è apena partito e passiamo vedere solo lo"shop" dove per il Whisky che costa meno ci vuole un mese di stipendio. Salutiamo l'ometto e a mani vuote girovaghiamo alla ricerca di una fontana per lavare la moto del Canto che ha il motore con una patina bianca e semba una acciuga sotto sale. Ci fermiamo a mangiare all'Arms Inn di St margaret Hope, serviti da una popputissima cameriera, rientriamo per il caffè e la padrona di casa si offre di lavare e stirare la livrea di scorta del Merlaccio

9°giorno: Martedì 03 - 06 - 03 St Margaret Hope - Durness



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Appena svegli la signora sonsegna la biancheria al Merlaccio stirata e profumata . A colazione siamo abbordati da due intrepide vecchiette, meno maleche la notte ci siamo chiusi a chiave dentro. Dopo i saluti troviamo per caso il posto più bello delle Orcadi: una bellissima spiaggia a mezzaluna con annessi servizi. Mentre passeggiamo su è giù sulla sabbia ad osservare le orme del Pucinella, il Canto approfitta dei servizi per lavare finalmente la moto ; solo troppo tardi si accorge di usare acqua di mare che ravviva ulteriormente la corrosione del motore. A mezzogiorno siamo pronti per l'imbarco questa volta abbiamo prenotato e siamo trattati con i guanti . Sbarcati, andiamo a Dunnet Head (il capo più a Nord della Main Land Britannica) di Pulcinella a migliaia ma ben nascosti. Il Canto da un colpo di Puffin? interrogativo al vicino di muretto con dei binocoloni da professionista ma questo geloso , lo guarda di storto e se ne va e con lui le nostre speranze. Rassegnati e senza la monetina giusta per il telescopio puntato sul nido mettiamo in moto e ci consoliamo con un bel pranzetto e due birrette come si deve. Mentre costeggiamo la costa Nord della Scozia, vediamo all'improvviso che il Canto si illumina tutto fa dei gran segnali e mette la freccia con con un sorriso che esce anche dal casco. Ha finalmente trovato un autolavaggio; dopo aver bisticciato un pò con i bottoni che parlano solo inglese ecco finalmente la tanto attesa schiuma rigenerante per il bel Varadero color oro. Dopo aver consumato tanta acqua sufficente a lavare dodici Tir ecco le moto fiammanti e sorrisi raggianti. La strada costiera è una meraviglia, ogni tanto ci fermiamo per megli apprezzare il paesaggi, cale calette dove il verde dell'erba, il bianco delle spiaggie e l'azzurro del mare disegnano paesaggi indimenticabili, sembra di essere ai Caraibi, fa solo un po più freddo. Arriviamo a Durness che è un paesotto molto esteso in lunghezza e ci fermiamo a dormire al Lazi Croft un ostello simpatico ma con ospite antipatico e maiale. Facciamo una bella spaghettata e poi una passeggiata tra le pecore. Il Canto allergico agli ospiti inizia a dare segni di nervosismo.


John O'Groats - Thurso - 32 km per la A836
Thurso - Tongue - A836 69 km
Tongue - Durness - 50 km per la A838




Ritorno a casa - parte seconda