Scozia 2003



The End Land (parte seconda)




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Partecipanti


il cantoniere Honda Varadero 2003 - ispezione docce e garage

il merlaccio BMW R 1100 RT 1998 - caffettiera, addetto alle piombe

il dottore Honda XL650V Transalp 2000 - sacco giallo e pubbliche relazioni


10°giorno: Mercoledì 04 - 06 - 03 Durness - Rubha Reidh km 270



Diario

Il sole non si è ancora alzato e succede il fattaccio: il Merlaccio nasconde lo spazzolino da denti del Canto che infuriato dice "se non salta fuori io non parto!" Dobbiamo chiamare a casa i Semini e i Bastianini per sbloccare la situazione. La strada verso Sud è sempre molto bella un continuo saliscendi quasi sempre in single track. Arriviamo a Lochinver all'ora di pranzo e ci accomodiamo in un locale consigliato da una turista. Prima del porto sulla destra una stradina strettissima sale tra muretti a secco fino ad una cascatella con ristoranti e zona pic nic, si prosegue fino ad Ullapol, bella cittadina sul mare che forse meriterebbe una sosta, ma noi puntiamo al faro di Rubha Reidh, un posto noto tra gli appassionati di birdwatching dove siamo sicuri di poter finalmente vedere il pulcinella di mare e forse anche le foche. Prendiamo qualche goccerella di pioggia , poi dopo Gairloch la strada diventa sempre piu stretta, è un mezzo single track con passing place rarissimi ma nonostante la scarsità di popolazione e l'isolamento del luogo, il fondo stradale è molto buono. Viaggiamo in scioltezza anche se la moto del Canto tocca le orecchie delle pecore ferme sul ciglio della strada. Al faro siamo accolti da una donnetta rubiconda che ci infila in uno stanzotto otto posti senza ospiti all'ora della doccia qualcuno comincia a diventare un po nervoso: dal rubinetto esce solo acqua nera. Lavati ed anneriti ci facciamo una bella pasta con patate e broccoli usando l'acqua scura che è tipica di queste parti: il colore è dato dalla torba che le conferisce anche un gusto particolare non sgradevole. Anche i fiumi sono neri. Usciamo per l'esplorazione serale e dopo alcuni passaggi di 3° grado siamo sulla scogliera: la casa dei Pulcinella che però sono andati in ferie a Loano. C'è però nei paraggi un animale rarissimo in Scozia: la gallina padovana che fornisce le uova per il Breakfast. Mentre rientriamo siamo bloccati dalla figlia della donnetta, un bel donnino che ci rifila la colazione per il giorno dopo. Il Canto non è tanto contento, ancora nervoso per il mattino e per l'acqua nera minaccia il Merlaccio e perfino il Dott, promettendo botte a tutti.


11°giorno: Giovedì 05 - 06 - 03 Rubha Reidh - Uig km 288



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A colazione ci pappiamo le ovette delle galline guardiane del faro e dopo aver salutato i parenti, rifacciamo la stradina fino a a Gairloch. Ci inoltriamo nella penisola di Applecross per la strada costiera per imboccare il Bealach na Ba dal versante giusto. La Penisola di Applecross è situata sulla costa est del Wester Ross, di fronte a Raasay, Rona e Skye. L'accesso é per il passo Bealach na Ba tra i più alti in Scozia a 626m (2053 feet ) con diversi tornanti inusuali per la zona, oppure per la strada costiera da Shieldaig. La strada del Passo Bealach nam Bo (Passo del bestiame) é una vecchia strada usata per portare il bestiame ai mercati le viste su Skye sono spettacolari. La strada costiera risale al 1975, e i pittoreschi villaggi costieri erano prima solo accessibili a piedi o in barca Ci fermiamo ad Applecross, un paesino con quattro case in croce disposte a schiera sul mare e mangiamo due cosette veloci seduti su di un muretto in riva al mare. Appena si esce dal paese inizia il passo con un cartello che cerca di scoraggiare l'ignaro viandante in caso di tempo brutto. Nonostanze l'altezza non sia elevata il passo è durissimo a causa di un ambiente impervio e ventoso. Turisti ce ne sono pochini, noi incontriamo solo due ragazzi francesi in auto che si riscaldano abbracciandosi. A metà della salita il tempo cambia c'era il sole in riva al mare e noi entriamo in una nuvola piovigginosa che nasconde la cima. Ci fermiamo al passo per il solito rito, il clima è inclemente e lo sguardo corre verso paesaggi lunari che degradano verso il mare. La strada che scende verso il Loch dal lato opposto del mare è molto ripida in pochi tornanti si arriva in basso con una vista mozzafiato ed il tempo che migliora d'incanto. Prima di Kyle of Localsch facciamo una piccola deviazione all' Eilean O' Donean Castle : è pieno di gente e l'ingresso come al solito carissimo. Soprassediamo e dopo aver superato il ponte a pagamento siamo sull'isola di Skye sulle Ebridi interne. Il primo impatto non è dei migliori, per cui ci inoltriamo nella penisola del Trotternish fino ad Uig. Il paese non è niente di speciale quattro case vicino al molo dove partono i traghetti e la famosa Isle of Skye Brewery chiusa, per cui ci rifugiamo all'Old Ferry Inn, un ristorante serio con piatti seri e birra locale buona. Dopo qualche discussione ci fermiamo per la notte nell'ostello in bella posizione con ospite discreto.



12°giorno: Venerdì 06 - 06 - 03 Uig - Dornie km 196


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Dopo una veloce colazione all'ostello con tempo piovoso partiamo facendo la penisola del Trotternish in senso inverso. ci fermiamo solo brevemente sotto " l'old man of Storr" anche perché continua a piovere e passeggiare nei boschi vestiti da moto e con il casco non è un piacere. Prima tappa al Dunvegan Castle con visita accurata all'edificio dove è riposta la "Fairy Flag" ovvero la bandiera delle fate. Il castello è in riva al mare in mezzo ad un bel giardino, poco distante ma raggiungibile solo in battello, c'è una colonia di foche e pare anche qualche pulcinella di mare in vacanza. Ripieghiamo sul ristorante selfservice del complesso riscaldandoci con due mestoloni di brodaglia gustosa. Preso anche il caffè, andiamo per un buon digestivo alla distilleria Talisker a Carbost. Visita a pagamento comprensiva di un bicchierino di whisky giovane buonissimo. La visita è piacevole ed istruttiva, mostra tutte le fasi della produzione del distillato e si finisce nello shop dove acquistiamo due bottiglie rarissime e carissime. Dopo un bel caffè che suscita l'invidia di una coppia di svizzeri, facciamo un meeting per decidere il destino della giornata che si conclude con il classico "poi vediamo". Lasciamo l'isola di Skye sempre dal ponte e ci fermiamo a Dornie a meno di 300m dal più famoso castello di Scozia: l'Eilean O'Donean. Troviamo una tripla basic ma tranquilla in un Bed&Breakfast. Il paese è piccolo ed al calar della sera i turisti spariscono. In centro nella piazzetta c'è un bel pub dove ceniamo in un bell'ambiente con baristi dalla faccia giusta e birrette serie. Dopo cena si fanno quattro passi al castello, l'accesso è ora libero, mentre sale l'alta marea. Da consigliare.


13°giorno: Sabato 07 - 06 - 03 Dornie - Oban km 197



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Colazione scozzese abbondante in questa casetta di gente non ricca ma dignitosa: raccolgono solo le briciole del flusso turistico. Il tempo non sembra brutto e partiamo per Fort William città carina alle falde del Ben Nevis il monte più alto della Gran Bretagna. Siamo anche sul lato opposto del Caledonian Canal che parte da Fort Augustus. L'aria è frizzante, passeggiamo al sole su e giù per la via centrale facendo un po' di shopping. In una piazzetta vediamo uno scozzese tondo tondo con il suo gonnellino che gira con tutti i suoi averi in un carrello da supermercato: pensiamo sia un poveraccio che vive di elemosine,invece passeggiando lo vediamo entrare in un negozio di robette tecniche tanto care al Canto ed uscirne vestito di tutto punto con zainetto da ricchi e giacca altrettanto valida; non contento entra a mangiare nel miglior ristorante della città. Avrà trovato un portafogli pieno o è solo uno stravagante scozzese? Dopo la visita obbligatoria ad un pub con pranzetto andiamo in visita al complesso turistico alle falde del Ben Nevis. Una lunga strada larga e dritta ci porta in un pasticcio di villeggianti indaffarati nelle escursioni. Retromarcia ed eccoci sulla strada trafficata per Oban: deviazione sulla costiera per rifarci gli occhi ma nulla di particolare: solo un bel tratto di asfalto che sembra il cavatappi di Laguna Seca. Arriviamo in centro ad Oban senza problemi e per accelerare l'accomodamento, prenotiamo un B&B di lusso al TiC. Siamo sistemati a quattro passi dal centro con parcheggio in cortile camera bella e bagno gigante. La sera appena usciamo pieni di buone intenzioni, inizia a piovere sul serio e fa anche frescolino. I ragazzetti locali non fanno una piega, in maglietta, bagnati fradici , passeggiano come se nulla fosse. Entriamo nel locale più turistico di tutta Oban: il MacTavish, ristorante con balli, canti e cornamuse. Lo spettacolo per i primi cinque minuti è carino con cantante ben impostato che sembra il Vittorio De Sica dei giorni migliori, poi inizia a venire il latte alle ginocchia, comunque l'ambiente è autentico pieno di vecchietti con le lacrime agli occhi. A noi le lacrime vengono per il mangiare: salmone freddo conservato forse in acido muriatico e patatine di gomma, si salva il Dott che affronta il piatto nazionale scozzese " l'haggis with tips and nips " ovvero pecorone tritato con interiora cotto in un budello e servito con purè di patate e di rape. Usciamo ed entriamo in un bel pub dove facciamo gli scozzesi nell'angolo dei "darts". A notte fonda smette di piovere.


14°giorno: Domenica 08 - 06 - 03 Oban - Edinburgo km 246



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Dopo una bella dormita nel nostro Bed&Breakfast Deluxe facciamo l'ultima colazione scozzese con funghi, salcicce e pomodori. Iniziamo a caricare le moto ed inizia a piovere. Lasciamo Oban con una strada che conosce solo il Dott e che dopo tanti km non porta da nessuna parte ma è bella e scenografica. La nostra meta è Edinburgo ma prima passiamo da Stirling città storica della Scozia. Prima sosta in periferia al monumento a BraveHeart ovvero William the Bruce, posto famosissimo dopo il film. Visita all'esterno per non svenarci e poi facciamo un veloce sopraluogo al castello. Cerchiamo un pub per il pasto(mediocre) ed una buona birra Black Velvet della Tennent (buonissima), e poi guardiamo dalle vetrine di un negozio di Elettrodomestici le fasi finali del Gp del Mugello con Valentino Rossi come sempre protagonista. Oggi la pioggia non ci abbandona e ci accompagna verso il pasticcio di Edinburgo. Troviamo l'Hotel Holliday Inn senza troppo tribolare e ci sistemiamo per benino; niente di speciale , siamo in periferia ma c'è la fermata dell'autobus sotto casa. Primo impatto con la città: è grigia e tranquilla, mette sonno; troviamo un bel posticino dove mangiare - la Taverna dell'impiccato -

15°giorno: Lunedì 09 - 06 - 03 Edinburgo km 0



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Colazione scarsissima ma sopravviviamo. Oggi con le moto ben parcheggiate dedichiamo un giorno intero a Edinburgo. Prima tappa: la visita all'ocean drive vicino al nostro hotel dove c'è un centro polifunzionale non ancora completo, cinema negozi, ristoranti, tutto un po freddino anche se modernissimo; il centro comprende anche il punto di partenza per la visita allo Yacht Reale Britannia ancorato nelle vicinanze. Comperiamo un metro di biglietti e seduti in alto su di un panoramico bus a due piani vuoto, facciamo il giro lungo per arrivare in centro. Il castello di Edinburgo è la nostra meta anche se il Merlaccio tentenna. Mentre siamo in coda per il biglietto, osserviamo gli operai che posano le tribune per il Military Tatoo di Luglio ed in particolare il gruista, un signore distintissimo in giacca scura e cravatta con Rolex d'oro al polso. facciamo un bel giro completo del castello anche se non ci soffermiamo sulle mostre collaterali. Degna di nota è certamente la visita ai gioielli della corona, ben allestita ed intrigante, i pezzi pregiati sono in mostra seguendo un percorso obbligato in una grande cassaforte con due accessi. All'uscita entriamo in una trappola per turisti molto ben congegnata: un atelier di tartan, dove in basso c'è la produzione a vista e nei piani più alti l'esposizione di prodotti. Comperiamo due sciarpette per il freddo inverno e ci ritiriamo nel solito pub per il pasto(pub grab) . Semicotti, rientriamo in hotel per un riposino ed usciamo verso sera. I negozi chiudono prestissimo per cui dopo qualche passo cerchiamo un bel posticino per passare la serata , dopo aver ponderato per bene la situazione, riusciamo a trovare il posto peggiore di tutta la Scozia con tanto di cuoco riscaldatore in tuta da saldatore e cameriera piagnosa che sa solo dire "I'm sorry", si salva solo la birra: beviamo una Caledonian 80's. Le città non fanno per i motociclisti.

16°giorno: Martedì 10 - 06 - 03 Edinburgo - Rosith km 46


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Facciamo la solita colazione scarsa, ma in compenso preleviamo uno stock di biro ed una tascata di bustine di zucchero per i nostri caffè. Con un cielo minaccioso lasciamo Edinburgo in direzione di Dunfermline, città storica vicino a Rosyth, il punto di imbarco. Arriviamo in un battibaleno e parcheggiamo nel solito angolo della piazza riservato alle moto (non a pagamento). Mentre passeggiamo per la città inizia a piovere e noi ci ripariamo nel primo supermercato disponibile:un bricocenter. Siamo subito attratti da una imperdibile offerta speciale: picchi,nel senso di uccelli, rondini, scoiattoli e puzzole da attaccare agli alberi a £ 1 la coppia. Il Dott ed il Merlaccio ne fanno due borsate mentre il Canto si astiene e scuote la testa. Soddisfatti, passiamo ad un altro luogo asciutto: una tavola calda dal nome nostrano "da Carla", dove siamo accolti dalla stessa e dalla figlia intraprendente. Mangiamo una bella zuppetta di broccoli ed una insalatona senza birra ed in poco tempo siamo fuori. Non abbiamo ancora digerito che ricadiamo nella trappola: abbiamo fatto i conti e ci mancano due nidi di rondini e due picchi, provvediamo mentre il Canto scuote la testa. Ultima incombenza la visita della cattedrale dove riposano i resti di...., il posto è bello e tranquillo. Ritornati alle moto abbiamo non pochi problemi a sistemare gli uccelli, il Canto non aiuta ma con impegno risolviamo il tutto ed in pochi minuti siamo al porto. Ci aspettiamo un tipo di partenza come all'andata, quindi essendo senza biglietto ma solo con la prenotazione andiamo nell'ufficio centrale. Non va bene: ci rimandano in coda ad un casellino riservato alle moto. Il Canto è molto preoccupato perché siamo privi di documentazione cartacea ed inoltre polvere di carbone sospinta dal vento(stanno scaricando a lato un cargo polacco) ha iniziato a coprire la moto dorata. Inizia il check in: solo auto e tutte con il biglietto che prima di far salire sulla nave passano in un capannone per il controllo. Chi tenta di sbirciare , come il nostro Canto, viene cacciato in malo modo. Finalmente quando tutto sembrava perso ed il carbone quasi ricoperto le nostre moto; arriva un donnino giusto, apre il casellino e ci consegna il sospirato biglietto. Ci fanno passare ma prima aprono un po' di piu la porta carraia per agevolare le moto larghe. Pieni di carbone facciamo una doccia obbligatoria nella nostra linda cabinetta deluxe(con oblò) senza ospite e poi sollecitati del Canto che ha ancora sul gozzo il gelato mancato dell'andata, ci mettiamo in coda al buffet del ristorante molto prima dell'orario di apertura. Mangiamo di tutto e di più; il Canto si sbizzarrisce anche nel prepararsi dei piattini cromaticamente piacevoli.... per non parlare dei gelati! Passeggiate sulla nave e tubetti di AlkaSelzer completano la giornata.


17°giorno: Mercoledì 11 - 06 - 03 Zeebrugge - Vitry le Francoise km 415


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Sulla navetta si dorme che è un piacere; ci svegliamo con la nave che sta attraccando al molo e con il Canto preoccupato: ha paura che riparta subito riportandoci ad Edinburgo. Timori infondati; nessuna formalità doganale, si sente solo un poliziotto fiammingo perplesso che dice al collega:"Guarda che moto larga! Non è quella che ci ha fatto tribolare venti giorni fa?" Per evitare il caos del raccordo anulare di Bruxelles, facciamo una strada alternativa che passa da Kolkirk dove ci fermiamo per il pranzo. Mangiamo bene : coquilles S.Jaques affettate alla brace, condite in insalata. Ripartiamo per Lille con traffico molto intenso e quindi seguiamo la direzione di Reims. Le indicazioni sono molto chiare ed arriviamo alla cattedrale dal vialone d'accesso principale con una bella vista. Visita della catterale (inserita nel World Heritage List), è bella ed imponente. Il caldo si fa sentire e prima di partire alleggeriamo al massimo il vestiario. Siamo nella zona dello Champagne; in uscita da Reims passiamo davanti a " Chateaux Pommery".Si fa sera ed allora cerchiamo una cittadina a misura di motociclista per la sosta: capitiamo a Vitry Le Francoise un paesino in pianura dove ci sono a vista due alberghi : il primo è scarso con prezzi da night e facce brutte, il secondo è carinissimo ma pieno, la padrona cordiale ci indica il Beau Sojour appena fuori dal paese. Ci sistemiamo in una grande stanza a buon prezzo con parcheggio sul marciapiedi ma riparato da vasi; nel ristorante annesso ci mangiamo una bella bistecca accompagnata da buon vinello. Dopo cena passeggiamo per il paese ,ci sono molti maghrebini ma sembrano ben integrati. Ci sono due bar adiacenti uno dei fighetti strapieno ed uno alternativo dove ci sistemiamo e prendere il fresco della sera bevendo birrette e pasticcio.


18°giorno: Giovedì 12 - 06 - 03 Vitry le Francoise - Jura francese km 373



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Nonostante il caldo, nello stanzone si dorme bene, abbiamo a disposizione tre letti matrimoniali e lasciamo le finestre aperte a portata di ladro. Al risveglio il padrone ci conferma che per fortuna le moto ci sono ancora anche se la zona ha una nomea per i furti di moto peggiore della Corsica. Contenti dello scampato pericolo facciamo colazione e poi via nel caldo torrido della pianura francese. In un paesotto sul fiume ci fermiamo per un pasto leggero con la specialità locale: involtini di trippa alla brace accompagnati da buone birrette ad alta gradazione. Il Canto sgrida il Merlaccio quando ordina il bis ma poi non resiste e lo copia spudoratamente. Morale della favola: dopo meno di mezzora sosta lunga in un prato per caffè e sonnellino. Il Dott, che sente odore di righe a 50 km, obbliga tutti ad una deviazione di 60 km per andare ad Arc en Senas dove ci sono le saline reali. Il Merlaccio è nerissimo e ci rinfaccia di avergli fatto fare 600 km in più e si consola bevendo una birra. Si fa sera ed è ora di cercare una casetta ed un po di fresco. Dopo una bella strada tra i vigneti dello Jura francese si sale sui monti. All'improvviso su di un bel laghetto ci appare una bella casetta tutta per noi: appartamentino con due camere e doppi servizi. Ceniamo nel ristorante annesso con vista sul lago: menu a base di pesciolini e lumache. Bel posto, rilassante e fresco.


19°giorno: Venerdì 13 - 06 - 03 Jura francese - Novi Ligure km 572


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Lasciamo il lago, presto e senza colazione per cui ci fermiamo a ...... per prendere due croissant ma perdiamo un mucchio di tempo perchè il Merlaccio viene molestato da due donnette al supermercato. La strada inizialmente è quella per Ginevra ed il colle della Fucille e poi si devia per le Crete des Neiges con strada in altura che ci porta ad Annency. Entriamo in città: è mezzogiorno e c'è un traffico intensissimo, proseguiamo per Thones ma dobbiamo fermarci per far passare i ciclisti del giro del Delfinato e la sosta si prolunga più del previsto. Il previdente Cantoniere ne approfitta per ingrassare per bene la catena. Seguendo la strada per Megeve, facciamo dapprima il passo di Aravis dove ci fermiamo a mangiare una gustosissima insalatona arricchita da formaggi locali quindi il passo di .... All'attacco del noto Cormet de Roselend un cartello avvisa della chiusura per Bourg San Maurice. Dopo un consulto e messa ai voti con Canto contrario, decidiamo di provare e ci va bene, ci sono dei lavori per frana ma di riffa e di raffa riusciamo egualmente a passare. Salendo verso la Rosier si inizia a sentire aria di casa; al Piccolo San Bernardo ci fermiamo a bere per festeggiare l'ingresso in terra italica, ma sono le 18 e ci chiudono la porta in faccia! Siamo veramente a casa. Anche sul passo fa ancora caldo e così ne approfittiamo per un buon caffè e due chiacchere con ciclisti che speravano anche loro in una sosta accogliente. Buchi per strade ed autostrade, automobilisti indisciplinati, prezzi aumentati, un'altro lungo anno




To the end land - parte prima