Il Curioso delle Birre
In Viaggio nella Foresta Nera 2007
Parte Seconda
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- Tubinga dall'alto
La Foresta Nera
Terzo giorno Mercoledì 8 Agosto 2007
Tanto per cambiare anche oggi piove, scendiamo per la colazione e per le scale
troviamo il nipote di Braccio di Ferro in persona: Pisellino con il suo pigiamone
extra large se ne va su e giù per le ripide scale incurante del mondo che lo circonda.
Facciamo una colazione veloce e passiamo dal "Klosterbrau" ma è tutto chiuso, piove, e fino alle 10,00
non se ne parla. Facciamo allora una escursione nei paesi vicini, avvolti ancora nella nebbia.
Per le 10,30 siamo all'interno del Kloster con piccolo museo annesso, si paga una piccola cifra
per l'ingresso(2,50?) e passiamo una bella oretta. Vorremmo visitare la birreria, ma è solo
possibile al pomeriggio, ed allora facciamo un piccolo carico di birre e gadget allo
spaccio aziendale,e ripartiamo per altri lidi.
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Il Paesaggio tipico dello Schwarzwald pian piano scopare, ed arriviamo a FreudenStadt per
visitare la famosa Marktplatz, la piazza più grande della Germania
(216 x 219 m), pedonale per la gran parte, che, con i suoi numerosi negozi,
caffè e ristoranti invita i visitatori a fare shopping, passeggiate
e a godersi le specialità gastronomiche regionali.
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La piazza quadrata è così grande perchè nelle intenzioni del duca
Federico I di Wurttemberg doveva sorgervi un castello, che però non
fu mai costruito. Parcheggiamo proprio sotto la piazza e facciamo il periplo della
piazza che è veramente enorme, ma fa un freddo becco, incredibile per il mese di Agosto.
Cerchiamo di entrare in chiesa ma c'è un concerto ad invito, per cui entriamo al calduccio
del garage sotterraneo.
Arriva l'ora di pranzo, ma preferiamo cercare un posticino fuori porta. Lasciamo
la città in direzione Tubinga, e dopo pochi km lasciamo la strada principale per costeggiare
il Nekar, il fiume di Tubinga, affluente del Danubio. In un paesino troviamo
un posticino alla bisogna la Gasthof Kaiser; birre Rothaus una insalatina ed Angiolino ordina un bel Gulash
si prende anche due cucchiaiate di Spatzle destinati ad un altro tavolo, menntre ildott che è
curioso vuole assaggiare i Maultaschen, i ravioloni tipici della zona, ma qui sono
serviti in una ricetta per lo meno strana: tagliati a fette ed inseriti in una
grande omelette speziata. Piatto pesantissimo peggio del granito tanto che non basta
una Kirchwasser per digerirlo: detto e fatto! La cameriera ci presenta il Sig Albus
della vicina Brennerei che ci apre la bottega e cerca di farci assaggiare tutti
gli spiriti di sua produzione che non sono pochi. Usciamo con un tasso alcolico da
sei ritiri patente, ed un carico di sei bottiglie tra cui un delizioso distillato alle
Pere Williams veramente notevole.
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Tubinga ci aspetta, sulla strada ci fermiamo nei pressi di un
laghetto per fare quattro passi e smaltire il sovraccarico alimentare, arriviamo quindi nella città
e parcheggiamo sotto il castello di questa antica cittadina universitaria.
Il centro è a due passi e si visita facilmente tutto a piedi. L'impronta è medioevale, con
una miriade di case a graticcio(alcune enormi) ben tenute.Gironzoliamo per il paese dove c'è un bel movimento
ed infine raggiungiamo la centrale chiesa di San Giorgio, Dietro l'altare al posto del coro
c'è una sorpresa dopo aver pagato 1 euro si possono visitare le tombe dei notabili del luogo
finemente istoriate risalenti al periodo 1500-1600. Sono di materiale più povero ma simili
alla tomba di Ilaria del Carretto a Lucca, sulla tomba è rappresentato l'animale preferito, scene di caccia
, ecc..ecc.. A lato c'è una piccola porticina, proviamo ad entrare, si sale, si sale su di una scala
a chiocciola e si arriva sotto tetto della chiesa, tutta una struttura in legno, sembra davvero una grande
nave, percorsa tutta una navata, da un'altra porticina si accede alla torre campanaria, si sale fino
alla torretta sommitale passando dall'orologio con tutto il meccanismo a vista
e le campane che per fortuna non suonano. In cima c'è una splendida visuale, tutta Tubinga ai
nostri piedi. con il Neckar che la attraversa, ed il centro storico che è in un isola nel fiume.
Scendiamo e visitiamo la piazza del Municipio prima di ritornare al parcheggio e lasciare
la città. Andiamo verso sud, destinazione Villingen (e la limitrofa Schwenningen) sono deliziose cittadine mediovali
poluogo della strada degli orologi. Troviamo una bella casetta vicino al centro
e con la minaccia della pioggia sempre presente passeggiamo per la città, di impronta medioevale con
molte porte d'ingresso turrite simili tanto che è facile perdere l'orienntamento.
Al centro c'è un bel Duomo del 12° sec in arenaria rossa come quello di Friburgo ma in scala ridotta: bello ma piccolo.
Troviamo due bei localini, nelle vicinanze ma di avventori e cibo manco l'ombra
ed alla fine optiamo per un anonimo locale in centro, dove ceniamo con una suppe per
riscaldarci ed un putenfilet(tacchinaglia), Angiolino va sulla grigliata mista, birre decenti ma anonime,
probabilmente Furstemberg. Al ritorno con pioggia per colpa del dott sbagliamo anche strada e visitiamo
quasi tutte le porte della città.
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Quarto giorno - Giovedì 9 Agosto 2007
Colazione con pioggia, si comincia a parlare di allagamenti nella zona del Reno dove siamo diretti.
per fortuna pian piano il cielo sembra aprirsi. Lasciamo la casetta e ci imbattiamo
subito in un GetrankeMarkt, siamo a casa nostra, rienpiamo il baule di belle birrette da
gustare nelle calde serate agostane padane che iniziamo a rimpiangere.
Arriviamo a Donaueschingen dopo una
Umleitung (deviazione) che ci costringe a fare la bella valle del Brigach uno dei due fiumi
che forma il Danubio
La città è carina e molto pulita ed ordinata, parcheggiamo in centro è facciamo quattro passi, prima
visitando gli esterni della enorme fabrica di birra, e poi raggiungiamo la meta, il palazzo Furstemberg
con all'interno la sfarzosa Donauquelle, un bel contrasto con la Bregquelle già vista.
Un bel chiesone benedice il tutto, e lasciamo la città con un bel poster del
corso del Danubio.
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Direzione Sud con la strada più veloce. Lasciamo l'autostrada nei sobborghi di Costanza seguendo le indicazioni per
Reichenau che non sono molte e dopo una bella stradina che si insinua nel lago
finalmente arriviamo: fa freddo, c'è un piccolo parcheggio a pagamento, un piccolo museo
e dall'altro lato della strada la vecchia chiesa, patrimonio dell'umanità dell'UNESCO
, famosa per i suoi dipinti medioevali sulle pareti interne. Non c'è molta gente, è più
che altro un posto da "specialisti di righe".
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un bel posticino che piacerebbe al Banchiere Gianni
Dato che siamo nella zona facciamo un salto
nella vicina isola di Mainau, nota come l'isola fiorita o l'isola delle farfalle. Si tratta di un grande
parco botanico con una infinità di specie di piante e di fiori ed un padiglione tropicale pieno
di farfalle. Pranziamo al selfservice appena entrati, non male con le solite Rothaus alla spina,
e poi facciamo il periplo dell'isola sostando in particolare nella zona dedicata alle
erbe officinale dove Angiolino mi tiene una "lezio brevis" sull'Iperico, che per i Bastianini
è una pianta di fondamentale importanza, mentre per me è solo un erbaccione che ho nell'orto.
Prima di uscire entriamo nel bellissimo padiglione delle farfalle, una infinità, si fermano
anche sulla testa dei visitatori, e bisogna stare attenti quando si esce a scrollarle d'addosso.
Dovremmo visitare ancora le cascate del Reno, ma visto il tempo freddo e nessuna notizia
di miglioramenti, decidiamo di rientrare in patria. A Costanza facciamo qualche giro a vuota
finendo prima in una zona allagata e poi in un supermercato dove facciamo qualche spesuccia
alimentare. Troviamo infine la frontiera nascosta, un doganiere che ci sgrida, un pieno di benzina provvidenziale
e poi facciamo una bella strada prima tra vigneti
e poi tra frutteti che ci porta a Sankt Gallen dove seguiamo le indicazioni per
l'autostrada. Si viaggia bene e con poco traffico, il dott si ricordava di un posticino
prima dell'inizio del San Bernardino, per fortuna lo troviamo al primo colpo, c'è un gran
via vai di locali, ma nessuno che mangia, la cameriera giovane e carina mette in mostra un bel
balcone fiorito e dalla cucina una ragazza bionda di bianco vestita, prepara
una cenetta tutta per noi, ottima a buon prezzo svizzero, ci beviamo solo una
birretta locale "Calanda" (buona) per affrontare leggeri il viaggio notturno.
Ultimo rabbocco di benzina a Colderio, l'ultimo autogrill prima della frontiera
dove spendiamo i pochi Franchi rimasti in cioccolata.
Proseguiamo finalmente verso il caldo, un bel caffè, forse l'unica cosa dell'Italia
che si rimpiange all'estero e per l'una siamo sistemati. A casa l'orto è tutto
secco di acqua neanche l'ombra.
Il Reno
Il fiume Reno (in tedesco Rhein)
è, con 1.326 km, uno dei fiumi più lunghi d'Europa.
Il suo nome ha una radice celtica e significa "scorrere". Con al Danubio
formava la maggior parte del confine settentrionale dell'Impero Romano
ed è stato, fin da quei tempi, un importante corso d'acqua navigabile.
Il Reno sorge dalle Alpi svizzere, nel Canton Grigioni, dove i suoi due
principali tributari iniziali sono chiamati Vorderrhein e Hinterrhein.
Il Vorderrhein o Reno anteriore sgorga dal Lago Tuma, vicino al Passo
Oberalp ed attraversa l'impressionante Ruinaulta. L'Hinterrhein
o Reno posteriore nasce dai ghiacciai del Rheinwaldhorn sul confine meridionale
del Grigioni con il Ticino. Quest'ultimo lo si costeggia con l'autostrada andando verso nord subito dopo
la galleria del San Bernardino.
I due tributari si incontrano vicino a Reichenau, sempre nei Grigioni.
Un po di acqua del Reno viene anche dall'Italia infatti uno dei rami
secondari è costituito dal torrente Reno di Lei, che nasce in Italia
dal Pizzo Stella e scorre in Italia per circa 15 Km, per confluire poi
nel Reno posteriore. Quando lascia i Grigioni, il Reno scorre verso nord,
lungo la frontiera con il Liechtenstein e l'Austria e quindi si getta nel
Lago di Costanza. Da lago il fiume esce scorrendo verso ovest
segnando il confine tra Svizzera e Germania forma le famose Cascate del
Reno vicino a Sciaffusa, si unisce all' Aar, che ne raddoppia la portata
e a Basilea, si dirige a nord, segnando il confine tra Germania e Francia,
prima di entrare in territorio esclusivamente tedesco.
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