Le Terre di Aleramo



Marzo - 2008

Gita di Primavera

Parrocchiale di Fubine
Partiamo da Alessandria in direzione di Asti, appena fuori città si seguono le indicazioni per Fubine, paese del Basso Monferrato a 17 Km dal capoluogo, è situato sulle prime propaggini delle colline monferrine, che si affacciano sulla pianura del Tanaro. Di probabile origine tardo-romana ha il centro storico disposto lungo il crinale di una altura che sovrasta la strada principale che passa nel fondovalle e che prosegue per Altavilla. Saliamo nel paese e parcheggiamo in Piazza Garibaldi, sovrastata da un grande muro di mattoni sul quale fioriscono i capperi, con in cima una bella chiesetta sconsacrata del '600 che avrebbe bisogno di una sistematina. La piazza è chiusa da un lato da un ponticello ad arco su cui passa la strada che sale alla chiesa. Di fronte in un edificio ben ristrutturato la locanda Il Cantico dei Capperi Saliamo sul ponte con arcata di mattoni e passeggiamo fino alla piazza del Municipio dove c'è una bella Parrocchiale(chiusa) costruita nel 1500 in stile romanico con un bel rosone centrale ornato da formelle di mattone e modificata in pparte in stile neogotico con l'aggiunta di un alto campanile (1860). Dalla piazza si ha una bella vista della valle sottostante. Ritorniamo all'auto, superiamo Altavilla, paese famoso per le sue distillerie, passiamo anche Casorzo il paese della Malvasia, con la Cantina Sociale chiusa la Domenica, ed arriviamo a Gazzano Badoglio. Il Paese prima chiamato Grazzano Monferrato ha aggiunto il nome Badoglio nel 1939 per aver dato i natali nel 1871 al Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio. Il paese già insediamento romano ha un posto nella storia per la sua abbazia costruita nel 961 da Aleramo il primo Marchese del Monferrato. La Parrocchiale è adiacente all'abbazia(chiusa) con torre campanaria in stile romanico, ma con una bruttissima facciata novecentesca. All'interno a destra, nella cappella del Rosario c’è la tomba di Aleramo, ricordato nell'affresco attribuito a Guglielmo Caccia detto "Il Moncalvo". La tomba è ornata da un antico mosaico in bianco e nero raffigurante due mostruosi animali che si affrontano: una sfinge ed un drago.Un altro dipinto del Moncalvo raffigura la Madonna rivestita di una manto rosa. Una grande croce sormonta l’altare, dietro un coro ligneo del ‘500. Nella sagrestia è custodita una reliquia, il braccio di San Vittore a cui è dedicata la chiesa. La chiesa è molto buia, facciamo due chiacchere con l'anziano parroco, che si muove nell'ombra ed usciamo. Osserviamo anche una peculiarità della zona, l'uso della Pietra da Cantoni, un marna di color paglierino, usata nei vecchi edifici e nella ristrutturazione delle nuove abitazioni. Dopo Grazzano ci fermiamo a Moncalvo(utilissime guide pdf scaricabili), paese conosciuto per l'arte e la gastronomia. Cominciando dall'arte, è il paese dove si stabilì il pittore Guglielmo Caccia detto appunto il Moncalvo e dove vissero anche le sue figlie Orsola e Francesca anche loro pittrici.Il Caccia nasce però a Montabone nel 1568 ed inizia a dipingere giovanissimo,la sue produzione è ricchissima, molte chiese del monferrato hanno sue opere. Parcheggiamo nella piazza antistante la Chiesa di San Francesco, dove in un angolo è nascosto un famoso ristorante della zona, La Bella Rosin. La chiesa con facciata novecentesca negativissima è però del xii sec con all'interno diverse opere del Moncalvo e la sua tomba. Facciamo due passi nelle viuzze del paese con scorci suggestivi e gastronomie fino alla piazza del municipio, dove ildott tova i Tantì parenti che distribuiscono farinata sotto i portici in attesa di Golosaria, una manifestazione itinerante della rivista Papillon. In piazza c'e un'aria tesa per nulla piacevole, dopo un giro al bastione del castello, ed al sottostante campo di tamburello lasciamo Moncalvo per il Santuario di Crea. Moncalvo è anche famosa per la Fiera del Tartufo ad Ottobre e La Fiera del Bue Gasso a Dicembre. Arriviamo al Santuario per le 17 c'è poca gente e così affrontiamo in solitudine la salita al Sacro Monte (Patrimonio dell'Umanita Unesco) fino alla bellissima Cappella del Paradiso. Scendiamo che è quasi buio, facciamo una piccola visita alla chiesa ed iniziamo il ritorno. Per far venire l'ora di cena ildott si perde sulle colline tra Ciocciaro e Penango finendo in cortili e stradine in mezzo alle vigne: Angiolino disapprova ma non guida. Alla fine decidiamo per Vignale, ma il locale che cercavamo è chiuso ed allora in altomare proviamo con i Capperi dell'andata: Chiuso. Per fortuna sempre a Fubine c'è un classico, I Due Olmi dove mangiamo bene, ottimi i ravioli e ci beviamo una bottiglia di ottimo Grignolino della Scamuzza di Vignale. Non resta che il ritorno in Alessandria.

La Pietra da Cantoni

Nel Piemonte dalle Alpi fino alle prime propaggini dell'appennino nel tortonese si trovano frequentemente cavità antropiche denominate “Infernot”: in comune questi luoghi hanno l’uso tradizionale di sfruttare i vuoti nella roccia sotto il nucleo abitativo come cantina o locale di stagionatura per formaggi e salami. Gli Infernot del basso Monferrato sono scavati nella Pietra da Cantoni (Miocene inferiore–medio). Una marna calcarenitica finissima, straordinariamente lavorabile e compatta, fino al XIX secolo diffusamente estratta nel Monferrato,per la produzione diblocchi da costruzione di elevato pregio. Grazie alle peculiarità di questo materiale, l’infernot viene scolpito diventando il frutto di un’espressione artistica e non solo un mero ripostiglio.
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