Darkness, Darkness Be my pillow Take my head And let me sleep In the coolness of your shadow In the silence of your deep ...
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L'olio di Angiolino 2 - Riviera Ligure

  • oleificio sommariva

    Oleificio Sommariva

  • mare mare

    Finalmente il mare

  • sguardo sugli uliveti

    Uliveti di Arnasco

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    Le sculture di Rainer Kriester

Albenga - Arnasco - Vendone - Ortovero - Albenga

Bella giornata, e c'è anche il sole. Partiamo di prima mattina, passo a prendere Angiolino nella fredda valle del Verzenasco, siamo a -3. Passiamo da Acqui Terme e quindi statale per Savona, sono anni che non passavo da queste parti, la strada è scorrevole e fà freddo fino al Colle di Cadibona. Appena si intravede il mare cambia tutto, 10 gradi in più che non sono pochi, un senso di benessere che ti assale e la voglia di aprire i finestrini; ma non esageriamo. Facciamo l'Aurelia fino a Finale Ligure, poco traffico ma c'è un via vai di ciclisti assatanati, occorre prestare attenzione e non farsi distrarre dagli splendidi scenari rivieraschi. Un pezzetto di autostrada e siamo nella piana di Albenga, i riflessi del sole mattutino sulle serre fanno un effetto risaia, da lontano sembra una città allagata. Parcheggiamo in centro e facciamo una prima tappa allo storico Oleificio Sommariva, si trova appena all'interno delle mura della città vecchia, ed ha il punto vendita nel vecchio frantoio. entriamo, il personale è cortese e ci invita a visitare l'annesso museo, molto carino, il giro termina nel negozio dove prendiamo due bottiglie d'assaggio , ci sono anche altri interessanti prodotti alimentari tra cui il vino prodotto dalla stessa Azienda Agricola. Passeggiamo nei vicoli della Albium Ingaunum con scorci romanici e medioevali; la Cattedrale è un piccolo gioiello, e la piazzetta retrostante lato battistero incanta. Riprendiamo l'auto ed andiamo sul lungomare, non vicinissimo al centro, rimaniamo alla sinistra della foce sul Centa e dopo aver prenotato un posticino all'Osteria della Gritta direttamente sulla spiaggia, facciamo due pasti per accumulare un po di sole e iodio da portare a casa. Alle 12,30 puntuali, siamo al tavolo, è tutto pieno; iniziamo con un bel Vermentino di Laura Aschero , quidi subito sostanza con una bella pasta pomodorini e acciughe per ildott ed ai frutti di mare per Angiolino. Su consiglio del cameriere prendiamo un frito misto in due, effettivamente le porzioni sono abbondanti. Tutto buono, usciamo soddisfatti con ildott che avrebbe voluto prendere anche le troffie al pesto al posto del dolce! Volgiamo la prua all'interno, direzione Arnasca; appena finscono le serre iniziano gli Ulivi. Si sale con tornanti ed il lontananza il mare ci accompagna con la sua vista. Arnasco è un piccolo Borgo con la strada rallegrata da molti murales, in una piazzetta ci fermiamo per una visita alla Cooperativa Olivicola , personale gentile e molti prodotti del territorio in vendita, ci limitiamo all'olio, oltre al Dop della Riviera del Ponente Savonese ci soffermiamo sull" Arnasca" un culivar della zona detto anche pinola che ha come caratteristica il retrogusto appunto del pinolo. Si continua a salire verso Vendone, sul colle prima del paese per noi una sorpresa: un parco con grandi sculture di pietra bianca, sembra una Stonehedge moderna, molto bella e molto suggestiva. Ci fermiamo nel piccolo parcheggio, facciamo due passi nel boschetto fino ad una torre, nella strada del ritorno ci intercetta una signora, la vedova dello scultore Rainer Kriester, scopriremo in seguito, che ci porta a visitare piccole sculture in un capanno. Proseguiamo per Mendatica tra gli oliveti, raccogliamo in un campo un po di rosmarino profumato, e si inizia a scendere verso Ortovero. Nella frazione Pogli, troviamo le indicazioni per la casa natale di Frate Ave Maria, un frate eremita di cui avevamo già sentito parlare nell'abbazia di Butrio sopra Varzi, pare che Pasolini lo abbia voluto incontrare durante la stesura del Vangelo Secondo Matteo. Stasera siamo troppo pagani e proseguimo oltre per fare una breve sosta alla Cantina Cooperativa Viticultori Ingauni dove prendiamo giusto un assaggio dei vini prodotti. Si fa sera, per completare il giro facciamo l'Aurelia di ritorno fino a Finale nel traffico. Prendiamo l'autostrada fino ad Altare per accorciare i tempi, nella zona del colle notiamo una funicolare con dei carrelli che sembra attiva, ci facciamo un mucchio di domande,le risposte le troveremo a casa cercando sulla rete: si tratta della Funivia Savona - San Giuseppe e serve per movimentare le merci in arrivo al porto di Savona e ad ovviare alla mancanza di spazio della Riviera

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA 'RIVIERA LIGURE' RIFERITA ALL'OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA

    Art.1
  • Denominazione
    La denominazione di origine protetta "Riviera Ligure" accompagnata da una delle seguenti menzioni geografiche aggiuntive: "Riviera dei Fiori", "Riviera del Ponente Savonese", "Riviera di Levante", è riservata all'olio extravergine di oliva rispondente alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione
    Art. 2
  • Varietà di olivo
    1. La denominazione di origine protetta "Riviera Ligure", accompagnata dalla menzione geografica aggiuntiva"Riviera dei Fiori", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Taggiasca presente negli oliveti per almeno il 9O%. Possono, altresì, concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 10%.
    2. La denominazione di origine protetta "Riviera Ligure", accompagnata dalla menzione geografica aggiuntiva "Riviera del Ponente Savonese", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Taggiasca presente negli oliveti per almeno il 5O%. Possono, altresì concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 5O%
    3. La denominazione di origine protetta "Riviera Ligure", accompagnata dalla menzione geografica aggiuntiva "Riviera di Levante", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalle seguenti varietà di olivo presenti, da sole o congiuntamente, negli oliveti: Lavagnina, Razzola, Pignola e le cultivar locali autoctone per almeno il 65%. Possono, altresì concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 35%


Dicembre 2012