Sett, 2010
Il mitico Lucomagno
ilBoss sull' Oberalp Pass
Eccoci per un altro gran tour dei Colli Svizzeri: ci troviamo sull'autostrada a Vercelli
siamo in tre: il Boss senza Proff, Piccolo Paese ed ildott. Bella giornata con poco traffico , facciamo una bella tirata fino a Gondo per il
classico primo rifornimento in terra svizzera. Il Boss scopre di avere la pressione bassa e le torte sono ancora lontane
.Mettiamo una pezza con qualche bar in più. Con un ritmo da diabetici arriviamo
al Sempione (2005 m) dove un'arietta fresca ci aspetta, e ci aspettano
anche le torte nel bar della rotonda. Nulla da fare, la pressione non si alza, nemmeno con una fetta di torta extra, non ci resta
che scendere a Briga dove finalmente, ma non senza difficotà riusciamo a rianimare la gomma posteriore del Boss.
Facciamo tutta la valle del Rodano in
ora di pasto senza trovare nulla di allettante e, quasi allo stremo, troviamo un bel posticino alle falde
del Grimsel Pass. Rimpinzati per bene con cibo ipercalorico saliamo al Passo Grimsel dove c'è un bel frescolino.
Al passo c'è un bel laghetto, ma per noi oggi l'attrattiva è la strada dell'Oberaar, una via a senso unico alternato regolata da semaforo che si incunea tra
monti e ghiacciai fino ad un imponente diga.
La strada, di proprietà privata dell'ente elettrico che gestisce le dighe del Grimsel, è regolata a senso unico alternato mediante un semaforo e risulta accessibile dal passo nei primi dieci minuri di ogni ora e dalla diga dal 30 al 40 minuto di ogni ora.
Il paesaggio che attraversiamo è indimenticabile, una vera chicca nel carnet del
motociclista. Il nastro di asfalto è invitante, occorre cercare di partire in pole perchè i sorpassi sono impossibili ed i paesaggi da scoprire stimolano un buon ritmo.
Ritorniamo al Grimsel al termine dell'ora ed iniziamo una bella discesa.
Saliamo quindi al Susten dove fa un freddo bestiale, il Boss con le sue apparecchiature calcola una temperatura di +4 C,
ci vorrebbe un rifugio, che c'è ma è chiusissimo.Meno male che oggi siamo partiti con il cappotto!
In basso c'è Wassen con la sua bella chiesa barocca, prossima fermata Andermatt, centro
strategico delle ferrovie retiche e situato all'incroocio di quattro passi, il Susten ,
il Gottardo, il Furka e l'Oberalp. Pochi km prima di arrivare ad Andermatt ci sono il Ponte del Diavolo,
"Teufelsbruke" e le gole Shollenen, siamo in ritardo, le visiteremo la prossima volta.
Nuova ascesa verso l'Oberalp con Paesino che inizia a lamentare problemi alla carburazione della sua Bmw.
Alla prima occasione ci fermiamo in un paese pieno di pensioncine bellissime, ildott in gran giornata riesce a trovare la peggior sistemazione degli
ultimi 20 anni di viaggi, per fortuna l'umore è buono e la fame tanta. Senza farla tanto lunga partiamo all'assalto
di un ristorante dove placare la nostra forellomania. Entriamo in un locale dove siamo gli unici clienti, ma per fortuna mangiamo
benissimo, una bella trota ed un bel dolcino. Usciamo, fa freddo e piove a dirotto, e come al solito abbiamo lasciato tutto l'abbigliamento
tecnico in valigia a riposare, solo ildott si salva per felpa con cappuccio. Rientriamo nelle fredde stanze, per fortuna ci sono tante coperte
ed il sonno non tarda ad arrivare.
Sveglia nella stanza fredda circondati dalle nuvole basse
, naturalmente non c'è la colazione. Sbaracchiamo in poco tempo
e corriamo verso il basso alla ricerca del sole, che finalmente troviamo a ....
dove ci fermiamo per la colazione in un bar con vista sulla stazione. Dal paese parte la strada
che porta al Lucomagno, lanciamo tutti i cavalli ed in breve siamo al passo. Sosta breve per le foto di rito e poi scendiamo, passiamo
Olivone dove avremmo dovuto pernottare(Albrghi Olivone e Posta ed Osteria Centrale dove
si mangia bene) e, con la temperatura che che sale, arriviamo alle porte di Bellinzona, dove iniziamo
la statale del Bernadino. Ci sono molti km per arrivare al passo e due Crotti dove fermarsi per
mangiare , al primo arriviamo un po troppo presto, il secondo è chiuso: una bella disdetta. Non ci resta che salire fino al passo dove speriamo in un pasto
all'Ospizio. Troviamo invece una coppia di gestori più antipatici degli svizzeri, che preparano solo panini e fanno la cresta sul conto. Poco prima di noi
anche un gruppo di turisti indo-cino-inglesi presi nel sacco tra le proteste! Bel modo di trattare la gente: mai più, ed è un peccato perche il passo e bello.
Breve discesa fino ad Hinterrhein, da dove parte l'altro ramo del Reno, ed eccoci finalmente al ruvido passo Spluga, l'ascesa è regolare con sosta al passo e a Montespluga.
Inizia quindi la discesa bastarda con una serie di tornanti incarogniti che danno il loro meglio nei pressi
del Santuario di Galivaggio.
Arriviamo col caldo a Chiavenna, dovremmo fare ancora il San Marco ma forse non è il caso. Ildott
interroga un vecchietto cercando di carpigli il nome del miglior produttore di bresaole del mondo: impietosito, ci regala un prezioso indirizzo, e ci accompagna anche. Arriviamo quindi da Panati produttore storico
di Bresaole, riempiamo le valigie e con il senno di poi diremo: mai acquisto fu così azzeccato.
Di fronte troviamo un formaggiaio, e ci regaliamo qualche ulteriore delizia: un po di Bitto, un po di Casera e la Magnoca non ancora provato.
Sosta per merenda in una maxicaffetteria sulla strada, dove ci liberiamo del cappotto e sconsolati andiamo verso Milano.
Il traffico scorre, non sembra vero, ma appena in città ecco il pasticcio, la Moratti, da noi sicuramente detestata, ci fa un bello scherzo, deviazione all'altezza di Cinisello Balsamo
con attraversamento bastardo di tutta la città con il sole all'altezza degli occhi. Mai più, ma forse aiuta a capire perchè i
milanesi sono sempre incazzati. Penando arriviamo finalmente da Bastiano per una bella birra fresca ed una buona pizza.