Via Claudia - 2008



AltoAdige e Tirolo


in motocicletta




Primo giorno - Lunedì - 18 Luglio 2008

Previsioni metereologiche avverse, con grandinata monumentale nella notte, ed alluvioni in Valtellina, impongono una modifica del programma di viaggio. Il dott con un accurato sstudio metereologico trova un corridoio di quasi sereno e pur se con appuntamento tardivo alle 9 a Novi Ligure siamo pronti per la partenza. Questa vota siamo in quattro, con la presenza di Ale "HP" Piccolo Paese e la sua nuova e fiammante moto da tornanti. Percorso autostradale fino a Bolzano: fino a Trento viaggiamo tranquilli, poi il corridoio di sereno si esaurisce in un bell' acquazzone che superiamo a buona velocità per mantenere pulite la visiera del casco. Al casello solo una leggera pioggerella, i Roncogennaresi con trascorsi nella Piccola Bolzano vorrebbero fermarsi per un richiamino visti i costi dellaa benzina, ma ildott ed il Canto, nell'ordine le persone più pesanti del viaggio pongono il veto, sentono carenza di zuccheri e la vicinanza di Merano, Frazione Foresta impongono una accelerata. Arriviamo al Biergarden della Forst in perfetto orario pasto, fa frescolino e piove ma con la divisa da motociclisti siamo in una botte di ferro. Una bella Sixtus che non ha nulla da invidiare alla concorrenza tedesca ci rimette a posto, l'antipasto di testina ci galvanizza, il resto delle maialerie calorie per una settimana. Il Canto si ostina con lo stinco rimanendo deluso, ma se lo merita perchè non ha letto la guida allo stinco del dott. Piccolo Paese tenta di di sgridare il Canto, la panca su cui sono seduti e tutta sporca di nero, ma dopo un consulto tecnico si accorge che è la sua carissima tuta by Bmw Gerardo che perde la tinta, se ne accorgono anche i nostri vicini di panca che lo guardano con sospetto e cambiano posto. Ripartiamo con un piccolo corriddoio di sereno per la Val Venosta. Facciamo una piccola sosta a Glorenza, pittoresco villaggio, e poi ripartiamo per il Passo Resia che segna il confine con l'Austria, la tuta di Gerardo è sempre più stinta, e HP sempre più nero. Il Tirolo ci accoglie con la pioggia ma ben presto siamo a Pfunds davanti all' Hotel Tyrol con la scritta "Motorrad welcome" il che significa un bel garage accogliente e sconti sulle camere. Ben sistemati facciamo una bella doccia calda, e conoscendo le abitudini teutoniche ci infiliamo nel ristorante dell'albergo per la cena: sono le 19,30 e siamo gli ultimi clienti. Il tempo migliora ed abbiamo il tempo per una passeggiata per il paese quaasi deserto prima del bicchiere della staffa nel bar sotto casa.

Secondo giorno - Martedì 19 Luglio 2008

Ci siamo sistemati in due camere da una parte i Bmwisti e dall'altra gli hondisti: il nuovo arrivato si ritrova quindi in camera con l'alce ed al mattino si lamenta un po' per gli schiamazzi notturni, ma si è ben integrato dimostrandosi anche un buon esperto del "Pipitum Seccum" sia indoor che all'aria aperta Anche se non sono ancora le nove siamo gli ultimi a fare colazione , fuori c'è una bella giornata e sono già tutti sui monti a sgambettare. Partiamo anche noi, coperti per bene perchè c'è un bel frescolino e scendiamo a valle fino a Prutz dove inizia la Kaunertal. La valle è stretta ed in lontanaza si vedono le montagne imbiancate. Dopo qualche km c'è il casello per il pedaggio: 10 € pro capite, per salire con la Kaunertaler Gletscherstrasse fino ai 2700 metri del ghiacciaio. Prima sosta al Lago Bianco, l'aria è frizzante ed il cielo è terso e limpido. Passeggiamo sulla diga ammirando l'arco dei monti innevati, poi costeggiamo con le moto la strada sul lato sinistro, a destra è solo ciclabile. Alla fine del lago si inizia a salire con tornanti fino alla cima ancora innevata di fresco. Prima sosta al ristorante selservice, dove accompagnamo una biretta a classici wurstel e patatine, Paesani famoso viaggiator gourmand trova sollievo in una insalata di tonno e fetta di torta incrocio ben riuscito tra un sacchetto di pellets ed un kilo di cartongesso. Dopo pranzo iniziamo ad abbrustolirci e ad avere il fiato pesante per l'altitudine per cui si scende. Dopo dodici curve il Merlaccio si addormeta, accosta e si allunga su di una panca, altre due curve e Piccolo Paese scambia due mucche per stambecchi, a questo punto sosta sul lago per tutti. Dopo un sonnellino ci svegliamo arrostiti e con male alla capoccia, tutti vorrebbero andare a casa ma ildott curioso, ingannando sulle distanze porta tutti nella Piztal,la valle parallela alla Kaunertal passando per il Piller Pass. Ci inoltriamo fino alla fine della valle, e poi ci fermiamo per una birretta e per una fetta di Sacher stopposa e carissima. Ritorno frettoloso con ildott che passeggia per la valle alla ricerca di una casetta per l'indomani. Usciamo in paese per cena alla ricerca disperata di una forelle che per fortuna troviamo in un bel ristorantino. Vorremmo un gelatino nel dopo cena ma al centrale Hotel Post hanno ritirato tutta la mercanzia, e ci accontentiamo di un superalcolico.

Terzo giorno - Mercoledì 20 Luglio 2008

Dopo colazione, carichiamo i bagagli e cambiamo casetta rimanendo sempre nelle vicinanze. Alle 10 ci consegnano le chiavi al KajetansBrucke sulle sponde dell'Inn,un fiume di tutto rispetto, che disegna la valle in cui passa questo bel tratto della Via Claudia Augusta. Questo fiume, imponente con i suoi 510 chilometri che attraversano l’Engadina, il Tirolo e la Baviera, nasce sulle montagne svizzere. Sistemati, ripartiamo tornando in Italia per controllare se hanno aperto il lato di Trafoi. Ripassiamo quindi il Resia che con il bel tempo è godibilissimo, ci fermiamo per due foto al campanile mezzo sommerso nel lago, e poi con tristezza iniziamo a vedere i primi cartelli che indicano la chiusura del passo. Nulla ci ferma, attraversiamo Trafoi e saliamo per una quindicina di tornanti prima di trovate una inequivocabile sbarra con tanto di lucchetto. Peccato è una giornata limpidissima e speciale; scendiamo e vediamo davanti al suo Hotel Bellavista in una splendida posizione Gustav Thoeni che legge il giornale, Approfittiamo dell'occasione per una visita alla Val Solda, poca gente e molti alberghi in attesa dell'inverno Ci sediamo nell'unico albergo che sembra aperto, e ci facciamo un pranzetto con i fiocchi con porzioni abondanti a prezzo buono. Ma siamo sicuri di essere in Italia? Contenti, per smaltire facciamo un giretto sulla seggiovia che porta alle pendici dell'Ortles. Quindi ritorno accelerato con il Merlaccio a tutta perchè vuole prendere l'ultimo sole sulla sponda dell'Inn. Ildott invece vaga in solitaria esplorazione per pianificare il giretto dell'indomani. Prima di cena i Cantomerli saggiano tutti gli opzional dell'albergo: lettini prendisole, piscina, saune e saunette, docce e doccette, con il Piccolo Paese che segue rassegnato. Per cena naturalmente "Forelle" ben cucinata e pescata pochi minuti prima nell'Inn.

Quarto giorno - Giovedì 21 Luglio 2008

Dopo colazione una leggera pioggerella ci accoglie, avevamo già visto le previsioni del tempo fornite il giorno prima dall'albergo ed eravamo già preparati all'evento con una modifica del programma: niente passo del Silvretta ma gita nella più vicina enclave Svizzera di Samnaun, la strada parte dal ponte che da il nome all'hotel e sale subito con tornanti verso Spiss un bel paesino austriaco. A pochi km c'è la frontiera Svizzera stranamente non presidiata, e proseguiamo per Vinadi, deviando dalla strada principale per soddisfare la voglia di tornanti del nostro amico: la strada molto stretta è bellissima e che tornanti! Addirittura in galleria scavata in roccia viva gocciolante con la speranza di non incrociare nessun veicolo. Ci ritroviamo quindi vicini all'Inn praticamente di nuovo a casa. Riprendiamo da capo la procedura ed arriviamo finalmente a Samnaun sempre sotto la pioggeralla. Si tratta di un bel paesello situato tra le montagne dell'Engadina che deve la sua fama al fatto di essere l'unico porto franco in territorio svizzero, e si vede nonostante il brutto tempo c'è un gran viavai di turisti alla ricerca di affari nei vari negozi aperti.In inverno il comprensorio sciistico condiviso da Samnaun e Ischgl, in Austria – la Silvretta Arena tra Arlberg e il massiccio della Silvretta – costituisce il comprensorio sciistico più grande delle Alpi orientali. 42 impianti di risalita, tra cui il «Twinliner» di Samnaun, la prima telecabina a due piani del mondo, trasportano in quota gli appassionati del carving, dello snowboard e della tintarella. Più di 200 chilometri di piste ben preparate, gli spazi per gli amanti del fuori pista e le larghe piste per il carving promettono delle discese indimenticabili e divertenti. «Boarders Paradise» – uno dei parchi di snowboard più grandi d’Europa con 1100 metri di piste e 30 impianti – entusiasmano gli appassionati della tavola. Il Merlaccio e Piccolo Paese parenti di casello, soffrono entrambi di shopping compulsivo per cui si perdono in un negozio supertecnico ed escono solo dopo aver svuotato la carta di credito. Il Cantoniere è stranamente apatico forse soffre della Sindrome di Brunetta, mentre ildott è monotematico: solo alcolici e Original Krumme, sigari storti che ci sono solo in Svizzera. Riempiti i bauletti cerchiamo di riempirci lo stomaco e troviamo un posticino dove mangiamo bene spendendo poco, fatto strano per la zona. Ultimo buon affare un bel pieno ad 1 Euro al litro contri i nostri 1,40 e via verso casa. Il tardo pomeriggio lo passiamo praticamente occupando la zona Wellness dell'albergo insieme ad un messicano con moglie olandese. Per cena fregatura, le forelle sono andate in vacanza e quindi solo ciccia. Passeggiata sulla via Claudia che a monte costeggia la statale prima di un meritato riposo.

Quinto giorno - Venerdì 22 Luglio 2008

Colazione abbondante e partenza con pioggerella ma verso un corridoio di sereno con previsione di ritormo a casa quasi tutto autostradale, ma lungo la strada non resistiamo ad invitanti percorsi alternativi. Prima tappa a Mustair per una righetta svizzera, il Convento Benedettino di S.Giovanni, quindi intervistando due "madamin" scopriamo che l'Umbrail Pass è aperto ed è quindi possibile sorprendere lo Stelvio alle spalle. In compagnia di agitati motociclisti di tutte le razze saliamo pian piano, breve sosta e quindi affrontiamo gli ultimi tornanti che portano allo Stelvio. Il tempo non è dei migliori ma il panorama è unico. Poca gente, quasi tutti motociclisti, perchè il versante di Trafoi è chiuso per una frana visibile nei tornanti sottostanti. Per pranzo ci sistemiamo al calduccio con tanto di stufetta accesa e ci concediamo qualche piatto montanaro: pizzoccheri e polenta salciccia e funghi. Rifocillati per bene scendiamo a valle e fatto lo Stelvio vuoi non fare il Gavia? Detto fatto, iniziamo a salire con una nuvola che ci accompagna ed un asfalto non proprio dei migliori. In cima un bel sole ci accoglie, ma dopo un caffe ristoratore rientriamo nella nuvola in discesa con nebbia ed acqua, per fortuna l'asfalto è una meraviglia. A Ponte di Legno torna il sole e salgono le preoccupazioni di HPM, per il presunto poco olio nel motore. A poco valgono le rassicurazioni del Merlaccio dopo qualche km di sofferenza si ferma in un distributore e dopo un lungo consulto con una abbronzatissima signora esperta in olii solari decidono per un Olio del Garda di annata, e provvedono al rabbocco con meno di 50ml.il resto se lo mette il Merlaccio "in ta stacca".Ripartiamo felici non sapendo cosa ci aspettta: traffico intenso e le terribili gallerie del lungo Lago(Iseo) tutte dietro a lentissimi Tir fumeggianti. Il Canto promette: mai più! Per fortuna arriviamo a Brescia, prendiamo l'autostrada ed in un baleno siamo a casa. Ceniamo a Fresonatara con zanzare e poi sparpagliati tutti a casa.