- MiloViaggi - 2009
Motoviaggi
Estate 2009 - Monte Ventoso
Giovedì 23-7-2009
Questa volta si parte da Ovada, nel primo pomeriggio, appuntamento al casello Si presentano nell'ordine: ildott con stivali e cappotto, Piccolo Paese vestito da ometto con la moto da tornanti, I Cantomerli per la prima volta con divisa dissociata, il Merlaccio vestito da Versace, il Cantoniere versione QuickSilver Messengers vestito come John Cipollina. C'è un bel caldo e siamo diretti verso l'afa; prima sosta a Ventimiglia per l'ultimo dei caffè, e quindi eccoci pronti per la Douce France. Ci guida il baldo Merlaccio (sindaco di Arles) che per arrivare a Grasse ci porta a spasso per il Loup passando per paesetti in collina ma perdendo un po di tempo. Da Grasse parte la splendida Route Napoleon le motorette non aspettavano altro, dolci curve, dondoliamo piacevolmente tra il paesaggio provenzale fino alla nostra destinazione: Castellane dove arriviamo in perfetto orario spaccando il minuto. In piazza stanno smantellando le bancarelle del mercaato artigianale, ed il nostro oste ci attende sulla porta del "Ma Petite Auberge". Parcheggiamo nel giardino sul retro su di un bel ghiaione che mette in difficoltà le moto più pesanti con gli autisti più leggeri.Risolviamo con un asse sotto il cavelletto e di corsa sotto la doccia. L'alberghetto ha i suoi anni, e le stanze avrebbero bisogno di una rinfrescata, ma ci sistemiamo per benino e scendiamo nel ristorante in giardino dove per fortuna abbiamo prenotato. Sotto un grande albero godiamo di una bella atmosfera greca, peccato per la lista dei vini impossibile, ci dobbiamo accontentare di vino della casa, ma mangiamo bene godendo di una fresca serata.Proseguimo passeggiando per la vivace cittadina dominata dalla rupe, ildott vorrebbe salire ma i cicloatleti pongono il veto: la salita a piedi rovina il muscolo allungato del passistaveloce. Non resta che affidarci ad una bella birretta prima di andare a dormire.
Venerdì 24/07/09
Bella giornata anche oggi, le marmellatine ed i croissant ci aspettano da basso. Puntali siamo di partenza per le 9 e qualcosa. Le gole del Verdun sono a pochi km, le prendiamo dalla parte più spettacolare, rimanendo alla destra del canyon. Non c'è ancora molto traffico e si viaggia bene, tralasciamo il Point Sublime già fatto anni fa in camper.Ci fermiamo in tutti i punti strategici, ed osserviamo anche il volo di una coppia di aquile. Scendiamo a valle con vista sul lago punteggiato dai pattini che risalgono il Verdun. Dopo qualche km di pianura ci fermiamo in un bel paesello con ristorantini invitanti, pare che il piatto locale siano le moules, ci adeguiamo ed all'ombra in un affollato dehors ci facciamo una bella pepate e cozze con annessa birretta. Ora inizia il difficile: trovare una casetta per la notte! Nei giorni precedendi girovagado su internet non siamo riusciti a trovati un buco libero, per cui siamo preparati al peggio decidiamo quindi di avvicinarci il più possibile al Monte Ventoso escludendo Sault per poi ritornare a ritroso fino a trovare una casetta. Giungiamo quindi a Banon un paesino arroccato su di una collina circondata da campi di lavanda, facciamo benzina ad un distributore vecchio stile con meccanico motociclista che ha anche un piccolo stock di moto d'epoca che incuriosiscono il Merlaccio. Ildott in avanscoperta si fidanza con l'ufficio del turismo in persona, una bella e gentile signora che dopo una ventina di telefonate riesce a trovarci un buco in un agriturismo: la ferme fouent crema Ci affrettiamo ed tra i campi di lavanda troviamo una antica masseria ristrutturata da una una bionda sigora di lontane origini italiane. La sistemazione prevede l'uso di due camere doppie per la prima notte, e l'uso di un appartamento per la seconda. Il posto è bello, la casa ben messa, doccette spaziose, ma un po caruccio, e pare che tutta la zona sia così. Ci diamo una sistematina e nel giro di un'oretta siamo pronti per uscire. Torniamo al paese di Forcalquier un po più movimentato, dopo un giretto panoramico ci sediamo in piazza, per l'aperitivo, che prolunghiamo poi in cena. Nel frattempo esce anche un leggero venticello che spazza via tutto il movimento che c'era. Non ci resta che ritornare nella casetta in mezzo al nulla per una bella dormita nel più assoluto silenzio.
Sabato 25/07/09
Sveglia all'alba, oggi è il gran giorno i ciclisti ci aspettano sul monte. Lasciamo la moto da tornanti a casa per manifesta superiorità, e partiamo per Sault attrezzati da caldo Il Cantoniere gongola tutto traforato, mentre ildott con il cappotto medita sulle sue scelte. Arriviamo a Sault e c'è un gran fermento, tutti i bar sono pieni di fantaciclisti alla ricerca delle calorie giuste prima dell'ascesa al colle. Facciamo colazione anche noi e ammassiamo vettovaglie pagate a peso d'oro nella moto ammiraglia per il frugale pasto previsto in quota. Saliamo per l'unica strada aperta, c'è un bel traffico, il Merlaccio con Piccolo Paese salgono veloci, mentre ildott ed il Canto sono bloccati da un tedesco in camper contromano che blocca tutto il traffico. Riuscimo a passare dopo una mezzoretta d'attesa. Ci piazziamo per bene a 5 km dalla vetta ed i malvestiti iniziano a battere i denti, infatti fa freddissimo e c'è un vent o tagliente. Il peggio piazzato è il Cantoniere che resiste solo grazie al suo fisico forgiato da mille avventure sul Tobbio, mentre ildott gongola avvolto nel suo pastrano. Per scacciare il freddo iniziamo subito a mangiare riparati in qualche modo sotto costa. Oggi sul Mont Ventoux sembra esserci il mondo intero, calcoleranno in seguito più di 500 mila persone di tutte le razze e tutti i continenti, inoltre il ritorno dell'americano ha ridato un grande interesse mediatico. Prima fase in una gita al Tour de France, è l'accaparramento di tutti i gadgets inutili possibili. Noi abbiamo un Maestro:il Merlaccio reduce dalle lotte con i terribili bambini di Tignes. Ci piazziamo in un curvone strategico abitato da solo da vecchietti, gongolando già al pensiero di un ricco carniere ma avevamo fatto male i conti, i vecchietti, sobillati da poderosi mogli con promesse di giochi proibiti nelle alcove, sembrano assatanati ed arraffano tutto lasciandoci come gatti di marmo. Si salva solo il Merlaccio con l'esperienza, rubando le merendine ai bambini piccoli, mentre ildott e Piccolo Paese raccolgono solo campioni gratuiti di detersivo per lavatrici. Passata la carovana pubblicitaria in tono minore rispetto agli altri anni, forse un segno della crisi ecco i corridori, in un baleno tutto è finito, il vento si accontenta il ventoux pure ed esce un bel calduccio proprio ore che dobbiamo scendere. Una marea di gente ci accompagna, ritardiamo un po ma poi stanchi di aspettare, bravi bravi ci incolonniamo: una lenta agonia, non si va avanti, solo ildott che ha la moto più stretta riesce ad infilarsi in un varco ed arriva nella nuova casetta in orario accettabile per ricevere le chiavi dell'appartamento dove ci hanno sistemati, portandoci pure i bagagli. Siamo messi bene, nel frattempo arrivano i Cantomerli con Piccolo Paese e dopo una bella strigliata siamo pronti per la cena. A Banon c'è solo un posto aperto, arriviamo quasi dopo il tempo massimo, ma ci servono ugualmente anche se con menù ridotto. Il vino anche qui ha dei prezzi impossibili per cui via con la birra. Mangiamo benino, poi per agevolare la digestione ci inerpichiamo per le vie deserte del paese in un incanto di pietra. Pronti per il ritorno, prima di ritirarci ammiriamo una magnifica serenata dal nostro cortletto, lontani anni luce dall'inquinamento luminoso.
Domenica 26/07/09
Ci svegliamo presto, la colazione è in programma per le 8,30 nel giardino interno. In un'oretta siamo pronti per il ritorno, tralasciamo le ipotesi più ardite sul tragitto, e mettiamo nel mirino Sisteron come prima tappa. Facciamo delle belle stradine secondarie poco affollate nel giorno festivo e per le 11 abbondanti siamo a Sisteron che lasciamo per la direttrice verso Nizza e Castellane seguendo il corso della Durance, facciamo benzina decidend di proseguire ancora un pò, ma dopo due curve ci fermiamo nella prima trattoria sulla strada, un bel posto ombroso con tavoli all'aperto. Pensiamo di fare una spuntino leggero ma ci lasciamo come al solito trascinare dagli eventi. Ildott non resiste ad un piatto regionale provenzale : il leggerissimo pied et paquet, ovvero piedino di maiale ed involtini di trippa al sugo, il Merlaccio si accontenta del solito sirloin steak, mentre il Canto e Piccolo Paese optano per il menù a 18 portate, per poi inpantanarsi già al secondo piatto. Da sottolineare la propensione di PP per le portate immangiabili, riesce infatti ad ordinare un "rouget" che in teoria dovrebbe essere la triglia ma che in realtà è un rarissimo pesce con la cotica come il maiale, frutto forse di una contaminazione con Ogm e scorie radioattive, peraltro immangiabile. Mangiamo dunque malissimo e delusi prosegiamo fino ad un laghetto, dove il Merlaccio impone lo stop per fare il bagnetto, mentre gli altri, refrattari, si fanno una birretta per ingannare il tempo. Per recuperare il bagnante dobbiamo chiamare la guardia costiera, e sebbene in ritardo riprendiamo il viaggio. La strada D2002 si rivela una magnifica sorpresa, attraversimo infatti delle gole caratterizzate da rocce rossastre, sembra di essere all'inferno, in uno stranissimo paesaggio, puntellato da strapiombi curve e gallerie scavate nella roccia. Si arriva infine a Guillaumes da dove finalmente si sale fino al Varlberg, dove c'è una moderna stazione sciistica, più intrigante il vicino paesello di Beuil, dove cerchiamo una casetta ma senza risultato. Si prosegue in quota fino al Col de la Couillole da dove si inizia a scendere verso la valle della Tinee. A mezza costa abbarbicato tra i monti il bel paesino di Roubion con ristorantino accanto alla chiesa, ma senza posti letto. Una tortuosa discesa ci porta a San Saveur sur la Tinee, dove troviamo sosta in un alberghetto stile anni 50 in compagnia di motociclisti danesi. Presi dalla stanchezza ci sistemiamo e decidamo a malincuore di restare a cena in albergo e ... sorpresa! Mangiamo benissimo, beviamo anche bene, e dopo cena facciamo un giretto nel paese che si dimostra pien di sorprese. Ci ritiramo, e c'è un bel frescolino ed è un piacere stare sotto le coperte.
Lunedì 27/07/09
Oggi è il giorno della mitica Bonnette, i tornanti ci aspettano, le moto sono pronte, i motociclisti si riempono i calorie per l'ascesa. Il padrone dell'albergo in formato extra large ci serve una abbondante colazione, le baguettes non mancano, e subito in viaggio, l'aria è frizzantina, ed è un piacere lasciarsi dondlare dalle curve. Seguiamo il corso della Tinee e pian piano si inizia a salire. La salita alla Bonnette emoziona sempre, ed arrivati in cima, lo sguardo si perde all'orizzonte circondati dalle alpi. La sosta è d'obbligo come pure lo è l'ascesa al mirador posto in posizione strategica. Appagata la vista, occorre appagare lo stomaco ed eccoci pronti per La Maddalena, frequentata da molti camion carichi di paglia che vanno e vengono dal Cuneese. Il passo della Maddalena non evoca certo mitici ricordi, ma è un passo serio, dove oltre ad un bel paesaggio, in cima c'è anche un bel ristorantino ed un laghetto e scusate se è poco. Ci abbuffiamo di antipasti e polenta, e poi tergiversiamo prima di scendere nella calura padana. Ultima sosta piacevole al Caseificio di di Demonte dove facciamo il pieno di carni e formaggi, e ci concediamo l'ultimo gelato artiganale. Poi lo spesso ci attende, traffico, caldo e pasticci. Autostrada fino a casa e amen.