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by superpalla

2009 edition

Aggiornato al 2 dicembre




InnViaggio



Aprile 2009 - Tutto l'Inn





L'Eno (in tedesco Inn, in romancio En, in latino Oenus) 517 km è un importante fiume dell'Europa centrale, tributario del Danubio. La sua sorgente è in alta Engadina (la valle che porta il suo nome), presso il Passo del Maloja, vicino al confine italiano. Dopo aver attraversato la valle di Sankt Moritz il fiume entra nel Tirolo austriaco, dove bagna la capitale Innsbruck (che prende nome dal fiume) ed infine in Baviera, dove confluisce nel Danubio a Passavia o Passau.



Itinerario che prevede il passaggio da Milano Lecco quindi Chiavenna con sosta per il pranzo
La Val Chiavenna è famosa per i crotti, cavità naturali presenti in diverse zone dell’arco alpino, formatesi in seguito a frane. La loro caratteristica è la temperatura costante, provocata dai sorèl, correnti d’aria che si formano all’interno della montagna. Quelli in cui il termometro si ferma sugli 8-10C° sono ottime cantine naturali per l’affinamento dei formaggi e la stagionatura di vini e salumi.
Fino a una trentina d’anni fa, i crotti erano adibiti esclusivamente ad uso privato. Oggi molti sono diventati cantine collegate a ristoranti
A Chiavenna, il viale Pratogiano, è la zona dove cercre i crotti: Il Crotto Ombra ha un bello spazio all’aperto con tavoli di legno non lontano il Crotto Refrigerio ed il Crotto Torricelli. Di solito l’offerta dei Crotti consiste in appetitosi menù del territorio dai 15,50 € ai 25,00 €.
Della zona sono i biscottini di Prosto, frazione di Piuro, cittadina vicina sepolta da una frana nel 1618 La forma e il colore sono quelli di un casera dal diametro di 5 cm. Quanto al sapore, potete immaginarlo, sono fatti al 50% di burro.

Curiosità: la birra della Valchiavenna

Tra il 1820 e il '30, insieme a cotonifici e ovattifici che segnano la nascita dell'industria locale, sorgono a Chiavenna le prime fabbriche di birra. Nel periodo in cui la Valchiavenna faceva parte del regno Lombardo - Veneto sotto l'Austria, i maestri austriaci furono invogliati ad aprire le loro fabbriche in zona grazie all'acqua e all'aria buona ma anche grazie ai noti crotti, eccellenti frigoriferi per la maturazione della birra. Nel 1844 le fabbriche di birra a Chiavenna erano quattro, e producevano 390 ettolitri di birra; pochi anni dopo aumentarono a nove e producevano il 20 per cento della birra nazionale. Oggi è rimasto solo il Birrificio Spluga di Gordona , che cerca rivivere due secoli della tradizione brassicola locale e produce un’ottima birra artigianale.

Si prosegue per il Passo Maloja

Si trova a 1817 metri di altitudine ed è di una bellezza singolare in qualsiasi stagione. Politicamente appartiene alla Bregaglia e geograficamente all'Alta Engadina. A Maloja nasce il fiume Inn che dà il nome all' "Engadina". ("en", il fiume, con "gadina", la valle o il recinto). Maloja può essere definita a ragione come Centro Segantini. Qui si trovano la casa Segantini, l'atelier Segantini, la Chiesa Bianca nella quale è stata composta la salma di Segantini ed il cimitero nel quale riposa la famiglia Segantini. Infine il Sentiero Segantini vale proprio la pena di essere ricordato. Le sorgenti dell'Inn sono nelle vicinanze
Si segue l'Inn fino a Pfunds dove c'è il primo possibile punto di sosta altrimenti si prosegue per Landeck(prendere la vignetta autostradale) ed Innsbruck dove è d'obbligo una visita della città.



1° Giorno Giovedì 23 - Alessandria - Chiavenna - passo Maloja - Pfunds

Appuntamento alle 8,30 al bene augurante cimitero di Gamalero per i due equipaggi:
auto n1 - Angiolino e ildott
auto n2 - il Musicista con gli ottoni e Tiziana
Passa il tempo, e degli astigiani nessuna traccia, infine una telefonata di Tiziana ci informa che Giorgio è a spasso per Fontanile alla ricerca del libretto dell'auto. Dopo un consulto in comune con Sindaco e consiglieri si scopre che il documento era nella tasca interna di un piumino ben lavato e strizzato dalla solerte moglie. Uno straccio di prova, speriamo in bene! Alle 9 siamo in partenza per Milano, solito traffico intenso per tutta la tangenziale, seguiamo le indicazioni per Lecco, la strada diventa panoramica ed il traffico scorrevole. A sinistra abbiamo il Lago a destra le Grigne, la palestra dei famosi Ragni di Lecco. Per mezzogiorno siamo a Chiavenna, dopo un giro per crotti in via Pratoggiano, scegliamo il Crotto Ombra per il pasto. Il posto è carino e mangiamo bene con affettati misti, sottoaceti, e burrosi pizzoccheri. Il vino della casa è particolare, rosso e spesso, ha la consistenza di una Stout ma è buono. Ripartiamo ed a pochi km ecco la frontiera: Angiolino ed ildott che hanno la faccia da spacciatori di dadi Knorr passano indenni, mentre Giorgio che ha la faccia da ricco non passa! Per fortuna i doganieri sono troppo presi dalla ricerca di diamanti nascosti tra gli ottoni o di migliardi tra gli spartiti e non controllano i documenti ed il bellissimo libretto lavato e stirato. Ripidi tornanti in successione ci portano al passo Maloja, il pase è bello con il suo laghetto ancora ghiacciato e tanta tanta neve. Cerchiamo il cimitero che troviamo con difficoltà per le microscopiche indicazioni. La tomba di Segantini è sotto un pino con solo neve attorno, un bel posto per riposare. Costeggiando il Lago scendiamo a Stils, la strada per il paese è chiusa per cui proseguiamo per Silvaplana e quindi St Moritz fino a La Punt dove ci fermiamo per fare due passi tra le case dipinte con una tecnica particolare. Da La Punt parte la strada per l'Albula Pass, è c'è anche la stazione del trenino delle alpi retiche, Patrimonio dell'umanita Unesco. Inizia a nevicare, risaliamo in auto e costeggiamo l'Inn fino a Pfunds cercando invano l'accesso all'invisibile Altfinstermunz. Cerchiamo alloggio al KajetansBrucke, alberghetto di nostra conoscenza ma è chiuso per ferie, così ci accontentiamo della vicina pensione, Hause Kraft, dove Frau Kraft ci sistema in due belle camerette con vista sull'Inn. Ceniamo nell'unico locale aperto del paese: zander filet e due buone birrette. Dopo cena facciamo quattro passi nel paese deserto, ma una insistente pioggerella ci convince a desistere.


2° Giorno Venerdì 24 - Pfunds - Wasserburg

Ci svegliamo al mattino sulla sponda dell'Inn con tutte le montagne imbiancate per la nevicata notturna. Frau Kraft ci accoglie con una buona colazione e sorpresa: compare anche Herr Kraft che è un distillatore con tanto di patentino e ci vende alcuni dei suoi prodotti. Prima impresa mattutina è trovare l'Altfinsntermunz: Herr Kraft ci fa un bello spiegone in tedesco, e più o meno riusciamo a capire qualcosa, infatti al secondo tentativo, troviamo una stradina sterrata a monte ed a sinistra di un vecchio albergo abbandonato che porta verso il fiume. Le indicazioni sono microscopiche e la strada e stretta ma per fortuna non incontriamo nessuno in giro.Il posto è bello ma ci sono lavori in corso e non possiamo così attraversare il ponticello sull'Inn. Dopo le foto di rito, ritorniamo al KajetansBrucke da dove inizia la strada che ci porta a Saumnaum. Con la nevicata notturna il paesaggio è incantevole, sembra un Natale da cartolina; le strade sono pulite e la neve è rimasta solo sui tetti e sulle auto in sosta.Facciamo due passi, quattro commissioni, ed il pieno convenientissimo di benzina 0,77 contro l'1,25 di partenza. Alla frontiera acquistiamo anche la vignette per le autostrade austriache 7,90 euro per 10 gg di permanenza. Scendiamo a valle con un bel sole che ci accompagna, prima Landeck poi Imst e quindi Tarrenz con sosta al Castello-Birreria di Starkemberg(cartelli indicatori Bier Mythos) La birreria ha un ristorante annesso dove beviamo pils e dunkel in bottiglia ed original alla spina mentre mangiamo due cosette, purtroppo il Getranke Markt è chiuso per cui niente birra al seguito. Continuiamo a seguire l'Inn con l'autostrada fino a Kufstein dominata dall'imponente fortezza. Arriviamo verso le 17, i castellani ci mettono fretta per cui tralasciamo la visita al castello ma facciamo un bel giro nel paesello che ha un bel centro storico. Siamo un po in ritardo sulla tabella di marcia pe cui ci dirigiamo direttamente a Rosenheim situatà in una delle più belle regioni della Baviera: nel paesaggio prealpino tra Wendelstein e Chiemsee La storia di Rosenheim risale al tempo dei romani, con la costruzione di un ponte sull'Inn e della stazione militare "Pons Aeni". Il nome e lo stemma sono merito della rosa bianca nello stemma di Conti di Wasserburg, che avevano un castello al di sopra di Rosenheim. La città fiori nel medioevo con il commercio del sale e con il controllo del traffico fluviale sull' Inn. Con l'inaugurazione della linea ferroviaria Monaco-Innsbruck e Monaco-Salisburgo (1857 - 1860) iniziò lo sviluppo alla odierna metropoli commerciale e culturale del Sudest Bavarese. Seguendo sempre il corso dell'Inn arriviamo a Wasserburg am Inn con il centro storico racchiuso in una ansa del fiume e dove pernottiamo all'Hotel Fletzinger. L'hotel è un po caro ma bello, dopo una rinfrescata usciamo alla ricerca di un posticino per la cena, facciamo qualche km senza alcun risultato per cui rientriamo al ristorante dell'albergo dove mangiamo bene e beviamo delle belle birrette della SclossBrauerei MaxLRainer di Bad Aibling.


Kufstein - Menzionata per la prima volta nel 788 come Caofstein nel registro di proprietà del vescovo Arn di Salisburgo. Dichiarata municipio intorno al 1257 ed elevata a città con mura di cinta nel 1393 dal Duca Stefan III di Baviera. Resti delle mura della città sono la Wasserbastei e il Wasserturm.
La fortezza riuscì quasi sempre a resistere ai numerosi attacchi. Solo l’imperatore Maximilian I riuscì a conquistare la fortezza difesa dal bavarese Hans von Pienzenau nel 1504. Neanche Andreas Hofer, il leggendario eroe per la libertà, riuscì a cacciare i conquistatori bavaresi.

Si prosegue per la Germania fino a Niederaudorf dove lasciamo il corso dell'Inn per salire nella zona del Weldenstein passando per Bayerichzell quindi proseguendo per il Lago Schliersee fino ad Hausham dove in Sclierstrasse 5 c'è la Hausham Brauerei di Peter Auers che produce una ottima Hausham Urtyp Märzen, ed una buona Hell.
Nella zona del Tegernsee c'è un bell'insieme di birrerie a partire dalla classica HB per proseguire con la Klosterbrauerei Reutberg vicino a Sachsenkam ottima la Reutberger Josefi-Bock forse un po fortina con i suoi 7 gradi, da non disdegnare la hell.
Passando da Miesbach c'è la Hopf Brauerei con le birre

  • Hopf Weisse Hell (3).
  • Hopf Weisse Dunkel (3)
  • Hopf Weisse Bock (3)
  • La Hopf è conosciuta per aver introdotto l'uso della spina anche per la birra di frumento, anche se la Weisse in bottiglia è sempre migliore.

    Si prosegue per Bad Aibling per l'interessante SclossBrauerei MaxLRainer con antica Braeurstuber.

    Sulla strada c'è anche la famosa ex base militare americana nota per le vicende di Echelon.
    Il termine Echelon e' un nome in codice che si riferisce ad una rete informatica, segreta fino al 1997, capace di controllare l'intero globo e di intercettare, selezionare e registrare ogni forma di comunicazione elettronica. E' composta da satelliti artificiali, super computer (definiti dizionari) e un certo numero di stazioni a terra in grado di ricevere informazioni dai satelliti artificiali presenti in orbita. Esistono molti sistemi di spionaggio, ma la generalita' di Echelon sta negli obiettivi che non sono solo militari, ma anche civili, come ad esempio governi, ambasciate, cittadini comuni di qualsiasi paese.

    3° Giorno Sabato 25 - Wasserburg - Passau

    Dopo una buona colazione ed un saluto al gatto, riprendiamo la strada lungo l'Inn prendendola un po' larga. La prima tappa è Gars am Inn, dove il fiume scorre lento , entriamo in paese dove cerchiamo la Brauerei Baumer nella piazza del paese, purtroppo è chiusa. Tappa successiva è Au am Inn dove c'è la Kloster-Bräu Gassner famosa anche per l'atmosfera di altri tempi della sua Braustuberl

    • Kloster-Bräu Hell (3) beverina e rinfrescante
    • Kloster-Bräu Dunkel (4) dark lager moderna con sentori di caffelatte

    Troviamo un grande complesso abbaziale che sembra gestito dalle suore, scuole per bambini, e la birreria, chiusa per la giornata prefestiva. Un donnone gestisce un piccolo biergarden all'aperto, e nonostante l'ora mattutina alcuni nonnini fanno colazione con una bella birretta. Riusciamo a farci vendere una cassetta mista di helles e dunkel, quindi a missione compiuta ci dedichiamo alla visita del comlesso monastico che oltre ad una bella chiesa ha annesso un lindo cimitero per le sorelle ed i fratelli dell'ordine, ben curato e ricco di fiori con vista sul fiume. Si prosegue per Muldorf e sulla strada troviamo un Getranke Markt, ne approfittiamo subito per fare una scorta delle birre della zona. Pochi km e siamo ad Altotting per una visita al famoso santuario della Madonna Nera. Per poco non ci rifilano due madonnine da 70 Euro da noi scambiate per un souvenir a buon prezzo. Inizia a fare caldo, cerchiamo un posticino per mangiare lungo il fiume, ma nulla. Finalmente troviamo un bel posticino ma all'interno sorpresa: la cucina è Italo-Croata. Ordiniamo grigliata mista ed insalata, ed i Fontanilesi in crisi di astinenza dei vicini Macedoni ordinano il cevavcici. Chiediamo un po di pane, ma non ne hanno, per cui ci portano due pizze al pomodoro. Quantità esagerate di roba e birra buona ci appesantiscono un po' in particolare ildott. Marktl am Inn è la prima tappa del pomeriggio
    Paese diventato famoso per aver dato i natali all'attuale Papa, accanto alla casa natale di Benedetto XVI, la Gasthaus Oberbräu offre un ambiente rurale nonostante il paese abbia visto aumentare l’afflusso turistico dopo l’elezione del nuovo pontefice. Non manca all’esterno del locale la vendita dell’ormai celebre Papstbier,cerchiamo di mandare Tiziana a prendere la birra del papa ma si rifiuta, diamo una sbirciata alla casetta Ratzinger e ce ne andiamo
    Si prosegue per Braunau am Inn, una città austriaca di 16.360 abitanti dell Innviertel (la regione del fiume Inn) nell'Alta Austria (Oberösterreich), capoluogo dell'omonimo distretto Braunau è inoltre nota per aver dato i natali ad Adolf Hitler nel 1889, figlio del doganiere Alois Hitler e di Klara Pölzl. Questo fatto è riconosciuto dalle pubblicazioni cittadine e da una targa commemorativa delle vittime del Nazismo, fatta erigere dal sindaco Gerhard Skiba, di fronte alla casa natale di Hitler, nel 1989.
    Eccoci infne alla meta del pomeriggio ovvero la visita al castello più lungo del mondo, noi ce la mettiamo tutta per allungarlo ancora un po parcheggiando lontanissimo. La lunga passeggiata ci aiuta a digerire le cibarie croate


    Burghausen (18.000 abitanti) si affaccia sulla riva sinistra del fiume Salzach al confine con l’Austria. E’ assai bello arrivarci dall’Austria, perché si ha un notevole colpo d’occhio sulla fortezza che con i suoi 1.043 metri è la più lunga d’Europa.
    La città venne fondata nel 7°-8° secolo d.C. come borgo doganale anche se la prima notizia storica si ha da un atto imperiale del 1025; diventata possedimento della casa reale bavarese tra il 1180 e il 1229, ha subito alterne vicende e vari incendi che ne hanno modificato in parte la struttura urbanistica che appare oggi in gran parte in forme barocche e rococò.
    Al centro della Stadtplatz, circondata da case del XVI e XVII secolo molto colorate, vi è la quattrocentesca Marienbrunnen (fontana della Madonna). Da vistare inoltre la parrocchiale di St. Jakob, consacrata nel 1140 e ricostruita dopo l’incendio del 1353; la torre risale invece al 1470. Nella parte sud invece vi è il Mauntnerschloss, costruzione del 1600 in forme di castello e sede della reale dogana per il controllo del commercio del sale da parte dei “Mauntner di Burghausen”.
    Sulla sommità della collina che sovrasta la città sorge il Burg, edificato nel XI-XII secolo come residenza dei conti di Burghausen sul sito di una probabile fortezza celtica e poi di una fortezza dei duchi Aghilofinghi (Agilolfinger). Gli ampliamenti del castello avvennero a più riprese fino al XVIII secolo ma il periodo più importante per la sua edificazione fu il XV secolo sotto gli ultimi duchi della Baviera meridionale, infatti la forma attuale risale al periodo tra il 1480 e il 1490.
    Vi si accede da nord dalla Prechtlturm e dal portale Christofero con le insegne della casa reale bavarese parte una strada che attraversa tutto il castello. Nella prima parte, fino alla torre Kastengegenschreiber, vi sono molti edifici adibiti all’abitazione del personale di sevizio al castello e realizzati tra il ‘400 e il ‘700. La sezione successiva è caratterizzata dalla Äußere Schloßkapelle costruita da Ulrich Presnitzer (1479-1489) per conto del duca Georg der Reiche e della sua sposa
    Hedwig figlia del re polacco Kasimir IV ("nozze di Landshut"), un vero gioiello dell'arte tardo gotica.
    Poco oltre vi è un punto belvedere sul sottostante Wöhrsee, che non è altro che un vecchio ramo del fiume Salzach, dove d’estate molta gente va a cercare refrigerio sulle sue spiagge. Tale settore termina con la Hexenturm (torre delle streghe) e con la Folterturm (torre della tortura) che delimitano l’antico penitenziario. Nella torre delle streghe l’ultimo processo per stregoneria avvenne nel 1751 e l’ultima esecuzione per spada nel 1831.
    Vi è poi un granaio del 1400 e la "casa Aventinus", così detta perché nel 1509-1510 fu l’abitazione dello storico tedesco Johannes Turmair von Abensberg detto Aventinus che era l’educatore dei due figli del duca Albrecht IV. La sezione termina con la torre del comandante del castello, quella successiva è caratterizzata dalla presenza di varie piccole torri di difesa, dette Pfefferbüchsen, e dal Kurzerkasten (edificio corto), precedente al 1472 e che veniva usato come deposito per armi e cereali. Nel 1533 nel castello erano posizionate 134 armi da fuoco con 6666 palle di piombo e ferro.
    Alla fine di questa sezione si arriva al Georgstor, un portale risalente al 1494 con stemmi tardo gotici dei Duchi di Baviera e dei reali di Polonia. Successivamente vi sono varie torri tra cui la Obersten Stuhlknappen o posto di vigilanza continua dove veniva montata continuamente la guardia per la protezione del castello. A seguire un pozzo coperto profondo 50 metri per l’approvvigionamento idrico del castello.
    Alla fine del prato si accede al palazzo ducale preceduto ancora da vari corpi di fabbrica di varie epoche, all’interno del quale vi è un bel cortile con due scale coperte che conducono agli appartamenti delle donne, Kemenaten, e alle stanze da soggiorno, Dürnitz. Vi sono su di un arco, lo Schwibbogen, gli armi della Baviera e del Baden a memoria delle nozze avvenute nel 1523 tra Wilhem IV e Jakobäa del Baden. Sul lato sinistro del palazzo vi è la chiesa interna del castello o cappella Elisabeth costruita nel 1255 e successivamente modificata nel XIV secolo, una delle più antiche chiese gotiche della Baviera meridionale. Purtroppo in questa sede non è possibile una maggior descrizione del castello data l’enorme complessità e varietà delle sue parti.

    Finito il castello, finisce anche l'autonomia del polpaccio ma per fortuna c'è il trenino dei pensionati che ci riporta all'ingresso con modica spesa.
    Ripartiamo per Passau seguendo la più veloce via autostradale. Prima di arrivare in centro troviamo un bell'hotellino già visionato sullla rete: l'Achat Hotel, troviamo posto e ci sistemiamo per benino ad un buon prezzo. Solita trafila preserale, quindi ildott vorrebbe andare in centro a piedi ma per fortuna il pensionato molto più saggio pone il veto, per cui trasferiamo tutte le birre sulla macchina di Angiolino e con i cavalli Nissan scendiamo verso il fiume. Un mucchio di km! ed infine lasciamo l'auto in un silos in centro, ma ildott che anche se si dichiara malato è vendicativo, obbliga tutti ad un estenuante giro a piedi alla ricerca del mitico Caprone Nero, uno dei più famosi ristoranti di Passau (a suo dire). Quando ormai senza speranze iniziavamo a parlare di panini eccolo! il Bauer Bock, l'unico ristorante della città senza clienti, e con i camerieri che già pregustavano la serata libera. Ildott ordina una forelle per il gatto, mentre Angiolino e Tiziana che già manifestavano segni di crisi di astinenza da Sweinaxe ordinano lo stinco; beviamo birre Innstadt che fanno bene anche ai malati.
    4° Giorno Domenica 26 - Passau -

    Oggi Domenica, il giorno del Signore e da queste parti la prendono sul serio per cui si riposa. Ci svegliamo presto per andare a massa nel Duomo, dove oltre all'organo da chiesa più grande del mondo, pare ci sia il coro di voci bianche diretto dal fratello del Papa Tedesco. Dopo colazione scendiamo a valle e ci sistemiamo nel nostro parcheggio preferito in pieno centro, e ci avviamo verso la chiesa. Strani personaggi seguono la nostra stessa via, arrivati nella piazza della cattedrale scopriamo che oggi c'è la festa degli Schutzen Bavaresi. Anche la messa è riservata a loro, quindi niente bambini nel coro ma solo omacci armati. Desistiamo perchè la tirano per le lunghe, ed andiamo alla confluenza dei tre fiumi ovvero la fine dell'Inn e del nostro viaggio. Si distinguono nettamente i diversi colori dei fiumi, con la tonalità dell'Inn che sembra prevalere sugli altri due. Ritorniamo sui nostri passi in tempo per vedere la sfilata dei vari gruppi di Schutzen che prosegue anche sul lungo Danubio. Decidiamo di fare una mini crociera e ci imbarchiamo sul vaporetto che ci fa fare un bel giretto, mangiamo anche due wurstel a bordo accompagnati dalla birretta locale. Dopo un'oretta sbarchiamo e gironzoliamo un po per il centro, dove troviamo anche qualche negozio aperto. Con l'auto saliamo al castello che domina la città dall'alto vistiamo il tutto per bene e obbligati da Angiolino che da giovane era scalatore saliamo sulla torre altissima che mette a dura prova i sedentari ed i pensionati. Osserviamo anche dall'altro lato della città un bel Monastero, dopo qualche tentativo riusciamo ad arrivarci gazie anche al dott ed al suo fluente tedesco! Si fa sera ed un piccolo riposino in camera aiuta non poco. Stasera per cena la destinazione è già presa: il Biergarden della Innstadt in pieno centro vicino al parcheggio e facendo pochi passi. I Cenci ordinano una insalatona con dentro il maiale, Angiolino vorrebbe una minestrina ma ildott gli ordina uno stinco per vedere se è bello mentre si pappa gli asparagi della Franconia. Le birre sono buonissime, ci prendiamo anche il dolce e poi dopo un'altra passeggiata in centro di questa bella città ci ritiriamo.
    5° Giorno Lunedì 27 - Passau - Innsbruck

    Eccoci al ritorno, anche oggi una bella giornata mentre da casa raccontano di una settimana umida. Seguiamo il percorso autostradale che anche se più lungo è più veloce e puntiamo con decisione su Salisburgo, per l'esattezza il P+R di Salisburgo Sud già utilizzato in passate scorrerie. Ora il parcheggio è a pagamento, ma nel prezzo è anche compreso il biglietto dell'autobus.In pochi minuti siamo in centro a passeggio le truppe di turisti. Ci muoviamo con cognizione di causa e la prima tappa è nella piazza del mercato dove ci fermiamo ad un chiosco per un bel panino con wurstel senape e rafano accompagnato da una birretta locale: la Stiegl.A Tiziana non basta ed ha una avventura con il bombolone più grosso del mondo suscitando l'invidia di molti passanti. Proseguiamo per la via con la borsa della spesa, i Cenci hanno addirittura una sporta in cui infilano scatole di palle di Mozart, e bizzarre uova di pasqua natalizie. Il Polistrumentista si infila in un fornitissimo negozio di strumenti musicali dove contratta alla morte una armonica Puch da 10 Euro, lasciando poi di mancia un paio di occhiali da 200, e non contento riesce anche ad impossessarsi dell'armonica più piccola del mondo. Ritorniamo al parcheggio e dopo un po di Austria rientriamo in Germania prima di Bertchesgaden per una mirata sosta alla Enzian Grassl Brennerei, un classico da non perdere, anche per il generoso assaggio di cicchettini gratis. Il tasso alcolico del bagagliaio continua ad aumentare, e non contenti dopo una sbirciatina da lontano del nido dell'acquila, ci fermiamo per una ulteriore cassa di birra alla HB di Bertchesgaden, la buonissima Jubilaner definita dal Merlaccio come la più salata delle birre. Le verdi colline bavaresi ci accompagnano nuovamente in Austria per l'ultima sosta prima di sera: S.Johann in Tirol un bel paesello con annesso birrificio dove purtroppo arriviamo tardi per il Getranke Markt ma in tempo per una leggera birretta nella bizzarra Braustuberl posta in cima ad una torretta del Birrificio ed a cui si accede con l'ascensore. Ci facciamo 4 fresche birrette ed un cesto di saporiti Bretzel osservando il paesaggio dall'alto. Per sera arriviamo a Innsbruck dove fatichiamo non poco per trovare un alberghetto: quelli del centro sono tutti pieni; alla fine troviamo un buco non lontano dal centro. Una sistematina e siamo già oltre l'ora canonica: allora tutti di corsa verso il centro a cercare una birreria artigianale con ristorantino. Finalmente arriviamo, il bar è pieno di giovani, mentre il ristorante è vuoto ma per fortuna ci servono subito 4 birre senza infamia e senza lode e mangiamo anche bene; per Angiolino e Tiziana il maiale non manca anche se iniziano a manifestare i primi sintomi della Sweingrippe.Dopo cena gironzoliamo per la tranquilla cittadina e pian piano ci avviamo verso casa.
    6° Giorno Martedì 28 - Innsbruck - Fontanile

    Dopo colazione, si parte per casa e non avendo fretta decidiamo di fare il Brennero, giriamo un pò a vuoto prima di trovare la strada giusta e si inizia a salire. A Matrei facciamo sosta in un supermarket già frequentato in passato per le ultime commissioni ovvero il maiale in tutte le salse, dalla parte opposta c'è anche una panetteria ed un po di pane nero non può mancare. Al confine con l'italia vediamo uno schieramento abnorme di polizia ed ambulanze, si è sparsa la voce che stanno per arrivare dei turisti italiani con la Sweingrippe, l'influenza suina. Nascondiamo Angiolino e Tiziana nel portabagagli, ed avendo facce da forelle ci lascano passare. Ripresa l'autostrada per l'Italia, lasciamo condurre le danze dal musicista che ci vuole portare a Trento per la visita della sua Caserma d'Artiglieria, ma non riesce a trovarla per cui,mentre inizia a piovere ci rifugiamo in una trattoria sulla strada per il pranzo.Da Silvana c'è un bel viavai e mangiamo bene bevendo una bottiglietta di Marzemino. Abbiamo ancora un po di posto in auto, ed allora eccoci alla cantina sociale di Mori, dove facciamo un ultimo carico di vini trentini. Ultima sosta in autogrill prima di arrivare a casa senza intoppi